Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

venerdì 21 ottobre 2011

Riso e latte

RISO e LATTE

In questi giorni è iniziato il taglio del riso. Enormi macchine agricole percorrono le risaie oramai asciutte, in lungo e in largo raccogliendo questo prezioso alimento, eccellenza della produzione alimentare nella provincia di Pavia- Novara - Vercelli (triangolo d'oro per la coltivazione del riso).

RISO e LATTEper 4 o 5 porzioni

1 litro e mezzo di latte
8 manciate di riso
1 pizzico di sale
1 pezzetto di burro

In una pentola preferibilmente antiaderente, portate ad ebollizione il latte, il burro e il sale.
Aggiungete 8 manciate di riso.
Cuocere fino ad ottenere la consistenza di un risotto.
Alla fine:
per chi lo vuole salato, aggiunge al termine della cottura il formaggio
per chi lo preferisce dolce aggiunge lo zucchero e volendo anche la cannella.


RISAIE

Un tempo il riso era tagliato a mano dalle mondine (donne che arrivavano nei paesi risicoli da lontano).
In questi giorni è quasi terminato il del taglio del prezioso alimento.
La mietitura del riso, sostanzialmente simile a quella del grano, si svolgeva anticamente con squadre di uomini e donne disposte a scalare sul campo; i mietitori afferravano con una mano una manciata di spighe e falciavano con la falce nell' altra, in genere venivano compiuti tre tagli prima di avere la mano piena e quindi deporre le spighe e procedere in avanti.
Questa è la foto dei covoni di riso con ancora la spiga sullo stelo, che poi erano lasciati al sole ad asciugare, in un secondo tempo questi covoni venivano battuti sull’aia affinchè rilasciassero tutti i chicchi. Quindi toglievano gli steli ormai diventati paglia, raccoglievano il riso e lo avviavano alla lavorazione.


Vecchia foto di Wikipedia

Al giorno d’oggi, con la trebbiatrice è tutto molto più semplice, la trebbiatrice taglia gli steli, contemporaneamente lascia a terra la paglia e attraverso un grosso cannone, spara il riso direttamente sul camion che poi lo porta nella riseria per la lavorazione e la raffinazione dello stesso.
In seguito, passa la macchina apposta che raccoglie gli steli ormai diventati fieno, li arrotola e diventano delle belle “balle di fieno” come quelle che si vedono in queste foto.












giovedì 20 ottobre 2011

Risotto alla puttanesca


Va bene la dieta, ma ogni tanto modificare un poco il sapore fa sempre bene ... non so se è light, però mi sono saziata, era buona, e dopo ho mangiato solo la mia mela cotta ... cena perfetta.

RISOTTO alla PUTTANESCA
per 1 porzione

60 g riso carbaroli
1 acciuga dissalata
1 spicchio di aglio
10 pomodorini tagliati a metà
1 cucchiainodi capperi dissalati - o più secondo i gusti,
1 pomodorino secco tagliato a striscioline
10 olive nere (di quelle al forno)
barbigli del finocchio
4 o 5 gambetti di prezzemolo
2 cucchiaini di olio
NON SALARE NULLA

Versare in un pentolino 2 cucchiaini di olio, unire l'acciuga dissalata, l'aglio tagliato a pezzettini e cuocere piano finchè l'acciuga si è sciolta.
Togliere dal fuoco e aggiungere i pomodorini tagliati a metà, le olive, il pomodorino secco e i barbigli del finocchio.
Intanto che il sughetto cuoce ... 1/2 ora circa, portare a bollore l'acqua e cuocere il riso (NO SALE)

Scolare il riso, metterlo nel pentolino del sughetto, mescolare e versare nel piatto.
Spolverare con abbondante prezzemolo fresco tritato.
*** volendo si può mettere il formaggio, però nel mio caso ho preferito non aggiungere ingredienti che apportano altre calorie.


Risotto condito

Barbigli del finocchio - pomodorini secchi - olive nere al forno

Inizi del sughetto con olio, aglio, acciuga, pomodorini, capperi

Inizio del sughetto con l'acciuga da sciogliere

martedì 18 ottobre 2011

Canederli - la storia


E' da tanto che volevo scrivervi la storia dei canederli ... poi parto, si accumulano le idee e mai riesco a postarvi tutto.
Le ricette le trovate nei link che vi ho segnalato ma si possono fare in tanti modi ... la base è sempre il pane ammollato.

Canederli tirolesi

Narra la storia

Qual è il piatto tirolese più caratteristico?

La maggior parte delle persone direbbe senza dubbio i canederli tirolesi.

C’è da sapere però che cosa ha a che fare una cappella con i canederli?

In realtà moltissimo.

La cappella del castello di Hocheppan, vicino a Bolzano, custodisce uno straordinario ciclo di affreschi dipinto intorno all’anno 1180.

