Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

venerdì 4 febbraio 2011

Svizzere di baccalà e spinaci













Piove sul bagnato lo so, ma anche per chi è a dieta perenne come me, ha bisogno di allettare la vista oltre che il palato e a volte, la stessa cosa cucinata in modo diverso invoglia di più a continuare e a non sgarrare.
Un altro piccolo trucco che ho adottato, è quello di mettere il mio cibo in una ciotola … in questo modo mi sembra tanto e mi sento soddisfatta.
Al contrario se lo stesso cibo lo metto in un piatto mi sembra poco e sono più tentata di allungare una mano verso il pane o altro.
Anche le posate sono mini … con la forchetta o il cucchiaio normale, con quattro bocconi ho già terminato ^__^, con le posate piccole dei bambini i bocconi sono molti di più e termino le mie pietanze insieme a tutti gli altri. (piccolo accorgimento ma buono).
Ecco quindi la ricetta di oggi; che il baccalà mi piaccia lo sapete già e vedermi il mio solito pezzetto moltiplicato sottoforma di ben 2 svizzere mi ha pienamente soddisfatta.

SVIZZERE di BACCALÀ e SPINACI

per 1 persona

1 pezzo di baccalà (200 g circa) già ammollato
pomodorini secchi
prezzemolo
1 pizzicotto di origano
2 cucchiaini di fiocchi di patate (purè)
NO sale

3 cubetti spinaci surgelati
1 spicchio di aglio tagliato in 4

peperoncino in polvere
3 cucchiaini di olio ex v al peperoncino

Nel tritatutto mettere i pomodorini secchi con l’origano, il prezzemolo e tritare grossolanamente.
Aggiungere il baccalà tagliato a pezzi e tritare tutto non troppo fine.
Versare il composto in una terrinetta e amalgamare con i fiocchi di patate (il baccalà in cottura rilascia l’acqua e i fiocchi servono per assorbirla; in questo modo le svizzere rimangono belle asciutte e croccanti).
Lasciare riposare e intanto cuocere gli spinaci ancora congelati. Tenendo il fuoco basso non c’è bisogno di aggiungere acqua.
Appena sono scongelati, aggiungere l’aglio tagliato in 4, lasciare insaporire e asciugare completamente la loro acqua.
Versarli nella ciotola e spolverarli con poco peperoncino in polvere.
Assemblare le due svizzere, appoggiarle su una padella antiaderente e cuocerle su tutti e due i lati, sino a farle dorare. (girarle con una paletta con molta attenzione).
Appoggiarle sul letto di spinaci e cospargere con l’olio consentito.

Svizzere pronte da cuocere alla piastra senza condimento

Comodo questo aggeggino, da quando ho il pezzo per tritare la carne con il Ken, la carne la trito da sola e le svizzere le faccio così.

Cavolo cappuccio rosso con stinchetto di maiale

In montagna i cavoli rossi li trovo tutti i giorni quando è stagione e perciò questa è una delle preparazioni abbastanza gettonata dai miei.
La ricetta è vecchissima, l’ho postata anche sul sito di Cucinait parecchio tempo fa, non ho foto e quindi quelle che vedete sono tratte dal web.




CAVOLO CAPPUCCIO ROSSO

con STINCHETTO di MAIALE

per 4 persone

4 stinchetti di maiale
150 g speck tagliato a dadini
1 cipolla
3 spicchi di aglio
1 cavolo cappuccio rosso
2 bicchieri di vino Friulano ex tocai
1 cucchiaio colmo di farina 00

per il brodo vegetale:
1 pezzo di sedano
1 carota
½ cipolla
1 foglia di alloro
2 foglie di salvia
1 pezzetto rosmarino

Sale e pepe
Burro
Olio

Preparare il brodo vegetale, lasciandolo sobbollire per 15 minuti circa, salare, immergere gli stinchetti e sbollentarli per 10 minuti . Spegnere il fuoco e lasciarli riposare nel loro brodo. (questa operazione può essere fatta anche la sera prima).

