Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

sabato 18 luglio 2015

Cous cous dell'orto con zafferano









Rosetta fa caldo, non cucinare troppo ... ma vi pare, se mi metto in testa di fare una cosa la faccio.
E per il cous cous ci voleva il tegame per sfarinarlo e ci voleva pure il tegame per saltare le verdure e quindi nel lavandino si è accumulata un pò di roba. Questo preparato mi piace e per me sola lo faccio abbastanza spesso, però il mio bravo Maritorso andrebbe sempre liscio come l'olio: pasta asciutta, bistecca ai ferri, verdure, minestrina.
Nooo, non si può e così ieri sera ho preparato il cous cous per tutti e due. Mi ero già preparata  per sentire mugugni ma non è stato così, Orsomio ha gradito.


COUS COUS dell'ORTO
con ZAFFERANO
per 3 porzioni

per il cous cous:
200 g cous cous marrachesch
200 g di acqua
alcune foglie di basilico
3 cucchiai di olio
sale

per le verdure:
2 cipollotti tipo Tropea
1 spicchio di aglio
1 bustina di zafferano
rametti di rosmarino
olio
poco sale
verdurine miste Bonduelle

Portare a bollore l'acqua con il sale.
Nel frattempo mettere il cous cous in un tegame un poco largo, condire con i 3 cucchiai di olio e piano piano sgranarlo, spezzettare a mano alcune foglie di basilico.
Versare sopra l'acqua bollente, mescolare, coprire con il coperchio e lasciare riposare per 5 minuti.
Passato questo tempo sgranare di nuovo il cous cous con il cucchiaio di legno.
In una padella appoggiare l'aglio e i cipollotti tritati grossolanamente con il rosmarino.
Versare insieme le verdure della bonduelle ben scolate con un poco di olio e sale.
Spadellare con lo zafferano sino ad asciugare bene il sughetto.
Versare nel piatto il cous cous e contornarlo con le verdure, condire con un filo di olio crudo e pepe macinato.
Sercire tiepido.


Foto presa dal web




mercoledì 15 luglio 2015

Zucchine in padella






Piselli no, di spazio ne abbiamo pochino ma di verdure abbiamo seminato quelle che sono più di nostro gradimento e di diversi tipi .
Visto che la produzione grazie al bel tempo sta procedendo al massimo, ne approfitto per cucinarle con ricette diverse oppure preparando delle belle e buone insalatone.


ZUCCHINE in PADELLA

1 zucchina più grande di quella che vedete in fotografia
2 carote
2 spicchi di aglio
timo
sale con moderazione
olio

Tutto a freddo, inserire nella padella l'aglio sbucciato e tritato grossolanamente.
Le carote lavate, asciugate, sbucciate e tagliate a rondelle.
La zucchina grande lavata, asciugata, sbucciata e tagliata come meglio preferite
ed infine spolverare con le foglioline di timo lavate e asciugate.
Condire con un poco di olio e accendere il fornello. 
Appena inizia a sfrigolare l'olio, salare, mescolare, coprire con il coperchio e cuocere a fuoco medio basso.
La zucchina forma acqua di vegetazione, ma richiede anche attenzione perchè se asciuga serve aggiungere poco brodo vegetale quando serve.
Cuocere secondo vostra abitudine, a noi piacciono ancora croccanti perciò dopo 20-30 minuti al massimo, le nostre verdurine saporite sono pronte.




Foto web: balconefiorito.net 

*** Il timo da noi cresce spontaneo nell'orto, mi piace sopratutto fresco e perciò in estate lo uso in quasi tutte le preparazioni.

martedì 14 luglio 2015

Gelato alla banana








Capperi che meraviglia, ci vuole sempre una botta di .... e una gran voglia di qualche cosa di particolare.
Desideravo un gelatino anche piccolo, che mi rinfrescasse un poco ma in casa non c'è nulla , il bar è in piazza, fuori caldo e poca voglia di uscire.
Il frigorifero quasi vuoto che fa eco, eppure mi pareva che ... gira di qua, sposta quel poco che c'è e in un angolino ben nascosto c'è uno yogurt greco bello compatto.
Nel cassetto del frigorifero, sotto ad un bel pezzo di baccalà che metto a mollo domattina c'è un pacchetto di panna da cucina e mò, che faccio.
Dai che ci siamo, ho una bella bananona matura al punto giusto e via.


GELATO alla BANANA

1 confezione di yogurt greco
1 confezione di panna da cucina
1 banana non troppo matura

In un contenitore mettere la banana e schiacciarla bene con i rebbi della forchetta.
Unire yogurt e panna e dare una prima mescolata con la forchetta.
Amalgamare bene con lo sbattitore elettrico, finchè tutto è ben cremoso.
Versare la crema nelle coppette e inserirle nel congelatore per 1 oretta almeno.
Avendo tempo, dopo un'ora mescolare e rimetterli nel congelatore sino al momento dell'uso.
Io di tempo non ne avevo, e col marito ci siamo seduti nel nostro giardinetto e ci siamo mangiati un gustoso gelatino. (purtroppo non vi ho fatto la foto delle coppette, ... la mia era piccina piccina ma me la sono gustata con molto piacere.

lunedì 13 luglio 2015

Torta di riso dei ricordi


Viva gli sposi - Il riso è il simbolo della fortuna
Non ho mai pensato che l'abitudine di lanciare il riso agli sposi fosse un’americanata, però leggendo qua e la, ho scoperto che è un’abitudine indiana.
In India, il riso è sempre stato al centro di riti propiziatori, sia per le cerimonie dedicate agli spiriti, e sia al dono beneaugurante di un sacchetto di riso regalato alle giovani madri e ai loro bambini.
I Romani, grazie ad  Alessandro Magno, apprezzavano il valore alimentare del riso, e lo inserivano nella dieta dei gladiatori perché  molto ricco e rinforzante.
Ben diversa, la realtà del mondo orientale, dove il riso ha sempre costituito la base dell'alimentazione quotidiana.


