Ecco la mia polenta, non vi do le dosi, in quanto non uso sempre la stessa farina e ormai faccio sempre ad occhio.
E poi dipende se per una certa preparazione la preferisco tenerella oppure soda come quella dei boscaioli carnici, che si taglia con lo spago da cucina.
Questa è bella soda, a fine cottura si stacca perfettamente la crosta dal paiolo ... stando attenti a non ustionarsi le dita, si solleva la calotta e la si usa come contenitore per gli spezzatini.
Appoggio la calotta bella crostolina su un piatto da portata e sistemo gli spezzatini che, serviti così, hanno un bell'effetto scenografico.
In questo caso la polenta l'ho tagliata con lo spago, appena trovo la foto, ve la propongo.
4 commenti:
Bella questa polenta. La vedo proprio bene come contorno ad uno spezzatino, al del baccalà, o anche semplicemente ad una grigliata di costicine.
Che bella la tua polenta Rosy...ma come fai a staccate tutta la crota insieme! Io non ci riesco!
Mi hai fatto venire una volgia di polenta.....
Ciao,
Barbara
Stefano, quando faccio il baccalà come lo faceva la mia nonna di Lendinara, faccio un sughino da favola con tante cipolle cotte bene con l'acqua di cottura del baccalà e il triplo concentrato.
Messo nel cappello della polenta è un bijiou e si addice proprio la polenta sostenuta.
Barbara, per far uscire anche la crosta intera della polenta, ci vuole proprio il paiolo antiaderente.
Ho provato con il paiolo di rame di mia suocera, ma mi usciva l polenta intera attaccata al bastone ma la crosta rimaneva attaccata al paiolo.
... la tua voglia mi sa che me la prendo io e domani me la faccio con i "rovinazzi" ..........
sono le frattaglie del pollame.
... un buon sughino e via di polenta.
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