Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

sabato 12 novembre 2011

Polpette verdi


Con lo stesso impasto degli gnocchi qui ho cotto qualche polpetta per il maritozzo.
Una volta formate le polpette, le ho passate nel pangrattato.
Un poco di olio e le ho fritte delicatamente.

POLPETTE VERDI

Con una buona insalatina di trevisana, una porzione di pasta asciutta... e anche questo pranzo si è concluso senza mugugni.


Gnocchi verdi


Gnocchi gnocchi che buoni ... e ogni tanto me li preparo.

GNOCCHI VERDI

Spinaci lessati
1 cucchiaio di ricotta
1 uovo
poco pane grattugiato
3 cucchiaini di oloio
formaggio grattugiato

Tritare gli spinaci, mischiarli con la ricotta, l'uovo e poco pane giusto per addensare un poco il composto.
Lasciare riposare una decina di minuti e poi formare le pallottole.
Adagiarle nell'acqua in ebollizione e appena vengono a galla toglierli dall'acqua e metterli nel piatto.
Condirli con l'olio e spolverare con formaggio.
Volendo, un buon giro di pepe ci sta solo bene.


Quadro d'autore ooo ....


Nonna, io non mangio, non voglio quella roba lì ! ... era una giornata no e quindi nonna non sapeva come fare per invogliarlo a mangiare.
Ho preso:

2 piadine
fettine di salame ungherese
due fettine sottili di montasio da tavola.

No, non lo voglio ... e allora guarda nonna che ti fa il quadro.
La nonna golosona ha dato due bei morsi e poi ha appoggiato il quadro sul tappeto del tavolo.
A Martino è rimasto talmente impresso che ha finito tutto.
Bè, per lo meno non è rimasto col pancino vuoto.


Pennette rigate al sedano


Vi piace il sedano ? e allora questa pasta light (come sempre), fa per voi).
Io lo cucino molto spesso solo per me.

PENNE RIGATE al SEDANO

Pennette rigate
2 costole di sedano non tanto grandi
1 spicchio di aglio
3 cucchiani di olio
20 g di formaggio montasio da tavola tagliato a cubetti.
sale (sempre poco mi raccomando)

Cuocere la pasta insieme al sedano e all'aglio puliti in poca acqua.
Portare a cottura e se necessario aggiungere ancora acqua calda salata.
Mettere nel piatto, condire con l'olio e cospargere i cubetti di montasio.
Infornare nel MO alla massima potenza per 2 minuti finchè il formaggio si scioglie.


Risotto topinambur e peperoni


Risottino tranquillo per un cena senza sgarri :-)))

RISOTTO TOPINAMBUR PEPERONI
riso carnaroli
1 topinambur pelato
1/4 peperone
1 pezzetto di dado ai funghi
3 cucchiaini di olio

Mettere tutto a freddo in tegamino il riso, il topinambur e il peperone puliti e affettati e il dado..
Coprire poco più che a filo e portare a bollore.
Abbassare la fiamma e cuocerlo come un risotto normale.
Aggiungere acqua calda se necessario.
Abbassare la fiamma e portare a cottura.
Servire e condire con l'olio consentito e pepe se piace.

Per Marco


Marco, volta pagina ... non è per te ! e sopratutto non stare col viso sulla tastiera ... potresti sbavare iiiiiihhhhhhh !
Sai ho trovato un pezzetto di formaggio salato in frigorifero (l'ultimo pezzetto della scorta confezionato sottovuoto) e la tentazione è stata grande, l'ho fotografato.
Niente di che per gli altri ... ma solo tu io e Maria sappiamo quant'è buono ... e "plui al pucia e plui a l'è bon" (più puzza e più è buono).
La tavolata estiva era sempre con noi tre da una parte e gli altri dall'altra ... e sì, noi a fine pasto avevamo sempre un pezzetto di formaggio salato e uno di polenta e gli altri non ci stavano vicino per l'odore.
Ieri ho rischiato grosso ... l'ho cucinato al microonde maaa, appena aperto lo sportello è uscito un effluvio di formaggio che non ti dico. Subito Carlo si è impennato ma gli ho detto che era gruviera e un poco si è quietato ... però ha spalancato tutto per almeno mezz'ora :-)))
Per noi appassionati, è proprio il caso di dire "gli altri non sanno ... quello che perdono"

FORMAGGIO SALATO e PATATE
1 patata lessata a rondelle
formaggio salato

Suddividere la patata e il formaggio in un paio di strati, infornare al MO microonde per 10 minuti alla massima potenza, (Io ho spento perchè un poco l'odore cominciava a sentirsi), ma volendo si poteva metterlo sotto il grill.


venerdì 11 novembre 2011

Zucca arrosto


Dai, siete capaci anche voi di farla e vi assicuro che è ottima.

