Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

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Vita genuina di montagna ... Voltois UD

mercoledì 25 giugno 2008

Spätzle di mais con sugo di coniglio








SPÄTZLE di MAIS con SUGO di CONIGLIO
per 8 persone

per gli spätzle
10 uova
200 g farina 00
farina di polenta q.b.

per il sugo di coniglio
600 g carne di coniglio tritata a coltello o macinata se avete il tritatutto
200 g trito di cipolla
1 pezzettino di gambo di sedano
erbe provenzali (sono un misto di erbe gustosissime essiccate)
olio e burro q.b.
brodo vegetale

spätzle
In una terrina sbattere le uova con le farine, quella da polenta va aggiunta gradatamente, sino ad ottenere un impasto omogeneo e non troppo molle (spiacente, non ho la foto per farvi vedere la consistenza).
Lasciar riposare per almeno un’oretta.
Portare a bollore dell’acqua salata in una capiente pentola sulla quale sarà appoggiato l’attrezzo che serve per ottenere gli spätzle.
Versare il composto poco per volta e azionare la grattugia per far scendere i piccoli gnocchetti.
Scolare dopo 2 minuti di bollore e condire con il sugo di coniglio.

sugo di coniglio
Mettere nella casseruola l’olio e il burro con la cipolla, il sedano tritati e un buon pizzicone di erbe di provenza. (Se non le trovate, preparate un abbondante trito di salvia, rosmarino, maggiorana, timo, origano)
Soffriggere bene e poi aggiungere la carne di coniglio.
Lasciar rosolare e poi coprire quasi a filo con il brodo vegetale.
Cuocere per una ventina di minuti e condire gli spätzle.

Adelia di Fant

















E’ già da diversi anni che il 1° giugno, ad Ampezzo carnico, si svolge una simpaticissima sagra, quella dedicata al pane.
Quest’anno era la prima volta che la vedevo e quindi, armata della mia macchina fotografica e tanto entusiasmo, ho fatto un giro e ho scattato diverse fotografie.
Mi aveva colpito in particolar modo lo stand (o bancarella), allestita dalla Sig,ra Adelia alla quale ho scattato alcune foto accanto ai suoi prodotti.
La Sig.ra Adelia è una giovane donna molto simpatica e disponibile, se andate a trovarla a San Daniele del Friuli, non dimenticatevi di acquistare i suoi amaretti, sono veramente squisiti.


Signora Adelia, se va a leggere http://ilfogolar.blogspot.com/search/label/aaa%20Giraffate , si renderà conto perché non ho potuto inserire le foto che le ho scattato, mi dispiace veramente ma mi rifarò l’anno prossimo sicuramente. (sempre che io non arrivi prima a San Dniele a trovarla).


martedì 24 giugno 2008

Pesto di rucola selvatica













La rucola selvatica è più coriacea della rucola normale ed è molto più piccante.

Ho una fornitrice eccezionale ... la mia amica Lidia (ssstttt me la fornisce già mondata, io devo solo lavarla e asciugarla). Adorabile Lidia !!!

Naturalmente la foto del mio pesto non c'è ... vi rimando a leggere "può capitare), nella categoria "giraffate"

PESTO DI RUCOLA
rucola selvatica
50 g pinoli
100 g mandorle o pistacchi
100 g parmigiano reggiano
10 acciughe sott’olio
1 spicchietto di aglio
peperoncino un pizzico
sale
olio
Una generosa manciata di rucola selvatica (lavata, asciugata e tagliata a grossolanamente, riempie il boccale del tritatutto brown)
Inserire i pinoli, l’aglio, le acciughe e la farina di mandorle nel boccale insieme alla rucola ed avviare il tritatutto.
Versare un poco di olio e appena il tutto si riduce per bene unire il peperoncino, aggiustare di sale e versare tanto olio quanto basta per ottenere una cremina abbastanza soda.

*** ottimo su crostini di pane
Per condire pasta o riso, diluire il pesto con acqua di cottura della pasta ed aggiungere all’occorrenza un filo d’olio crudo.

Può capitare













Giraffate ! perché !?!
Mi piacciono le giraffe con quel loro collo lungo ed affusolato e vi assicuro che avete rischiato di vedere un povero marito ridotto in quelle condizioni, perché il collo glie lo avrei tirato più che volentieri.
In questo periodo lontana dal pc, ho spentolato e fotografato non solo le sperimentazioni, ma anche tanto altro.
Bene, ad un certo punto il display della digitale non funzionava più e dovevo fotografare alla vecchia maniera guardando dal mirino.
Ho chiesto lumi e il maritino premuroso (a dire il vero molto bravo con le macchine fotografiche), si è messo di buzzo buono per rimettermela in sesto ………………….
E’ bastato un attimo e zack ! via tutte le foto.
Sono troooppo buona, il collo è rimasto perfetto come prima perché la dolce metà è letteralmente sbiancata e pensavo che stramazzasse a terra da un momento all’altro.
Naturalmente ci sono rimasta male, avevo delle belle foto che valeva la pena di inserirle nel blog, come la cascata del diavolo di Villa Santina; l’avevo ripresa in un giorno di pioggia con l’acqua che scendeva e senza acqua con il particolare delle rocce bianche che sembrano sporche di farina.
La storia della cascata è veramente molto carina , vale la pena raccontarla … spero al prossimo acquazzone di poterla rivedere con il suo imponente rivolo d’acqua e allora vi racconterò anche la storia "della cascata del diavolo e della farina".
Non tutti i mali vengono per nuocere, se tutti fosserò così … !
Giraffate ? vedrò di mettervi anche altro.