Dicono tutti "il divin porcello", da lui hai tutto e se non andiamo neppure tanto lontano nei tempi, il maiale nella porcilaia era oro.
Mangiava di tutto, non ci voleva molto per allevarlo e alla fine ti donava ogni ben di Dio.
Che frenava era il rigore della Pasqua "carni levare" ... non si mangiava carne di nessun tipo, ma intanto in cantina maturavano i salumi ... uno più buono dell'altro.
Di lui non scartavi nulla, neppure le ossa che ancora qui in montagna vengono conciate, affumicate e danno un ottimo sapore ad un minestrone, ad uno stufato o altro.
Quelle poche costolette rimaste, le ho sistemato come si deve, NO FOTO, ma fidatevi, anche se erano avanzi erano cucinate bene, con una piccola polentina bianca ci hanno donato un buon piatto unico.
COSTOLETTE del DIVIN PORCELLO
RIFATTE
per 3 porzioni
due righe di costolette attaccate e "magrissime"
6 patate intere
1 bustina di sapori odorosi pronti ariosto
1 cipolla bionda
12 pomodorini ciliegini
Tutto a freddo introdurre nella padellina la cipolla affettata in un unico strato coperta dai pomodorini tagliati a metà. salare poco poco, chiudere con il coperchio e cuocere piano per una ventina di minuti.
Servire con polenta
Foto web:
Buon appetito ... eee visto che c'è un bel sole, una buona caminata per smaltire non guasta proprio.