Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

sabato 14 luglio 2012

Limoni sotto sale

Per ora ecco l'ultima ricetta dei limoni di Sorrento, vedi le due precedenti.
Ho letto tante ricette di limoni sotto sala e alla fine ho fatto a modo mio.Avrei dovuto aspettare un mese prima dell'uso, ma mi è arrivata una combinazione 3 giorni dopo averli conservati e quindi li ho già usati.
Ne ho messo due fette nello spezzatino che faccio comunemente, dopo la cottura erano spappolate e mescolate al preparato non sono state notate ma il profumo e il sapore dello spezzatino erano ottimi.

LIMONI sotto SALE
 per i 3 vasi che vedete

4 limoni di Sorrento
sale di Maldon ho fatto a occhio
magic rost è una miscela di sale, rosmarino, salvia e altro

Lavare e asciugare molto bene i limoni.
Affettarli uno per volta e versate nei vasi il sugo che si forma sul tagliere.
Sul fondo del vaso appoggiare un pizzicone di sale di Maldon e una spruzzata di magic rost.
Sistemare uno strato di fette di limone senza sovrapporle e mettere di nuovo, per ogni strato, sale e magic rost sino alla fine.
Pressare bene i limoni e riempire bene gli spazi vuoti.
Terminare con sale e magic rost.
Chiudere il vaso e asdpettare ... piano piano i limoni rilasciano tutto il loro succo.
Riporre in dispensa e ricordarsi di capovolgerli di tanto in tanto, in modo che anche i limoni in superficie, si sciolgano piano piano.



Insalata di limoni di Sorrento

Un altro modo per consumare al meglio i meravigliosi limoni che ho trovato qui in montagna.
Questa è stata la mia cena ... fresca fresca per concludere una giornata calda e afosa.
Ho voluto provare l'insalata di limoni e devo dire che sono rimasta piacevolmente soddisfatta. Questi limoni non erano per nulla acidi e quindi li ho gustati molto volentieri.

INSALATA di LIMONI di SORRENTO
per 1 porzione

1 limone di Sorrento
olio
sale e pepe

Lavare accuratamente il limone, asciugarlo e tagliarlo come preferite.
Versarlo in un piatto fondo con il succo che si è formato durante il taglio.
Condire con sale, pepe e olio.
Mescolare e servire.


Insalata di sgombro piccante con limoni

Qui in montagna ho trovato dei limoni eccezionali "i limoni di Sorrento), peccato che quando torni per riprenderne altri, non li trovi più. Molto buoni, buccia spessa, il bianco spugnoso e per nulla amaro e l'interno quasi dolciastro e non acido.
Li ho usati in diversi modi e qui vi do alcuni spunti di come potete prepararli anche voi.


INSALATA di SGOMBRO PICCANTE con LIMONI
 per 1 porzione

1 scatola di sgombro piccante sgocciolato
limone di Sorrento
1 piccolo pomodoro
foglie di silene
erba cipollina in fili
3 cucchiaini di olio
sale e pepe

Mettere nella ciotola lo sgombro spezzettato, il pomodoro e il limone tagliati a pezzetti.
Unire le foglie di silene, l'erba cipollina e condire con olio, sale e pepe.

Gnam gnam, fresco e delizioso

Fagioli di spagna, patate e Muset

Ecco un buon piatto semplice di questi giorni in cui la temperatura qui in montagna, si è abbassata di molto.
Sono tre notti che piove a dirotto e di conseguenza pare che l'estate se ne sia già andata.
Niente di meglio che un buon cibo caldo.


FAGIOLI di SPAGNA, PATATE e MUSET
per 2 porzioni

1 scatola di fagioli bianchi di Spagna sgocciolati
1 patata novella grande
3 scalogni
1 cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro Mutti
1 chiodo di garofano
poco olio e burro
sale e pepe

Affettare sottilmente lo scalogno e soffriggerlo in poco olio e burro.
Appena diventa leggermente dorato, unire i fagioli e la patata sbucciata, lavata e tagliata a pezzetti.
Lasciare insaporire e aggiungere 1 bicchiere di acqua calda con il concentrato stemperato.
Aggiungere il chiodo di garofano, il sale e portare a cottura la patata.
20 minuti circa ed è pronto un ottimo contorno per il Muset, equivalente del classico Cotechino.
Una volta nel piatto, pepare e condiro ancora con un piccolo giro di olio.
Preparare il Muset cotto per tempo e lasciarlo raffreddare nella sua acqua. (buono freddo, oppure riscaldato nel sughetto coi fagioli).


Muset friulano, è l'equivalente del cotechino ... cambiano solo gli ingredienti che si diversificano leggermente.

venerdì 13 luglio 2012

Tradizions di cjarnie (tradizioni della Carnia)

Questa sarebbe stata una bella tradizione lasciata nel dimenticatoio, se non avessi avuto una connessione "finalmente decente", qui in montagna.
Ora vi posso postare tante belle cosine (in tempo quasi reale), che mi piace tanto conservare e rileggere volentieri col passare del tempo.



