“Mandi, è il saluto friulano che equivale a ciao. Il significato si perde nella notte dei tempi e vorrebbe dire “nelle mani di Dio” ;ma forse è di origine precristiana, con la frase “nelle mani degli dei”. Nella lingua latina mandi vorrebbe dire: “La mano di Dio ti protegga” (“Manus Dei”) o, anche “Conservati a lungo!” (“Mane diu”) ed ancora dal latino “mane-diu” Vai nelle mani di Dio.” “che tu rimanga a lungo (su questa terra) ”. Mandi a dûc
Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
sabato 19 dicembre 2009
Laureati
Sono orgogliosa di comunicare a tutti gli amici ed amiche, che da oggi abbiamo due nuovi laureati:
Dott. Matteo Piertita (Orsino mio) si è laureato ieri
Dott.ssa Maria (fidanzata di Orsino) si è laureata oggi
Auguro ai miei ragazzi, di trovare presto un lavoro soddisfacente che li ripaghi di tutte le fatiche fatte in questi anni.
Buona fortuna ragazzi !
Mamyros e papà Carlo
mercoledì 16 dicembre 2009
Alt
martedì 15 dicembre 2009
Ciambellmuffins banana e ciocco
Avevo 1 banana che girava insieme ai miei zebedei, le banane sono dolci ed io (sempiternum a dieta) cerco di evitarle.
Ho chiesto aiuto per fare pochi muffins velocemente e Aurora de: http://www.ilcortiledellematte.com/ mi ha soccorso dandomi le dritte.
Ho guardato nel mio armamentario e ho trovato abbondanti formine di ciambelline ed eccovi i miei muffins-ciambelline-senza-buco, versione sopra e sotto.
CIAMBELLMUFFINS banana e ciocco
200 g di farina manitoba (questa il convento ha passato)2 uova 1 banane 90 g di zucchero 90 g di burro mezza bustina di lievito cremor tartaro (questo il convento passava) gocce di cioccolata latte q.b.
1 pizzico di sale
Frullare le uova intere e con banana, versarle in una terrina con lo zucchero, il burro fuso, il sale e sempre mescolando con il frullatore, unire la farina ed il lievito e il latte a filo per ammorbidire l'impasto.
Lavorare molto velocemente l'impasto.
Versare negli stampini riempiendoli fino a metà (io li ho riempiti troppo) e cuocere in forno a 180°C per 20/25' circa.
Sfornare, far raffreddare e volendo spolverizzare con zucchero a velo o con cacao dolce. (i miei non vogliono farsi i baffi con lo zucchero a velo !)
Ciambellmuffins da cuocere
venerdì 11 dicembre 2009
Pani di Martino
Ieri siamo tornati tardi e strada facendo ho pensato di prendere la pasta di pane per preparare una pizza o dei calzoni veloci.
E’ andato tutto a monte perche Matteo è rimasto fuori a cena e l’Orso mio ha preferito una zuppa di verdure che avevo pronta dal mattino.
Prima di andare all’asilo mi ha telefonato il mio rubacuori e mi ha detto:
nonna Losetta, fai pane e cioccolata ?
Nonna Losetta fa le prove, scatta le foto, le spedisce e i ragazzi richiamano … il piccolo saltava felice e a modo suo ha detto che a Natale nonna Losetta farà tutte cose buone.
Facili, veloci, ‘bboni e belli da vedere ! (per dirvi che sono ‘bboni … ehmm un cornetto della treccia l’ho assaggiato) (appena se ne accorgono gli Orsi, mi becco una sgridata iiihhhhhhh).
Dietaperennedipendente deve stare molto attenta, c’è il pericolo feste che può mandare a monte tanti sacrifici e sarebbe un vero peccato.
PANI di MARTINO
700 g di pasta di pane
3 noci sgusciate
gocce di cioccolato
1 cucchiaino raso di cacao amaro
1 cucchiaino raso di zucchero
½ bicchiere scarso di latte
1 cucchiaino di miele
Dividere l’impasto a metà.
In una metà inserire le noci spezzettate e impastare molto bene per incorporarle all’impasto.
L’altra metà tirarla con il mattarello sino a formare un rettangolo.
Versare sopra l’impasto il cacao e lo zucchero, con le dita strofinare bene tutta la superficie e aggiungere le gocce di cioccolato.
Delicatamente arrotolare una parte di dolce sino a metà e poi arrotolare l’altra metà sino a congiungersi.
Avvicinare le due punte del lungo salame sino a formare un ferro di cavallo chiuso.
Accavallare due volte le estremità (come da foto).
Appoggiare i due pani su una placca da forno coperta da carta forno
Coprire con un tovagliolo leggero e lasciare lievitare al caldo e al riparo delle correnti per 1 ora circa.
Scaldare il forno a 180°.
Sciogliere il miele nel latte e spennellare i pani poco prima di infornarli per 30 minuti.
Girarli e cuocerli ancora per 10 minuti.
Toglierli dal forno e lasciarli raffreddare su una gratella.
