Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

sabato 27 febbraio 2010

Scatola magica







SCATOLA MAGICA
… Aladino passa di qui solo per fare man bassa :-)))


Scatola scatola delle mie brame, cosa nascondi nel tuo piccolo reame ???
Eheee ! sono i miei piccoli pandorini buonini buonini ! e li trovi http://ilfogolar.blogspot.com/2010/02/pandorini-al-kefir-e-gogji-berries.html#links .

Come prevedevo … i miei Orsi hanno un’olfatto che li attira come gli scoiattoli sulle cosine goduriose.
Ieri sera ne hanno intaccati due ancora caldi, gli altri li ho messi nella scatola di latta.
Stamane ne ho fatto rinvenire uno al MO per 30 secondi e me lo sono goduto con un buon caffè.
Ora sono conservati nella scatola magica … me ne rimarrà uno per domattina ???
Grazie per l’idea che ho raccolto al volo ELel, li rifarò senz’altro !

venerdì 26 febbraio 2010

Pandorini al kefir e gogji berries

Ed io che son piccina dietaperennedipendente, non devo mangiare mai niente ???
Ennoneee ! questa volta mi sono fatta un dolcetto light.
L’idea l’ho presa da www.viaggiarecomemangiare.blogspot.com, l’ho un poco modificata e il risultato è soddisfacente, nonostante si sia spento il forno (mannaggia spero che vada ancora per un po’, ho appena cambiato lo scaldabagno e “soddoloriiii”), mi sono accorta che il forno era spento perché dal vetro del portello ho visto che non crescevano mai.
Ho aperto e mi si sono drizzati i capelli, pensavo di dover buttare tutto e invece sono cresciuti. Non hanno preso colore ma sono ottimi.
Li rifarò con il lievito madre in polvere … sono in vena di esperimenti :- )))
Per la colazione sono l’ideale, sono senza condimenti, e con il dolcificante.


PANDORINI al KEFIR e GOGJI BERRIES
per 12 pandorini

430 g farina manitoba o americana
250 g kefir (latte fermentato)
2 uova
dolcificante “Tic” a gusto - io ne ho messo poco giusto per sentire un poco di dolce
1 cucchiaio di buccia di arancia grattugiata
1 cucchiaio di bacche di Gogji Berries
1 punta di cucchiaino di Vaniglia bourbon in polvere
1 bustina di cremor tartaro (lievito)
1 pizzico di sale

Con il gancio a K lavorare nel ken il kefir con il dolcificante Tic, le uova e la buccia di arancia grattugiata.
Setacciare la farina con il sale, il lievito e la vaniglia.
Versare nella ciotola del ken e lavorare per minuti circa.
Aggiungere le bacche di Gogji e lavorare ancora un poco.
L’impasto è tipo il pane, ma non conoscendo l’originale, ho pensato che andasse bene così.
Dividere l’impasto in 12 stampini per pandorini, appoggiare le vaschette su una teglia da forno e infornare a forno caldo 180° per 30-40 minuti circa.

*** Da rifare senz’altro, sono ottimi e per la colazione (se non se le sgamano subito gli Orsi, un pandorino col caffè non me lo toglie nessuno.
Penso di conservarli in una scatola di latta e di riscaldarli un attimo nel MO prima di gustarli.

Biscotti agrumosi

Vamo là, devo provare il burro di arachidi che mi sono portata dall’inghilterra, sentiamo poi i commenti degli Orsi miei … ma tanto se sono buoni ridacchiano e non mi dicono nulla, e teniamoli così.

