Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

mercoledì 4 aprile 2012

Sono in viaggio ! Mandi

martedì 3 aprile 2012

Agnello in umido alla scozzese

Lo so, fanno tanta tenerezza,  nonna mi ha insegnato che gli animali vanno rispettati e tenuti bene, però tenendo ben presente che noi siamo nati carnivori e che qualche volta abbiamo bisogno di nutrirci degli animali stessi.
Queste sono le parole di nonna di 60 anni fa ... ma allora la carne si mangiava solo a Natale, Pasqua e nelle feste comandate ... rare volte arrivava in tavola una buona gallinotta bollita,  perchè serviva il brodo per qualche ammalato.
I tempi sono cambiati, la carne si trova sulle nostre tavole tutti i giorni, se non c'è carne c'è pesce, ma sempre animali sono, ma questa è tutta un'altra storia.
Ecco, seguendo la tradizione, un pezzetto di agnello lo farò anch'io, non molto perchè in pratica piace solo a me, di ricette ne ho già proposte qui sul blog, ma vi voglio segnalare questa che avevo postato sul forum di www.coquinaria.it, quando partecipavo assiduamente alle discussioni e allo scambio di ricette.
Correggo, ai miei nipotini piacciono le costolette di agnello col gambo ^_____^ ... quando sono cotte si avvolge l'osso con un pezzetto di scottex , così le afferrano senza sporcarsi e affondano i dentini nella ciccina. 
Queste le faccio semplici al forno con aglio e rosmarino senza condimento, perchè rilasciano il loro grasso e in una ventina di minuti sono già pronte.

 Lo so, questi mica sono agnelli ... ma occhio non vede e cuore non duole ... era solo per dirvi che è una ricetta scozzese ^_____^

AGNELLO IN UMIDO ALLA SCOZZESE di Rosvita

2 cosce d'agnello grandi (1 kg. ca.)
1 cavolfiore piccolo
2 cipolle medie
2 rape piccole
3 carote piccole 
2 cucchiai prezzemolo tritato
1 gambo di sedano 
1 e 1/2 cucchiaio olio 
2 cucchiaini sale
1 cucchiaino pepe nero in polvere
1/4 kg. piselli freschi o surgelati
1 l. acqua
2 tazze (da thè) di lattuga a striscioline 
Tritare le cipolle, tagliare a cubetti le rape, il sedano e le carote e separare il cavolfiore in cimette. 
Scaldare l'olio in una casseruola grande e rosolare bene le cosce d'agnello a fuoco medio. Aggiungere le cipolle, il sedano, le rape, l'acqua, salare, pepare e portare a ebollizione. Quando inizia a bollire, coperchiare e cuocere per 1 ora a fuoco basso. 
Mescolare 2-3 volte durante la cottura. Dopo aggiungere le carote, il cavolfiore e i piselli. Mescolare e cuocere senza coperchio per 35', sempre a fuoco dolce. 
Togliere l'agnello dalla casseruola e adagiarlo su un piatto, lasciandolo raffreddare un poco. Dopodiché, togliere la carne dalle cosce, tagliandola a strisce di 5 per 1 cm. e riportarla nella casseruola. 
Aggiungere la lattuga tagliata a striscioline e il prezzemolo tritato. 
Mescolare e cuocere dolcemente per 4'. Servire ben caldo.



Salsa di capperi

Girando per il mio archivio in cerca di qualche cosa di buono che ho già fatto e che vorrei riprovare, ho trovato questa ricettina sfiziosa adatta per accompagnare il pesce che in questi giorni non manca di certo sulle nostre tavole o sulla carne bollita.
A noi è piaciuta molto, spero che incontri anche i vostri gusti.


SALSA di CAPPERI
per 4 porzioni

4 cucchiai di capperi
4 filetti di acciuga dissalata
1 spicchio di aglio
1/2 limone
olio ex v oliva
sale (occhio, metterne poco)  e pepe

*** volendo una salsina meno aggressiva, anzichè le acciughe dissalate, usare quelle sott'olio

Dissalare, diliscare e lavare molto bene le acciughe e lasciarle sgocciolare.
Mettere i capperi a bagno in abbondante acqua per 1/2 ora e risciacquare bene.
Asciugare le acciughe e i capperi e metterli in una terrina alta e stretta con l'aglio, il limone e il pepe.
Passare il minipimer sino ad ottenere una crema omogenea, aggiungendo a filo l'olio.
Alla fine aggiustare di sale, se occorre.


lunedì 2 aprile 2012

Ris in cagnun e storia

Ho avuto una discussione sulle origini del "Risott in Cagnun" o Risotto in cagnone e del significato di questo nome. Di ricette ve ne metto un paio molto buone ... ma vi avverto, nella seconda ricetta, trattandosi di un piatto molto povero, di burro ne va solo un velo eee, di formaggio appena appena una grattatina ^___^.
Questi due sono risotti molto ricchi ! e insieme alle ricette vi scrivo anche la storia.