Un particolare di questi affreschi mostra la vergine partoriente.

La balia é in cucina e controlla la pentola nella quale cuociono 5 canederli.

Altro particolare, con la mano destra ne infilza uno con la forchetta e fa il gesto di assaggiarlo.

Ecco dunque che qui, nel castello di Hocheppan, ci imbattiamo nella prima e più antica rappresentazione dei canederli.

Noi non sappiamo quali ingredienti venivano utilizzati per preparare i canederli a quel tempo.

Oltre ai canederli tirolesi esiste una vera e propria varietá di canederli come per esempio i canederli di pane, i canederli di spinaci, i canederli di grano saraceno, i canederli di fegato, i canederli ai funghi porcini, i canederli di zucca, i canederli di barbabietole rosse ecc.

Si racconta anche un’altra versione sulle origini dei canederli tirolesi … alcuni lanzichenecchi (aiutanti contadini) stavano attraversando il Tirolo ed entrarono in una osteria affamati e stanchi.

Intimarono all’oste di preparare subito qualche cosa da mangiare, altrimenti avrebbero distrutto completamente la locanda.

L’ostessa aveva la dispensa vuota … di necessità virtù, prese le poche cose avanzate, tagliò dello speck, delle salsicce e pane raffermo in piccoli dadi, aggiunse del latte e della farina, impastò e formò delle semplici palle che poi gettò nell’acqua bollente. In poco tempo fu in grado di presentare alla marmaglia affamata questo piatto d’ emergenza.
I lanzichenecchi erano entusiasti di quello che avevano mangiato.

E cosi ecco spiegata, secondo la legenda, la nascita dei canederli tirolesi.

La vera nascita di questa preparazione, va ricercata nella grama vita che conducevano le genti di montagna, isolati – poche provviste – povertà, l’economia montana era autarchica e quindi l’ingegno si è aguzzato e ha fatto sì che usassero quelle poche cose che avevano per rendere meno monotono il cibo, dando la forma dei canederli.

http://ilfogolar.blogspot.com/2011/01/canederli-allo-speck.html#links

http://ilfogolar.blogspot.com/2011/01/canederli-e-canederlone-al-formaggio.html#links

http://ilfogolar.blogspot.com/2008/10/canederli-della-nonna-trentina.html#links

http://ilfogolar.blogspot.com/2008/03/canederli-di-patate-americane.html#links


domenica 16 ottobre 2011

Cake bicolore


Sono le 4 di oggi pomeriggio (domenica) ...
Pronto mamma, mi prepari un dolce che lo devo portare da amici questa sera ?
Capperi, non ho farina e un filo di latte appena rimasto !
Valà che poi riesci sempre ugualmente a farle buone le torte.
Ci provo ciao.

CAKE BICOLORE
stampo piccolo da cake

150 g farina di semola rimacinata
50 g fecola di patate
100 g zucchero
100 g burro fuso salato - un poco di più per ungere lo stampo (spennellato)
100 g panna da cucina con il latticello che viene fuori dalla confezione
3 cucchiai di latte + 3 cucchiai
1 bustina di lievito Pane degli Angeli
1 cucchiaio di cacao dolce in polvere
1 cucchiaino di bucce d'arancio essiccate e macinate
1 pizzico di sale

Spennellare con il burro fuso lo stampo da cake e infarinarlo ... (io avevo poche mandorle e pochi pistacchi, li ho macinati e ho sfarinato lo stampo con il trito macinato).
Versare nel ken tutti gli ingredienti all'infuori del cacao, avviarlo e impastare finchè tutto diventa liscio e morbido.
Versare nello stampo metà di questo impasto.
Nell'impasto rimanente, rimasto nella ciotola, aggiungere il cacao e altri 3 cucchiai di latte, impastare di nuovo e poi versare anche questo nello stampo.
Infornare a forno caldo 180° per 50 minuti circa ... prova stecchino.

Ricordatevi che il mio forno è in via di estinzione.



Sono le 21,15, stò terminando di scrivere la ricetta sul blog ...
Driiin
Pronto mamma ... "marmittaaaa" non dirmi più che ti manca questo o quell'altro.
Profumato, morbito e buono buono !
Fiiiiuuuuuuu ... anche questo è andato

Regalino


Ogni tanto mi arriva qualche regalino .....

Figlio degenere, mi ha dato in mano questi deliziosi biscotti e ha detto:
Mammaaaa, questi non sono per tè ! ti raccomando ... ogni sniffata è 1 kg al rialzo.
Per poco non mi scaravolto dalla sedia :-)))

Però dopo mi ha dato questi due pacchi ... con la raccomandazione di usarli con parsimonia ... al che vuol dire: 40 g al giorno al posto del pane :-)))

Non c'è che dire, il figliolo mi vuole molto bene e ci tiene alla mia salute ...