(ne ho assaggiato uno, probabilmente ho messo poco burro di arachidi, in ogni caso non si sente … magari se ne mangio un altro può darsi che riesca a giudicare meglio :-))

BISCOTTI AGRUMOSI

250 g farina di riso
100 g farina integrale
80 g burro leggermente salato Lurpack
70 g burro di arachidi
50 g zucchero Zefiro
50 g zucchero di canna
la punta di un cucchiaino di Vaniglia Bourbon
1 cucchiaio di buccia grattugiata di un ‘arancia
1 cucchiaio di buccia grattugiata di un limone
3 tuorli d’uovo
100 g di latticello
½ bustina di cremor tartaro (lievito)
un pizzico di sale
Setacciare direttamente nel contenitore del Ken, le farine con il lievito.
Aggiungere tutti gli altri ingredienti compresi i burri ammorbiditi e avviare il robot.
Se occorre aggiungere altro latticello (gradatamente).
Formare una palla con l’impasto, avvolgerla nella pellicola e riporla in frigorifero a riposare per 1 ora.
Infarinare la spianatoia, stendere l’impasto e tagliare con le formine dei biscotti che desiderate.
Preriscaldare il forno a 180° e cuocere per 15-20 minuti.

Produzione completa

Penne al sugo di foglie di Chioggia

Non ditemi che sono ossessiva, però dal momento che in cucina non si butta nulla, cerco di sfruttare al meglio le verdure.
L’insalata trevisana o chioggia o veronese … sono quelle belle insalate rosse o rosso-variegato, buonissime sia in insalata che ai ferri, però le prime foglie sono sempre un poco coriacee e perciò le uso mischiate ad altre verdure da cuocere oppure preparo un bel sughetto per una pasta veloce.
Questo sughetto si può fare sia light che normale … per questa volta ho cambiato sugo alla pasta degli Orsi miei.

Penne al sugo di foglie di Chioggia
per 2 persone

160 g. di penne rigate
6 foglie esterne dell’insalata rossa di Chioggia
cipolla disidratata
aglio disidratato
preparato per pasta all’arrabbiata
passata di pomodoro quantità a piacere
1 cucchiaino di créme fraiche
Olio q.b.
Sale q.b.
Formaggio montasio grattugiato a gusto (uno lo vuole, l’altro no)

Lavare e tritare finemente le foglie dell’insalata.
Versare l’olio in un tegamino e a freddo aggiungere il preparato all’arrabbiata, la cipolla con l’aglio disidratato e le foglie tritate.
Accendere il fuoco e appassire la verdura.
Versare la passata di pomodoro, ½ bicchiere di brodo vegetale e la créme fraiche.
Mescolare e salare se necessario.
Cuocere piano finchè il sugo si è rappreso.
Cuocere la pasta e condire con questo sugo.
Spolverare con formaggio montasio e servire ben caldo.

*** Créme fraiche, la aggiungo ai sughi con il pomodoro perché toglie l’acidità del pomodoro stesso.

Pasta borlottina

La mia amica Anna di Forni di Sopra (amica delle montagne), mi ha dato un bel sacchetto di fagioli borlotti secchi che ha raccolto nel suo orto. Al contrario dei fagioli borlotti nostri, questi sono piccoli con la buccia soda e un buon sapore deciso.
Inutile dire ho fatto un’ottima pasta e fagioli a modo mio, e se vogliamo … quasi light :-)))

PASTA BORLOTTINA
per 4 persone

150 g pasta (dai tanti nomi) ditalini, ave marie, pater noster,
200 g fagioli borlottini della montagna
4 patate medie della montagna
brodo vegetale di dado

In un sacchetto di tela finissima:
aglio disidratato
cipolla disidratata
salvia
rosmarino
1 foglia di alloro

Formaggio montasio grattugiato
1 pezzetto di guanciale di montagna
sale e pepe q.b.

Pentola a pressione:
Ammollare i fagioli secchi per tutta la notte e il mattino del giorno seguente.
Alle due pm, scolare i fagioli, lavarli e togliere la crestina (la cimetta o occhietto) a metà dei fagioli.
Introdurli nella pentola a pressione (da 5 lt) con le patate sbucciate, lavate e tagliate in quattro e il pezzetto di guanciale.
Nel sacchetto di tela introdurre l’aglio, la cipolla, la salvia, il rosmarino, la foglia di alloro e, se volete, il peperoncino; legarlo e unirlo ai fagioli.
Coprire con brodo vegetale sino a raggiungere il segno massimo dei liquidi indicato sulla pentola stessa.
Chiudere col coperchio e, dall’inizio del sibilo della valvola, cuocere per 1 ora e 30 minuti.
Spegnere il fuoco, sfiatare per bene tutto il vapore, togliere il coperchio e schiacciare grossolanamente le patate.
Continuare la cottura senza coperchio per lasciar addensare il brodo.
Prima di cuocere la pasta togliere il sacchetto con gli odori, spremerlo bene.
Quando la pasta è cotta, lasciarla riposare ... ottima sia fredda che calda.
Condire con olio a filo e spolverare con formaggio montasio grattugiato.