Sciogliere il burro in un tegame con l’olio e rosolare la cipolla con l’aglio tritati e lo speck tagliato a dadini.
Tagliare a mandolina il cavolo cappuccio e passarlo velocemente sotto l’acqua del rubinetto.
Sgrondarlo e metterlo nel tegame con il soffritto.
Mescolare e aggiungere il vino. Sfumare leggermente e unire gli stinchetti sgocciolati dal loro brodo.
Lasciare insaporire e poi coprire a filo il preparato con il brodo vegetale passato al colino per togliere i residui di rosmarino ecc.
Cuocere lentamente per 40 minuti circa.
Un poco prima di spegnere, mettere la farina in una tazza e stemperarla con un poco di brodo vegetale, quindi versarla nel tegame, mescolare e alzare la fiamma per ridurre la consistenza del sughetto.
Spegnere il fuoco, pepare e servire caldo.


martedì 1 febbraio 2011

Bauletto di verza e formaggi con topinambur light

Aiutati che il ciel ti aiuta …
Già … la dieta, sempre a combattere, non sai mai cosa cucinarti e qualche cosa ti devi inventare per sensibilizzare la voglia a continuare senza ma e senza se.
Lo sanno tutti che in un regime dietetico di formaggio ce n’è pochino ino ino, oggi mi sono lasciata contagiare dal bauletto di baccalà e questa volta mi sono fatta il bauletto con la verza.
Pienamente soddisfatta, una volta alla settimana me lo posso fare cambiando le verdure et voilà
BAULETTO di VERZA e FORMAGGI
con TOPINAMBUR - LIGHT
per 1 persona

2 foglie di verza
30 g di feta
10 g di formaggio latteria
10 g di gruviera formaggio coi buchi … pesati anche quelli ^__^
1 cucchiaino di olio
NO sale, i formaggi sono già salati di suo

2 topinambur medi

1 cucchiaini di olio al peperoncino

Lavare le foglie di verza e togliere un pezzetto della costola dura.
Sistemarle intere in una terrinetta e sbollentarle al MO 850W per 3 minuti.
Scolarle e lasciarle raffreddare.
Appoggiare su una foglia i formaggi e chiuderla a pacchetto. Inserirlo in un’altra foglia, chiudere e sigillare la foglia con uno stecchetto.
Versare in un pentolino antiaderente che li contenga, 1 cucchiaino di olio, appoggiare il bauletto e i topinambur pelati, lavati e tagliati a pezzetti.
Chiudere con il coperchio e cuocere piano, aggiungendo un paio di cucchiai di acqua bollente se tende a bruciarsi.
A metà cottura girare il bauletto.
Sistemare nel piatto e sgocciolare sopra 1 cucchiaino di olio al peperoncino.Poco, ma buono e pienamente soddisfatta, sino a sera si può stare bene. ^___^
Bauletto di verze e formaggio pronto da cuocere

Foglie di verza sbollentate, si riesce meglio a confezionare il bauletto.

Ho provato a chiudere il pacchetto con le verze crude ma sono poco malleabili.
Meglio sbollentarle e poi fare 1 pacchetto in una foglia e chiuderlo nell'altra foglia, così dal pacchetto non esce nulla.





Quaglie in tegame

Chi non ha mai mangiato le quaglie ? un po’ noiose a dire il vero, di ciccina ce n’è attaccata poca e gli ossicini abbondano, però a chi piace spiluccare e dilungarsi per assaporare meglio il cibo, qualche volta danno soddisfazione agli occhi e al palato.
Per chi è a dieta come me, vedere in un angolo un bel nucchietto di ossicini, ti fa pensare di aver mangiato poco … ^__^ … mera illusione, la bilancia poi la vince sempre. ^____^.
Provate queste, creano dipendenza … di solito ne faccio 2 a testa e Orsino mi dice che devo tirare cinghia, così se ne sgama 3 e io una sola … ma è il mio bimbo, quando volerà dal nido non potrò più coccolarlo come ora.
E’ da un po’ che non vedo le quagliette al super e perciò non ho ancora potuto cucinarle e fotografare il piatto finito perciò la foto del piccolo volatile è del web.
Dimenticavo … questa è una ricetta dei miei amici della montagna … sono cacciatori ma io di quagliette non glie ne ho mai viste cacciare, quando le abbiamo cucinate insieme, le ho prese ogni volta in macelleria … e di allevamento ^___^

QUAGLIE in TEGAME

per 4 persone

8 quaglie
100 g di speck
½ cipolla
100 g burro lurpack salato
2 bicchierini di Picolit
Qualche cucchiaio di brodo di dado o di carne se l’avete
Sale e pepe q.b.