TRADIZIONS DI CJARNIE 
(tradizioni della Carnia)

Nei paesi di questa zona montana, quando c’è una festa si addobba sempre un arco.
Quello che vedete nelle fotografie adornavano il portone delle case delle  novice (giovani spose ), che ho visto di recente.
L’arco si fa sul portone di una chiesa quando arriva il vescovo o c’è una ricorrenza importante come ad esempio quella del Santo Patrono.
L’arco si costruisce con rami di peç abete e se serve, viene decorato con fiocchi, fiori o rose, secondo la necessità e la stessa struttura viene usata anche in occasione delle nozze di giovani sposi.
Una bella tradizione, è quella legata ai matrimoni, come segnale beneaugurante.
Di solito l’addobbo viene fatto sul portone di casa della novizia che, prima di essere accompagnata dal padre all’altare, deve passare sotto l’arco.
Le nozze sono poi, un insieme di rituali che ancora oggi vengono abbastanza rispettati.
Una volta, almeno una settimana prima amici e parenti della sposa, portavano il suo corredo e tutto ciò che serviva, nella casa dove i neo sposi andavano a formare la nuova famiglia.
La vigilia delle nozze invece, amici e familiari salutano ancora oggi la giovane con una specie di serenata.
Il canto è tradizione in tante zone di Cjargne, si accompagna al suono di armoniche e le varianti musicali cambiano da località a località.
 “ Ven fûr ven fûr nuvice
Ven fûr di cjase tô
La cjase di to pari
Tu âs di bandonâ e
Che dal to cjâr zovin abraçâ “
“ vieni fuori vieni fuori sposina – vieni fuori da casa tua – la casa di tuo padre – tu hai da abbandonare – e quella del tuo giovane abbracciare “
Prima di lasciare i genitori e partire per la funzione religiosa, l’usanza vuole che la sposa riceva una benedizione particolare con l’acqua santa che tiene sua madre.
Inoltre, in Carnia, ancora oggi si usa far pagare la penitenza allo sposo della giovane, che la porterà via dal suo paese natio.
Dopo la celebrazione religiosa, il giovane viene fermato sul piazzale della chiesa prima di andare al ristorante e gli amici gli fanno segare un tronco appoggiato sull’apposito cavalletto.
Di solito, il segone che si usa per segare la legna (e che si da allo sposo), è bello ruggine così aumenta la fatica di segare il legno.
In questo compito, il novizio viene aiutato dai testimoni.
Da queste parti si fanno i botti ma è un’ardua sentenza spiegare, perché ^_____^ non sono del mestiere.


Addobbo in una casa di Caneva, alle porte di Tolmezzo (UD) (fine giugno)




Addobbo in una casa di Tolmezzo centro (UD) pochi giorni fa. (da qui in poi, le foto sono di Tolmezzo).




Torta della Nonna-Losetta

Il tempo era più o meno questo, brutto e minaccioso ... si sono presentati dei cugini di passaggio e non li vuoi invitare per il pranzo ?
Mi mancava solo il dolce e così ho improvvisato questa torta come al solito rimediata con quello che avevo in casa, visto però che il risultato è stato ottimo, ve la segnalo ugualmente, si sa mai che vi serva da spunto ... mai dire banzai.

TORTA della NONNA-LOSETTA

1 confezione di pasta frolla congelata da 1/2 kg
2 bustine di crema pasticcera (non ricordo la marca)
100 g di pistacchi salati
50 g 1 confezione di pistacchi non salati
zucchero a velo

Scongelare la pasta frolla, ricavare due dischi di cui 1 più piccolo che serve da coperchio.
Preparare la crema pasticcera e lasciarla intiepidire.
Tritare grossolanamente i pistacchi salati e mescolarli con la crema pasticcera.
Tritare grossolanamente i pistacchi non salati e tenerli a parte.
Stendere il guscio grande della pasta frolla e adagiarla nella teglia a cerniera foderata con carta forno.
Versare dentro al guscio la crema pasticcera e livellarla bene.
Coprire con il secondo disco più piccolo di pasta frolla.
Cospargere la superficie con i pistacchi tenuti a parte e spolverare leggermente con zucchero a velo.
Cuocere per 40-45 minuti a 180°-forno caldo.
Lasciare raffreddare e spostare la crostata nel piatto da portata.
Spolverare molto bene con altro zucchero a velo.
Meglio lasciarla raffreddare. 


I pistacchi salati mischiati alla crema pasticcera, hanno conferito un sapore delicato dolce-salato molto gradevole.
Non sarà la classica torta della nonna, ma devo dire che la torta della nonna-Losetta aveva una marcia in più.


Crostata di tabacchiere

Eccomi finalmente, ora vi inondo di post che non ho mai potuto mettere a causa della "malefica chiavetta".
Neppure pensare di poter postare qualche cosa prima, per aprire la pagina del blog 15 minuti e poi rinunciare perchè il mio stomaco non sopportava oltre una tortura tantalica simile.
Bene, anche in montagna qualche volta si trovano le rarità e il mese scorso ho trovato queste belle pesche "tabacchiere" ... un botto di eurini, ma ne valeva la pena, il profumo e la bontà erano meravigliosi.
Ho fatto una buona crostata, nulla di speciale, ma buona buona buona. Niente pesi, solo indicativamente cosa ho fatto.


CROSTATA di TABACCHIERE
La prossima volta cerco di sbucciarle al meglio. Questa volta ho aggiunto le pesche con la buccia che sono riuscita a sfilare dopo la cottura.

Impasto per crostata vostra solita
Crema inglese
4 pesche tabacchiere divise in 4

Cottura 40 minuti
Lasciata raffreddare e spazzolata in un nanosecondo dai soliti golosi.