mercoledì 24 febbraio 2010

Terrina di Kartoffeln

Orsino che ti cucino questa sera? … questo no, l’altro no, quell’altro nemmeno … mi sono sistemata al pc e il tempo è volato.
E all’ultimo minuto che gli preparo ?
Ho foderato una terrina con la coppa e via di fantasia., cucinato col forno tradizionale sarebbe stato più presentabile … il MO è veloce ma ti spantega i sughi; in ogni caso Matteo era soddisfatto perché era buono e anche una preparazione diversa dalle solite.
Il verbo era è esatto perché ha terminato 20 minuti fa di cenare.
In questo caso kartoffeln è esatto perché le patate sono austriache, me le ha portate in montagna la mia amica Angela … dalla montagna le buone kartoffeln ci hanno seguito qui in città J))

TERRINA DI KARTOFFELN
Per 1 porzione

4 piccole patate
50 g di coppa
50 g di prosciutto crudo
1 confezione di ricotta
burro per ungere la terrina
latte q.b.
1 foglia di alloro
sale (meglio non metterlo, i salumi sono sufficienti a salare la pietanza)

Sbucciare lavare e tagliare a rondelline le patate.
Ungere la terrinetta con il burro, foderarla con la coppa e fare tre strati:
1 di patate, sopra il prosciutto, qualche fiocchetto di ricotta e un poco di latte.
Seguire con altri due strati.
Coprire con i salumi che avanzano, rivoltare verso l’interno le fette di coppa, infiocchettare con la rimanente ricotta, dividere a metà la foglia di alloro e inserirla nella terrina.
Introdurre la terrina nel MO (microonde) e avviare a 780 W per 15 minuti. Controllare se il latte si è asciugato eventualmente proseguire la cottura.
Grigliare la preparazione per altri 5 minuti, affinchè prenda colore.
Servire caldo.
Terrina foderata con coppa e primo strato di patate, prosciutto e ricotta

Terrina foderata di coppa

martedì 23 febbraio 2010

Saraceni da latte

Avevo voglia di pastrocchiare, ho fatto un giro di qua e un giro di la e mi è saltato fuori questo qua.
E ti pareva, non posso copiare le ricette all’ultimo minuto perché mi mancano sempre uno o più elementi basilari e quindi mi lascio guidare dalla fantasia.
Volevo preparare qualche cosa per la colazione ed ecco dei biscottoni da latte, poco dolci e molto gradevoli.

SARACENI da LATTE

200 g farina di grano saraceno
100 g farina manitoba o americana
2 uova grandi
100 g zucchero
½ bustina di cremor tartaro (lievito)
1 pizzico di sale
100 g burro fuso (lurpack salato)
50 g uva passa qualità gigante
Granella di zucchero per guarnire

Preparare il burro fuso sino a farlo diventare di un bel color nocciola, spegnere il fuoco, unire l’uva passa gigante e lasciare raffreddare.
Preriscaldare il forno a 200°.
Nel contenitore del Ken, con il gancio a K, lavorare un poco il burro fuso con le uova e lo zucchero.
Aggiungere gli altri ingredienti e impastare.
Togliere l’impasto e appoggiarlo sulla spianatoia dandogli la forma di un salamotto.
Tagliare delle rondelle, sagomarle e appoggiarle su una teglia da forno foderata da carta forno.
Su ogni rondella distribuire un poco di zucchero in granellae schiacciare leggermente per farle aderire al biscotto.
Infornare per 25 minuti, lasciarli raffreddare e servirli a colazione da inzuppare nel latte.
Gnam gnam



Gambi al forno

Come trasformare la cottura delle verdure da cuocere.
Le cime delle coste e della catalogna le ho cotte separatamente e poi tritate insieme per fare l’insalata di verdure cotte condite con olio aceto sale e pepe.
I gambi, che sono più duri rispetto alle foglie, li ho fatti al forno per la goduria degli Orsi miei.