Questa è una mia foto scattata l'anno scorso, questo è un campo seminato a riso e l'acqua rimarrà per parecchio tempo.
Un vecchio detto dice: il riso nasce nell'acqua e affoga nel vino ^___^


Storia:

Il "Ris in Cagnun" è una preparazione tipica lombarda: 
chiamato così perché il riso, a cottura ultimata, sembra una larva di insetto, che in dialetto lombardo è detta cagnon. 
E' una portata prevalentemente invernale, a base di riso bollito, burro, foglie di salvia.
C'è chi lo arricchisce con aglio, foglie di salvia e abbondante parmigiano.
Si gusta come primo e l'ultima moda, dice di usarlo come accompagnamento come per le ricette etniche.
(ma ce la vedo dura, per quelle preparazioni il riso è bollito e basta.
Il ris in cagnun non è solo lombardo ma varca i confini e lo vediamo in Piamonte, in Liguria e in Emilia.
Nel pavese, nella zona delle risaie, il Ris in Cagnun è così descritto, perchè è talmente povero e con pochissimo burro ... che a stento lo mangia il cane. Questa credenza popolare era basata sulla povertà dei tempi prima e durante la guerra, quando la borsa nera era privilegio di pochi.
Più verosimile in milanese cagnun vuol dire anche cagnotto larva ... perchè anche dopo condito il riso è pallido come un cagnotto.
Cagnun in lombardo è una larva d'insetto (mosca carnaria), bianca, il cui aspetto ricorda il chicco di riso gonfiato dalla cottura.
Il cagnone è diffuso in tutta la Lombardia con scarsissime varianti, principalmente sulla quantità di spicchi d’aglio per il soffritto (da uno ad alcuno, sino a parecchi)
Altre varianti conosciute prevedono, come ingredienti, acciughe, cipolla, olio e noce moscata. (ma così esula dal vero cagnun)



RIS IN CAGNUN
Il burro deve essere quasi fumante e aver preso un colore nocciola intenso, per ottenere, una volta versato sul riso, l’effetto di crogiolatura e di doratura tipico di questo piatto.
Va consumato caldissimo.
Ingredienti per 4 porzioni


320 g di riso
40 g di burro fuso
150 g di grana padano grattugiato
8 foglie di salvia
sale


Cuocete il riso nell’acqua salata per 15 minuti.
Intanto, fondere in un tegamino il burro e, sino a diventare di un bel colore dorato.
Insaporire le foglie di salvia, ben lavate e asciugate. Appena sono dorate spegnere il fuoco e tenere il tegamino a parte.
Scolare il riso, versarlo sul piatto da portata e sopra versate il burro alla salvia.
Alcune foglioline serviranno per la guarnizione.
Mescolare e spolverare con grana padano grattugiato.



RIS in CAGNUN di CASA MIA
per 4 porzioni

320 g di riso vialone nano
120 g burro
200 g montasio grattugiato
salvia a piacere
sale

Lessare il risoe scolarlo.
Sciogliere una noce di burro e tostare la salvia piano piano.
Scolare il riso, tenendo a parte 1 mestolo di acqua di cottura.
rimettere il riso in pentola, aggiungere il burro con la salvia e il burro fresco tagliato a pezzetti
Mescolare tenendo la pentola a fuoco basso, aggiungere l'acqua di cottura poco per volta, sino a far sciogliere completamente il burro e a rendere cremosa la preparazione.
Unire una parte di formaggio, mescolare e porzionare nei piatti.
Servire molto caldo spolverato ancora con montasio grattugiato.

domenica 1 aprile 2012

Buona domenica delle Palme

BUONA DOMENICA DELLE PALME A TUTTI




L’ULIVO BENEDETTO

Oh, i bei rami d’ulivo! chi ne vuole?
Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle
vi sono scritte tante cose belle.
Sull’uscio, alla finestra, accanto al letto
metteteci l’ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene:
un po’ di pace ci fa tanto bene.

(G. Pascoli)