*** Ho trovato l’angolo giusto per la lievitazione. Metto il contenitore sopra alla macchina del caffè accesa, sotto al mobile pensile ho una piccola lampada al neon.
In quell’angolino riparato, si forma un bel calduccio.
Pani cotti, la pagnotta è con le noci, la treccia è con le gocce di cioccolato.
Moscardini con i piselli
E che ci devo fare, sono una brontolona ma poi li accontento tutti.
MOSCARDINI con i PISELLI
1 confezione di moscardini surgelati
piselli surgelati
2 scalogni
1 cucchiaino colmo di triplo concentrato di pomodoro Mutti
1 pizzicone di origano
1 bicchiere di birra
olio ex v oliva
sale e pepe q.b.
Rosolare gli scalogni tagliati a fettine sottili nell’olio.
Sfumare con la birra nella quale è stato sciolto il concentrato.
Appena prende il bollore aggiungere i moscardini scongelati e i piselli.
Cuocere piano per una mezz’oretta, verso fine cottura aggiustare di sale, pepe e unire l’origano.
Servire caldo
Involtini ai piselli
6 bistecchine do lonza di maiale
6 fette grandi di speck
Piselli surgelati (purtroppo non ho pesato)
1 cipolla bianca
1 pezzo di sedano
1 cucchiaino colmo di triplo concentrato di pomodoro
½ bicchiere di birra
brodo vegetale
olio q.b.
1 noce di burro
sale q.b.
Battere leggermente le bistecchine, appoggiare sopra una fetta di speck, arrotolarle e saldarte con uno stecchino.
Rosolare in un tegame la cipolla affettata fine con l’olio, il burro e il sedano tagliato a rondelline.
Sfumare con la birra, unire gli involtino e dargli una leggera rosolatura.
Aggiungere 1 bicchiere di brodo vegetale nel quale è stato sciolto il concentrato di pomodoro.
Cuocere piano finchè il sughetto si è rappreso.
Verso fine cottura aggiustare di sale, aggiungere i piselli e portare a cottura.
lunedì 7 dicembre 2009
Crespelle con ripieno d'arrosto
E io … che cavolata ho combinato oggi ??? … sempre all’erta stò …
Orso piccolo … e sfido io che la nonna vuole che le prepari pranzo e cena, se fai “quasi sempre” le cose buone, lei ci tetta dentro !?! :-)))
…….. “quasi sempre” Cià valà soprassediamo !
CRESPELLE con ripieno d’ARROSTO
per 3 porzioni + il dolce
per la pastella delle crespelle
4 uova
350 g latte
170 g farina
per il ripieno (a occhio):
arrosto avanzato tritato con il robot
prezzemolo
1 spicchio di aglio
3 cucchiai di bechamella per legare
sugo di arrosto (ne faccio sempre in abbondanza, per utilizzarlo in altre preparazioni)
per la bechamella:
burro
farina di riso
latte (ne ho fatto 1 lt e me ne è avanzata)
1 pizzico di sale
formaggio montasio grattugiato
fiocchetti di burro
Sbattere le uova con il latte, aggiungere la farina setacciata, un pizzichino di sale e mescolare con cura.
Lasciare riposare 1 ora.
Intanto tritare la carne con il prezzemolo e l’aglio.
Versare il sugo dell’arrosto in un tegamino, unire l’arrosto tritato e rosolarlo un poco per lasciare insaporire.
Riprendere la pastella e cuocere le crespelle (ho usato una padella per piadine antiaderente e pesante del Ø 22).
Appoggiare un poco di ripieno sulla piadina, piegare in 4 e appoggiarla in una pirofila da forno imburrata.
Finito di appoggiare le crespelle nella teglia, spolverare generosamente con formaggio montasio grattugiato e qualche fiocchetto di burro.
Cuocere nel forno preriscaldato a 180° finchè la superficie è leggermente dorata.
RIPIENO per le CRESPELLE DOLCI
nutella (dose a occhio)
2 vasetti di yogurt Vipiteno alla mela
Mescolare la nutella con lo yogurt, mettere un poco di questa crema nelle crespelle e un pochino sopra (dopo averle piegate o arrotolate).
Passarle nel MO per 1 minuto oppure nel forno per qualche minuto, giusto per scaldarle.
domenica 6 dicembre 2009
Corona dell'avvento
Ieri sera sono entrata a fare un giretto e il primo post che mi ha colpito, è stato questo sul significato della corona dell’avvento http://www.lacucinaitaliana.it/community/forums/t/21068.aspx e le risposte che sono state date, mi sono piaciute ancora di più.
Grazie Rino, grazie Lucarello, vi ricordo sempre con infinita simpatia.
Nel Nuovo testamento il numero 4, che indica la totalità dei luoghi, unito al numero 3, numero trinitario, può dar luogo a due risultati.
se sommati, il numero è 7, rimandando alla spiritualità ebraica.
se moltiplicato, si raggiunge 12, perfezione assoluta, che è alla base dlela divisione giacobita in Tribù, per pervenire al numero di 12, numero apostolico.