400 g piselli anche surgelati
Brodo di dado

Fiammeggiare le quaglie, lavarle accuratamente e asciugarle.
Salarle, peparle internamente e legarle in modo che le ali e le coscette rimangano unite.
Sciogliere in un tegame 60 g di burro, rosolare le quaglie a fuoco vivace per 15 o 20 minuti girandole spesso e per fargli prendere un bel colore dorato.
Bagnarle con il picolit , lasciarlo evaporare, sgocciolare le quagliette e tenerle a parte.
In un altro tegame sciogliere il burro e rosolare la cipolla tagliata a rondelle sottili.
Aggiungere i piselli con il brodo, salare, pepare e cuocere a fiamma bassa.
Un po’ prima di togliere dal fuoco, lasciare insaporire i piselli con lo speck tagliato a listarelle e terminare la cottura.
Disporre nei singoli piatti le quaglie e disporre attorno i piselli.
Bagnate il tutto con il fondo di cottura ristretto delle quaglie e servire.



lunedì 31 gennaio 2011

Frittata arrotolata e Peperonata all'aceto

E anche oggi il pranzo è andato la Ellis ha molto gradito e il maritozzo si è leccato i baffi.
Questo era il loro secondo naturalmente … e io diet ^__^
Carlo non digerisce la peperonata, però da quando ho adottato il consiglio che mi ha dato Lietta della montagna, non si è più lamentato. Basta aggiungere un poco di aceto ai peperoni mentre cuociono.
Facile e veloce

FRITTATA ARROTOLATA

per 2 persone

2 uova
formaggio montasio grattugiato abbondante
1 cucchiaino di cipolla tritata
sale e pepe

1 hg di prosciutto di Sauris

In una ciotola sbattere le uova, aggiungere il formaggio, la cipolla, il sale e il pepe.
Mescolare accuratamente e scaldare la piadiniera con pochissimo burro.
Spennelare il burro sciolto per tutta la piadiniera, versare le uova e girare la padella in modo che la frittata occupi bene tutta la base.
Cuocere da una parte e poi con la paletta delle crèpes, girarla delicatamente dall’altra parte senza romperla.
Lasciare scivolare la frittata su un piatto e lasciarla intiepidire.
Appoggiare sopra il prosciutto crudo, arrotolare per bene la frittata e avvolgerla ben stretta in un foglio di carta stagnola.
Lasciare raffreddare, togliere la stagnola e affettare.

Frittata impacchettata, quando è fredda la frittata, resta bene in forma e si taglia meglio.

Frittata arrotolata

Frittata pronta da arrotolare

Frittata cotta da una parte

Frittata in cottura

PEPERONATA all’ACETO

per 2 persone

3 peperoni (rosso gialo e verde)
½ cipolla
1 cucchiaino di sapori http://ilfogolar.blogspot.com/2009/11/savors-di-carnia.html#links
olio
1 bicchierino di aceto
sale attenti, i savors sono già salati

A freddo mettere in un tegame l’olio, la cipolla tritata, i sapori, i peperoni tagliati a pezzi e l’aceto.
Coprire il recipiente e appena inizia a sobbollire, abbassare la fiamma.
Cuocere finchè il liquido è stato tutto assorbito (una ventina di minuti circa).
Aggiustare di sale se necessario e servire.

Sope cu' lis tripis - trippa in zuppa

Ecco un’altra di quelle cose che mi fanno impazzire insieme al baccalà. Carlo la mangia volentieri mentre Matteo, che da piccolo la gradiva, ora la rifiuta … bòòò, vallo a capire, in ogni caso in inverno la faccio abbastanza spesso … evitando naturalmente accostamenti poco dietetici (come in questo caso lo strutto e la pancetta).
Questa è una preparazione tipicamente friulana, che faceva mia suocera ma anche altre signore della montagna mi hanno detto che la fanno così.
Le foto sono mie (di altra ricetta). La foto di questa preparazione non c’è.

SOPE cu’ LIS TRIPIS – TRIPPA IN ZUPPA


per 4 persone


800 g trippa – foiolo e beretta (già sbiancata – cotta)
1 costa di sedano grande
1 cipolla grande ramata (bionda)
3 spicchi d’aglio
1 carota
1 cucchiaio di strutto
3 chiodi di garofano
formaggio montasio grattugiato
sale e pepe

Tagliare a strisce il foiolo, la baretta e risciacquarle sotto acqua corrente molto bene.
Lasciarle sgocciolare e intanto preparare nel tegame il soffritto con lo strutto, la pancetta tagliata a dadini, la cipolla, l’aglio, il sedano, la carota e appena inizia a friggere unire la trippa.
Lasciare insaporire e poi unire l’acqua bollente sufficiente perché il preparato rimanga brodoso e i chiodi di garofano.
Salare, coprire il recipiente e cuocere per due ore o più.
Dividere la zuppa in piatti fondi e spolverare con abbondante formaggio e pepe macinato al momento.
Servire con fette di pane tostato o crostini di pane.