ZUCCA ARROSTO

Fette di zucca pulita
3 spicchi di aglio
olio poco
sale

Pulire la zucca e togliere la scorza.
Tagliarla a fette.
In una casseruola antiaderente versare un poco di olio.
Appoggiare la zucca, gli spicchi di aglio e salare.
Coprire e portare a cottura a fuoco bsso per 30 minuti circa.
Ogni tanto guardatela e lasciate cadere nella casseruola le gocce di vapore formatesi sotto al coperchio.
Da servire come contorno.


Baccalà in rosso



Amiciii ... baccalà .......


Questo non ve lo sgamate ... ci sono pochi estimatori di baccalà ... ma lui ed io camminiamo in simbiosi :-)))

BACCALA' in ROSSO
per 3 porzioni

3 pezzi di baccalà già ammollato (600 g circa)
3 cipolle ramate grandi
3 spicchi di aglio
poco origano
1 cucchiaio colmo di triplo concentrato di pomodoro Mutti
olive nere al forno a piacere
1 bicchiere di tocai-friulano
olio q.b.
sale e pepe q.b.

Sbucciare e affettare finemente la cipolla, l'aglio e mettetrle in una casseruola con l'olio.
Soffriggere piano finchè la cipolla inizia ad imbiondire.
Appoggiare sopra i pezzi di baccalà.
Versare il vino sopra al baccalà e lasciar evaporare un poco.
Aggiungere 1 bicchiere di brodo vegetale nel quale sarà stato sciolto il concentrato di pomodoro.
Spolverare con l'origano, aggiungere le olive e portare a cottura a fuoco lento.
Pepare ... occhio al sale.
Cuocere 40 minuti , restringere il sughetto e servire caldo con la polenta



Sedano rapa


E' solo un promemoria per ricordarmi dei piatti che ho preparato ... ricordo che il mio è un archivio nel quale raccogliere le mie ricette e miei appunti.

SEDANO RAPA
per 3 porzioni

1 sedano rapa
prezzemolo
olio - (nella mia porzione solo 2 cucchiaini di olio)
sale e pepe

Lavare e lessare il sedano rapa.
Togliere la scorza più dura esterna.
Tagliarlo a pezzi oppure a fettine, spolverarlo con prezzemolo e condire con olio sale e pepe.


Verzata magra


VERZATA MAGRA

Quando si combatte quotidianamente con la bilancia ... c'è poco da sverzare ...

Niente di che ragazzi, solo un piccolo accorgimento ...

VERZATA MAGRA
per 3 porzioni

7 hg di costine
1 verza ... la mia era più adatta da fare in insalata, era bianchissima (scegliere quella scura ancora con tutte le foglie belle verdi) - (in questo caso, meglio sbollentare le foglie verdi)
5 spicchi di aglio
salvia
rosmarino
pochissimo olio
1 cucchiaio triploconcentrato di pomodoro Mutti
sale e pepe q.b.

In un tegame antiaderente versare pochissimo olio, unire le costine, l'aglio intero (chi vuole poi lo toglie), la salvia e il rosmarino (che poi si tolgono)
Arrostire bene le costine.
Appena pronte togliere tutto il grasso che hanno rilasciato e buttare anche salvia e rosmarino.
Appoggiare sopra alle costine arrosto la verza tagliata grossolanamente, lavata e sgrondata.
Aggiungere il concentrato di pomodoro diluito in un bicchiere di brodo vegetale.
Coprire sempre a filo con brodo vegetale e far prendere il bollore.
Lasciare la fiamma a fuoco dolce e portare a cottura (circa un'ora) (la carne delle costine si devono staccare quasi da sole dall'osso).
Aggiustare di sale, asciugare il sugo formato e servire caldo.
Aggiungere a freddo un giro di olio e pepe.

Così sono quasi a posto con la coscienza :-)))))))


mercoledì 9 novembre 2011

Raclette


RACLETTE

Per fare la Raclette, ci vuole la raclettiera un set apposito per scaldare contemporaneamente il formaggio e la carne.

Con il formaggio “Raclette”, si prepara la famosa Raclette, tipico piatto nazionale svizzero, che si prepara prevalentemente in compagnia.

Da noi in montagna la raclette è pressochè sconosciuta, perciò per un incontro fra amici, si usa una raclettiera elettrica formata da un piccolo vano che contiene da 2 a 8 padellini e da una griglia posta sopra, sulla quale ogni commensale si riscalda piccoli pezzi di carpaccio di carne o spiedini o verdure tagliate a pezzetti o, più semplicemente, per tenere in caldo le patate.