Core di mamma è perdonato valà.

Svizzere verdi


Quando vado all'Ikea e mi fermo per il pranzo, mi piace prendere i turbantini di patate e broccoletti che mi piacciono un sacco.
Le ho già fatte cercando di imitarle il più possibile però oggi ero senza broccoletti e allora ho optato su una fantasia del momento.
Per Carlo avevo previsto i fagiolini o cornetti in insalata, così ne ho trattenuti un pò e li ho messi al posto dei broccoletti.
Sono venuti buoni, qui vedete le svizzere disastrate ma è successo tutto in fase di atterraggio sul piatto :-))).
La prossima volta però, pennellerò la carta stagnola con pochissimo olio, per non farle attaccare.

SVIZZERE VERDI con croccole surgelate
per 1 porzione

100 g di patate lessate
100 g fagiolini lessati
1 spicchietto di insalata trevisana
1 spicchio di aglio tritato ... meglio la cipolla
sale pepe
2 cucchiaini di olio

In un piatto schiacciare le patate e unire i fagiolini tagliati a pezzettini e la trevisana con l'aglio tritati.
Aggiungere l'olio, il sale il pepe e amalgamare bene.
Nello stampo per le svizzere inserire un pezzetto di foglio di carta forno, metà dell'impasto, coprire ancora con un foglietto di carta forno e pigiare il pomolo dell'attrezzino per svizzere.
Mi sono resa conto dopo che era meglio pennellare una teglietta da forno con l'olio, appoggiare le svizzere e la croccola e infornare a forno caldo a 180° ... 5 minuti per parte et voilà 模具
Ve l'ho scritto in cinese ... (i giochi sono fatti) :-)))

Il pesce impanato per la dieta non andrebbe bene, però ho ovviato facendolo al forno senza condimento.



Salsicce imbalsamate con cipolle stufate


Come ti rigiro la frittata .....


La mia casa in montagna è proprio vicina al forno, ci divide un piccolo cortile comune. Conosco Giuliano, il capo, da quando era piccolo e ancora piccolo è andato garzone dal vecchio panettiere e ha imparato il mestiere.
In estaste si è infortunato e poco tempo fa è stato operato di nuovo per sistemare la caviglia e (?)
però il forno funziona ugualmente a paletta e a farlo funzionare c'è l'aiutante Maurizio (mi pare) aiutato da Vittorio il fratello di Giuliano.
Maurizio abita a Oltris e quando stacca dal lavoro, passa davanti a casa mia per prendere la sua macchina, posteggiata lì vicino. E' un gran bravo ragazzo tranquillo e lavora sodo, molto rispettoso e ogni volta che passa saluta e scambia volentieri quattro parole.
Una mattina ho avviato presto le salsicce con le cipolle (quest'anno ne abbiamo piantate una marea :-))) ) e il profumo invade la stradina davanti casa.
Arriva Maurizio e mi apostrofa " niente pasta di pane oggi ? ... c'è un profuminoooo ...
zacchete, si è accesa la lampadina e ho cambiato menù.
Ho riportato Maurizio nel forno e mi sono fatta dare la pasta di pane .....
Buooonoooo !
SALSICCE IMBALSAMATE con CIPOLLE STUFATE
per 6 persone

6 salsicce nostrane di montagna
5 belle cipolle bianche
3 spicchi d'aglio schiacciati (da togliere per chi non lo desidera)
una cimetta di salvia
poco olio
poco burro
sale e pepe q.b.
1 bicchiere di tocai-friulano

6 hg di pasta di pane
burro fuso per la doratura

Sciogliere in un tegame il burro con l'olio e l'aglio schiacciato.
Unire le salsicce intere però spelate e lasciarle rosolare piano da tutte le parti.
Mettere le salsicce in un piatto e tenerle a parte.
Nello stesso condimento stufare le cipolle pulite, lavate e tagliate a spicchi.
Salare, pepare e aggiungere il vino.
Cuocere piano, per una mezz'oretta circa, unire le salsicce per insaporirle e mescolare piano per non romperle.
Restringere il sughetto e spegnere.

Tirare la pasta di pane abbastanza sottile, tagliarla in rettangoli più o meno giusti che contengano le salsicce.
Chiudere le salsicce nella pasta di pane a pacchetto, spennellare la superficie con il burro fuso, appoggiarle alla placca del forno e infornare a 180° per 35 minuti circa


Questa foto è ripresa dal web

Ossocollo con peperonata

In estate la nostra preferenza cade spesso sulla carne di maiale, in montagna la troviamo magra, saporita ed è più gustosa elle altre carni, senza contare che la scelta cade sull'ossocollo, perchè è la parte del maiale più squisita.
Un piatto semplice veloce e soddisfacente.