A sinistra gambi delle coste - a destra gambi della catalogna

GAMBI AL FORNO
gambi di coste
gambi di catalogna

Per la bechamella:
farina di grano saraceno
burro
latte
sale

Da inserire nella bechamella:
1 bustina di wusterl
60 g di mortadella
50 g guanciale (nostrano, portato dalla montagna)
un ciuffetto di prezzemolo
1 spicchiolino di aglio
Peperoncino

Per guarnire:
mozzarelline Invernizzi

Tagliare a pezzettini i gambi della catalogna e delle coste, lavarli e cuocerli separatamente (così ognuno mantiene il suo caratteristico sapore) e tenerli a parte.

Da inserire nella bechamella:
Tritare col tritatutto i vusterl, la mortadella, il guanciale, il prezzemolo, l’aglio e il peperoncino (quantità a piacere), riducendo il tutto in un impasto fine e tenerlo a parte.

Preparare la bechamella con la farina di grano saraceno, il burro, il latte e il sale.
Deve risultare semisoda, poiché i gambi delle verdure rilasciano ancora acqua in forno.
Travasare la bechamella in un contenitore rande, unire l’impasto di salumi e stemperarlo bene.
Aggiungere i gambi, rimescolare con cura e distribuire il composto in una o più teglie.
Guarnire la superficie con mozzarelline tagliate a fettine.
Inserire la o le teglie nel forno caldo a 180° per 45 minuti circa, finchè la bechamella si è ben rappresa e si è formata una bella crosticina brunita.

*** nella bechamella potete benissimo mettere la noce moscata o altro, secondo i vostri gusti … i miei Orsi non sono amanti delle spezie e perciò per non sentirli ringhiare evito accuratamente di metterne.

Gambi di coste e catalogna cotte al forno.

Cena degli Orsi, bresaola e generosa porzione di verdure.

lunedì 22 febbraio 2010

Sgombro e finocchi ai semi di Gogji



A Londra mi sono innamorata di queste bacche rosse che ho visto su una mensola del supermercato, ho chiesto informazioni a mia figlia che mi ha spiegato che sono bacche tipo pinoli, pistacchi ecc.
Ho iniziato a consumarli come ciliegine e oggi li ho messi nella mia preparazione light … non male, se gli effetti sono benefici come è descritto nelle informazioni che vi passo più sotto, li userò molto spesso.


Sgombro e finocchi ai semi di Gogji light
per 1 porzione


1 scatoletta di sgombro
150 g finocchi lessati
semi di gogji a piacere
2 cucchiaini di olio
Sale e pepe q.b.

Sgocciolare bene lo sgombro e sminuzzarlo in una ciotola.
Unire i finocchi lessati.
Condire con olio sale pepe e aggiungere i semi di gogji.
Mescolare e servire.

Piatto consentito nella mia dieta, piacevole ed appagante.



INFORMAZIONI da www.benessereblog.it

BACCHE DI GOJI, IL FRUTTO DELLA VITALe bacche di Goji sono i frutti di un arbusto d’origine tibetana le cui proprietà sono molteplici e tutte a favore del benessere. Il suo nome scientifico è Lycium barbarum e basti sapere, per cominciare, che contengono una quantità di antiossidanti pari a 4000 volte quella dell’arancia e vitamina C per 500 volte.Sono però anche ricche di vitamine A e B e di potassio, di polisaccaridi – che aiutano il sistema immunitario – e ipolisaccaridi, che aiutano l’organismo in periodi di stress. Gli acidi grassi essenziali e la betaina, che aiuta a disintossicare il fegato, completano la ricetta del successo di questo frutto, chiamato anche, non a torto, frutto della vita.Normalmente se ne consuma il succo ma trovarlo in commercio in forma pura è ancora abbastanza difficile qui da noi, mentre è più facile acquistare le bacche nei negozi specializzati in prodotti esotici e biologici.