I formaggi sono solo nostrani, poichè lassù non ci sono formaggi svizzeri. Vi assicuro però che i formaggi friulani non hanno nulla da invidiare a quelli di altre nazionalità.

Come accompagnamento le patate lesse (cotte a parte), ogni commensale metterà nel suo tegamino una o più fette (o dadini) di formaggio e lo lascerà fondere per poi versarlo sulle patate.

Gli accompagnamenti sono infiniti e svariati, Angela prepara sempre la carne di pollo a piccoli bocconcini, conditi con olio sale e pepe. Io preparo le classiche olive, ma come accompagnamento al formaggio e patate si possono aggiungere wusterl, spiedini, verdure che si grigliano direttamente sul fornelletto e poi gli affettati e i sottaceti sono un optional per la raclette classica.

Attenti, quando ci si trova con gli amici ... si mangia con gusto e più del solito eee ... per smaltire ci vuole una bella camminata.




Formaggi misti, gruviera, fontina, montasio

Carne condita con olio e pepe

Olive conciate o spaccatelle che preparo sempre io


Lidia è già al gigestivo ... mirtilli sottograppa :-)))








Mirtilli sotto grappa

martedì 8 novembre 2011

29 settembre 2011 - tramonto













TRAMONTO

Non è raro vedere di questi bei tramonti in montagna, però non mi è mai capitato di vederne uno così bello alla fine di settembre.
Lo vedete dall'inizio alla fine, quando ormai la sensibilità dell'obiettivo non mi consentiva più di fotografare.
Questo bel contrasto, è l'ultimo scatto che fo fatto del tramonto.












domenica 6 novembre 2011

Anna e gli scarpetti friulani












LA RAGAZZA di FORNI di SOPRA (UD)

Questa è la mia amica Anna di Forni di sopra

, vestita con il classico vestito friulano.
Ieri mattina era alla trasmissione di Lineaverde su Rai 1, ha presentato gli scarpetti tipici friulani, ha descritto come si fa a confezionarli e con lei c'erano anche altre amiche di Forni
E' un vero peccato, ci sono ancora poche donne che confezionano gli scarpetti come una volta e questo lavoro piano piano sta scomparendo.

vedi anche questo link ... qui


Ilfogolarbologna.it

da: http://www.scuoleictricesimo.net/friulano/scarpets.htm

La nonna di Marta racconta...
Io sono nata a Treppo Carnico, nel 1919.
Ho imparato a cucire scarpets da piccola, guardando mia madre e così... d'inverno e la sera, dopo i lavori nei campi, stavo seduta a cucire i scarpets: ne facevo di tutte le fogge, per grandi e bambini.
donne al lavoro
Sceglievo con accuratezza vecchi vestiti, tovaglie lenzuola ormai logore, li tagliavo a rettangoli sovrapponendoli uno all'altro e li stiravo col ferro a brace fino ad ottenere uno spessore di due centimetri.

Era il momento dell'imbastitura: affinché la stoffa rimanesse unita, appoggiavo lo stampo, puntandolo con degli spilli, sul pacchetto di stoffa.
Con il “tajo scarpets”, una specie di coltello affilatissimo, con singolare abilità tagliavo la stoffa lungo il profilo.

La suola era pronta per essere cucita a punti fittissimi; operazione faticosa che richiedeva dita forti e mani sicure, per far passare lo spago, impastato ripetutamente nella cera d'api, da un lato all'altro della suola.
Procedevo, poi, con la tomaia: la parte esterna, che tradizionalmente era di velluto nero, era foderata da tessuti resistenti, ripassati nelle cuciture e con l'orlo profilato da una fettuccia di lana nera o rossa.

... le donne di Paularo, nella valle del Chiarsò, abbellivano la tomaia con fiori ricamati, un mughetto, una viola, ma io, della Valle del But, li facevo così...semplici, senza motivi floreali, come nella tradizione carnica.

alunni al lavoro

I scarpets per tutti i giorni non erano di velluto, troppo costoso, ma di panno o tessuti grezzi e la pianta veniva rinforzata con un triangolo di colore diverso, “il puntal”, poi cucito a punto crocetta con lana colorata.
Poi univo la tomaia alla suola, aggiungendo una cordella robusta, cucivo con un ago dalla punta triangolare e tagliente con uno spago di canapa, praticando nella suola con il sobillo, una specie di punteruolo, alcuni fori, per far scorrere meglio l'ago e lo spago.
I scarpets erano pronti.
Se erano per i bambini aggiungevo una fettuccia di velluto, cucita ad un'estremità e abbottonata all'altra, così gli scarpets restavano ben saldi al piede.

Durante le guerre i scarpets erano merce di scambio per procurarsi il cibo.