OSSOCOLLO con PEPERONATA
per 2 persone

2 bistecche di ossocollo
2 spicchi di aglio
peperonata casalinga

Appoggiare su una padella di ferro gli spicchi d'aglio tagliati a metà, riscaldare appena la padella e appoggiare sopra le due bistecche.
Cuocere da ambo le parti, appoggiarle nei piatti riscaldati al MO, salare pepare e condire con un piccolo giro di olio.
Servirle calde con un contorno di peperonata fatta da voi.



Fegato ai porri


Non so come fanno tante di voi a decidere per un menu e farlo senza nessun ritocco. Dal macellaio in montagna era appena arrivato un fegato di vitello tanto bello, che mi sono lasciata invogliare e l'ho preso per me e Carlo.
Ho pensato subito che il miglior sistema era alla veneziana con tante cipolle maaa ... il divolo ci mette lo zampino.
Appena a casa è arrivata Adriana che mi ha portato tre porri favolosi raccolti dal suo orto. Un profumo di verdura fresca appena colta da riscaldare tutti i sensi ... e che ho fatto, ho cucinato tutta la loro essenza subito.
... ma vi pare, con l'orto ben fornito di cipolle in maturazione altrettanto fresche ... queste le userò domani.

FEGATO ai PORRI

per 2 persone

500 g di fegato di vitello tagliato sottile
3 porri di media grandezza (solo la parte bianca
poco olio e poco burro
1/2 bicchiere di tocai-friulano
sale e pepe

Lavare i porri, tagliarli a rondelle sottili e rosolarli in un tegame con il burro sciolto nell'olio.
Appena inizia ad imbiondire versare il vino, salare pepare e chiudere con il coperchio.
Cuocere a fuoco lento finchè si è evaporato il vino.
Unire il fegato, mescolare e portare a cottura.
Eventualmente aggiustare con sale e pepe.
Noi l'abbiamo accompagnato con una polenta bianca grigliata.


Polpo alla Rosetta


Non sono lo stesso pesce ma la cottura e uguale sia per il polpo che per gli anelli di totano.
Ultimamente sono distratta e non so dove ho ficcato le foto giuste :-))) pazienza, gli ingredienti per la cottura è uguale.

POLPO alla ROSETTA

per 2 persone

1 polpo fresco da 1,200 kg
2 spicchi d'aglio leggermente schiacciati
3 acciughe dissalate
1 cucchiaino di capperi dissalati
pomodorini piccoli dell'orto
1 peperoncino piccolo
olio
sale

Versare l'olio in un tegame e lasciarlo insaporire un poco con l'aglio.
Sciogliere le acciughe e togliere dal fornello.
Aggiungere il polpo intero lavato e sgrondato, con i capperi, i pomodorini e il peperoncino.
(volendo si posono aggiungere olive a piacere.)
Chiudere con il coperchio e riportare sul fuoco.
Appena riprende il bolore, abbassare al minimo la fiamma e lasciar cuocere per 40 minuti.
Non c'è bisogno di aggiungere liquidi, in cottura il polpo rilascia liquido di suo.



Crostata nutellosa


Non sto cucinando nulla, Matteo lo vedo poco, fra il lavoro, gli impegni di calcio e la morosina, ormai lo vedo poco e quindi cucino dolci solo se e quando è a casa ...
Per me dolci ... nisba - Orsogrigio si abbuffa e poi mi incolpa se ha due etti pelosi in più e quindi va a finire che faccio cose sbrigative (per fortuna buone), che finiscono in un biz.

CROSTATA NUTELLOSA

L'impasto è il solito che faccio, che non ha bisogno di essere messo a riposo (e quindi non rischio di dimenticarlo in frigorifero.
Per evitare che la nutella secchi o diventi dura in cottura, l'ho diluita con una piccola confezione di panna ... e i miei ometti (morosa compresa), si sono fatti baffi e controbaffi.


Ossa affumicate


Rarità difficile da trovare, solo in paesini provati dalle guerre, dalle carestie e da tante calamità naturali, è rimasto radicato il concetto di conservazione di alimenti che altrimenti vengono buttati.

D’accordo, non c’è polpa attaccata a queste ossa, però non puoi fare un piatto di salsicce e patate o fagioli o fare dell’umido in genere e mettere della carne affumicata in più. Basta uno di questi ossicini per insaporirti goduriosamente una piatanza.

Volendo, si prepara un brodo con 1 cipolla e un gambo di sedano e quando è freddo si conserva il “brud fÙmàt” brodo affumicato da usare nelle preparazioni di umidi o anche verdure stufate.

“ questi sono per coloro che amano i cibi leggermente affumicati.

… ma a me cosa non piace ? : -)))

OSSA AFFUMICATE in genere sono ossa di maiale, perchè sono più saporite.