Le matrone romane usavano come cosmetico la polvere di riso, e la sua acqua di cottura.
Nel Rinascimento il riso ("dimenticato" per secoli e poi reintrodotto in Europa dagli Arabi) era venduto in piccole quantità soltanto dagli speziali, i farmacisti dell'epoca ed esclusivamente per scopi cosmetici e curativi.
Il suo valore nutritivo del riso è ottimo sopratutto quando è consumato nella versione integrale.
Se viene brillato (cioè privato della parte esterna del chicco), il riso è meno nutriente, poiché è privato della vitamina B contenuta appunto nelle glumelle (involucro a più strati, tendente al colore marrone o giallo, dette appunto glumelle)
La prima prova certa della coltivazione del Riso in Italia è una lettera del 1475 con cui Gian Galeazzo Sforza inviava 12 sacchi di riso al duca di Ferrara affinché ne sperimentasse la coltivazione nelle sue terre.

Nei secoli successivi continue opere di bonifica e nuove infrastrutture idriche diedero un deciso impulso alla diffusione delle risaie, nonostante le resistenze delle autorità che consideravano tali zone ricche di acqua stagnante fonte di malaria.


TORTA di RISO dei RICORDI
2 contenitori di carta Frio da plum cake


200 g di riso
100 g di zucchero
80 g di uvetta gigante
50 g di mandorle
vaniglia burbon
3 uova
750 dl di latte
250 dl di d'acqua
50 g di burro
sale
Mettere in una pentola il latte con l’acqua, lo zucchero, la vaniglia e un pizzico di sale e portare a bollore.
Quando bolle, aggiungere il riso e lasciarlo cuocere sino a quando tutto il liquido sarà assorbito,
togliere la pentola dal fuoco e lasciare raffreddare.
Appena il riso si sarà freddato, aggiungere le uova, uno alla volta, incorporando il secondo, quando il primo sarà ben amalgamato. 
Appena saranno incorporate tutte le uova, aggiungere il burro fuso.
Mescolare per bene e mettere l'impasto in una tortiera imburrata e infarinata (Ho preferito usare i contenitori Frio di carta). 
Cuocere in forno già caldo a 200° per mezz’ora.

Appena pronta,tagliare la torta di riso a fette e servirla tiepida.

*** volendo evitare i liquori perchè ne mangiano anche i bimbi, ho sciolto della cioccolata e l'ho versata sulle fette di riso
L'Homo goloso, ha molto gradito ... per me ho evitato la cioccolata e l'ho gustata ugualmente bene.


Porzione servita al marito e al cognato ... con cioccolata calda

Porzioncina mia con marmellata di mirtilli senza zucchero



Monelli, questi non sono da mangiare, è un sottopentola sopra al quale ho messo le due tortine bollenti.

domenica 12 luglio 2015

Cannelloni di cicoria




La pasta è originale, l'ho già usata per fare queste:
http://ilfogolar.blogspot.it/2015/05/lasagne-rustiche-dellortolano.html#links
Ma anche questa volta mi sono dimenticata di mettere i cannelloni in piedi anzichè sdraiati.
In piedi si sarebbe vista l'arricciatura che la pasta ha ai lati, ma così sdraiati, l'effetto scenografico è svanito. Ma tantè, a noi nonnetti importava che fosse buona ... e lo era.
E' molto semplice da realizzare, vi piacerà di sicuro.


CANNELLONI di CICORIA
per 2 porzioni - 1 teglia da plum cake

6 lasagne rustiche della pasta Vietri

per il ripieno
250 g ricotta di pecora
insalata cicoria
un pezzetto di burro
2 spicchi di aglio

per la besciamella
la solita che fate voi, anzichè la farina bianca ho usato la farina di mais fioretto

Cuocere la cicoria, scolarla, strizzarla bene e tritarla finemente.
In una padella rosolare il burro con l'aglio tritato a pezzetti, salare e lasciare insaporire per bene.
In una terrina sgranellare la ricotta, unire la cicoria tritata, amalgamare con cura e lasciar riposare al fresco una mezz'oretta.
Intanto cuocere le lasagne in acqua salata e con l'aggiunta di un poco di olio per non farle attaccare.
Cuociono in 5 minuti, scolarle, passarle sotto l'acqua fredda e stenderle su un tagliere.
Spalmare ogni lasagna con il composto di cicoria e ricotta.
Arrotolare ogni lasagna, per ricavarne un cannellone e appoggiarlo nella teglia da plumcake.
Mi era avanzato del sugo e ho cosparso i cannelloni con il sugo e poi ho ricoperto con la besciamella di mais.
Cuocere in forno a 18° una mezz'oretta o finchè la superficie si è dorata.
Buon appetito.