Un pò di notizie

La trippa è una frattaglia che fa parte del quinto quarto ed è costituita dalla parte di apparato digerente del bovino compresa fra esofago e stomaco; dopo la macellazione viene pulita e bollita.
Il rumine (la parte a forma di sacco più grande, detta trippa, viene anche classificata come croce, crocetta, pancia, trippa liscia o busecca).
Omaso (formato da lamelle, detto anche centopelli o foiolo)
Reticolo (o cuffia, un piccolo sacco con aspetto spugnoso, detta anche cuffia, nido d'ape, bonetto o beretta).
La trippa, come altre parti del quinto quarto e cioè le parti più povere dell’animale,
è un alimento consumato da lungo tempo: i greci la cucinavano sulla brace e i romani la utilizzavano per preparare salsicce.
In commercio la si trova già pulita e anche prelessata.
È preferibile conservarla in frigorifero immersa in acqua, affinché non ingiallisca.
Le ricette per la preparazione della trippa sono moltissime, diverse da una città all'altra.
Oltre che essere un piatto molto nutriente, è anche economico ed ha un contenuto
molto elevato di proteine ed è relativamente basso di grassi.
La trippa rientra nell’alimentazione delle diete (dicono), proprio perché non è eccessivamente calorica proprio per l’assenza di grassi.
Chi si lamenta della “pesantezza” del prodotto - ovvero della sua scarsa digeribilità - dovrebbe sapere che ciò è solitamente dovuto all’aggiunta di spezie e condimenti: in quanto la trippa apporta solo 85 calorie all’etto.In più, nella trippa, è anche da sottolineare una benefica presenza di sostanze minerali, specialmente calcio e fosforo.

domenica 30 gennaio 2011

Bauletto di radicchio e baccalà












Dispiace sempre veder vagare per il frigorifero qualche piccolo avanzo e quindi di necessità virtù. Avevo tolto le prime due foglie al cespo di radicchio pan di zucchero e ho pensato bene di utilizzarlo in qualche modo e devo dire che l’accostamento col baccalà e il resto mi è piaciuto tantissimo.
La provola ha rilasciato un piccolo sentore di affumicato che mi piace tanto e il salame era più una guarnizione che tutto il resto, due fettine si vedevano ma non si sentiva nessun sapore.
Eee sono golosa di baccalà e mi viene spontaneo accostarlo con qualsiasi cibo.
Se vi va, provatelo.
^___^

BAULETTO di RADICCHIO e BACCALÀ

Per 1 pesona

1 pezzo di baccalà (200 g circa) (già bagnato e dolce pronto da cucinare)
2 foglie di radicchio Pan di Zucchero
2 fettine di salame milano
4 fettine di provola affumicata
3 pomodorini secchi
1 filo di olio
1 pentolino antiaderente che lo contenga di misura
NO sale mi raccomando, i pomodorini, la provola e il salame già sono salmastri di loro.

Lavare le foglione di radicchio, sgrondarle appena e appoggiarle sul tagliere.
In ordine, appoggiare le fette di provola, il baccalà con la pelle sotto, pomodorini tagliati a striscioline, salame.
Chiudere le foglie a pacchetto attorno al baccalà e sigillare con uno stecchino.
Versare nel pentolino 2 cucchiaini di olio e appoggiare il pacchetto.
Mettere il coperchio e avviare la cottura a fuoco alto e appena inizia a rosolare, abbassare la fiamma al minimo.
Verdura e pesce formano già la loro acqua, quindi è sufficiente per cuocere piano la pietanza, una ventina di minuti circa.
A metà cottura girarlo delicatamente.
Trascorso il tempo, se c’è ancora sughetto togliere il sughetto e alzare leggermente la fiamma.
Servire … un’arancia e il pranzo “abbastanza dietetico è assicurato.

Il taglio del bauletto ... mamma mia mi viene la salivazione solo a guardare le foto

Eccolo pronto per il consumo

Il bauletto pronto per la cottura

Ed ecco le foglione che racchiudono il pesce veloce del Baltico ^__^