Nell'avvento il nr.4 significa la completezza dell'attesa
http://www.lacucinaitaliana.it/community/members/lucarello---------------------filucar_4000_tin.it.aspx?pdp=122
Eccoti i significati delle candele:prima candela si chiama Candela del Profeta. Ci rammenta che molti secoli prima della nascita del bambino Gesù,uomini saggi chiamati profeti predissero la sua venuta.
Un profeta di nome Michea predisse perfino che Gesù sarebbe Nato a Betlemme! La seconda candela, chiamata Candela di Betlemme , ci ricorda la piccola città in cui nacque il nostro Salvatore. Noi raffiguriamo Maria e Giuseppe mentre stancamente vagano da una locanda all'altra, senza riuscire a trovare un posto dove riposare, finchè alla fine sono condotti al riparo di una stalla. Poi, nella più sacra tra le notti, mentre risposavano nella stalla insieme ai miti animali, il figlio di Maria, il bambino Gesù, nacque! La terza candela è chiamata la Candela dei pastori, poiché furono i pastori ad adorare il bambino Gesù e a diffondere la lieta novella. La quarta candela è la Candela degli Angeli per onorare gli angeli e la meravigliosa novella che portarono agli uomini in quella notte mirabile. Sebbene non possiamo ne vederli né sentirli, sono ancora gli angeli che ci portano il messaggio di Dio con pensieri d'amore e di pace, di gioia e di buona volontà"
D Amato Rino
argomento intrigante quello aperto da Rino. Cmq preciso che ormai una gran parte dell'esegesi, sia cattolica, che delle chiese riformate ( la Chiesa Ortodossa è indietro su queste cose) ritiene ormai appurato che non sia Betlemme la città natale di Gesù.
Penso sia cosa risaputa che i 4 Vangeli ( ma altrettanto si può dire degli apocrifi) vennero compilati perchè c'erano comunità locali che da tempo narravano una serie di fatti relativi a tal Yehuosha Bar Joseph ( al secolo Gesù) che molti aspettavano come il Cristo. E avvicinandosi le età avanzate degli ultimi testimoni viventi, dovettero mettere per iscritto ciò che si tramandavano a voce.
Alcune di queste comunità elaborarono i c.d. Logia, cioè una serie inenarrabili di detti che secondo la tradizione di queste comunità erano riferibili a Yehuosha Bar Joseph.
Perchè betlemme? econdo la profezia di Michea citata da Rino ( ma anche Isaia è forte su questo...leggasi cap.11) e ad altri profeti, il Cristo nascerà dal Virgulto di Jesse, cioè Davide.......ed è bene ricordare che la città di Davide non è Gerusalemme, ma Betlemme. Tant'è che due evangelisti iniziano il loro Vangelo con la c.d. genealogia riprendendo tradizioni storiche dell'Antico Testamento per cui da Abramo si arriva a Yehuosha tramite Davide
per cui ad un certo punto le prime comunità sentirono il dovere di rendere pubblico per i posteri che la città di nascita fosse betlemme.
L'ultima volta che ho calpestato la Terra Santa era il 1993.......e se uno va a Betlemme fuori dai normali giri turistici, la prima cosa che ti dicono le guide francescane è proprio che non vi è dato storico.
Diverso invece, e storicamente provato è che gesù visse ed abitò a Cafarnao e morì a Gerusalemme
http://www.lacucinaitaliana.it/community/members/lucarello---------------------filucar_4000_tin.it.aspx?pdp=122
Brulè della Rosetta
Mamma che freddo !
La mia amica Maria della montagna, mi ha detto che lassù fa un freddo becco.
Il freddo è bello secco e pungente, proprio quello che più gradisco. Qui in Val Padana il freddo è umido, ti penetra nelle ossa e perciò questo freddo non è compatibile con la mia artrosi … bisogna proprio che mi stabilisca lassù.
Va da se che pensando alle mie montagne, ho dato una rispolverata alle mie vecchie ricette e per riscaldarci quando si è in compagnia, ho trovato questa che non è niente male.
Badate però che in montagna questa è considerata roba da femmine, gli uomini hanno bisogno di grappa e rhum :-)))))))))) ………………….
Fate un po’ voi
barbarafalcone.wordpress.com/.../17/vin-brule/ La foto non è mia
BRULÈ della ROSETTA
1 bottiglia di Raboso
½ lt di succo di arance spremute
1 arancia non trattata
30 chiodi di garofano
2 stecche di cannella
1 anice stellato
4 cucchiai di zucchero
Versare in una pentola dai bordi alti, il vino e il succo d’arancia.
Tagliare l’arancia a fette e ogni fetta trapassarla con i chiodi di garofano.
Unirla al vino insieme alle altre spezie ed allo zucchero.
Sobbollire molto piano (senza coperchio) per 20 minuti, abbassare del tutto la fiamma lasciandolo riposare con la fiammella che lo mantiene caldo.
Servirlo filtrato o, chi gradisce, con un pezzetto di arancia.
Si serve in tazze da punch o tipo “mug”.
sabato 5 dicembre 2009
Torta di Renzo
E sì ragazzi, non credevo di avere fra i miei fans uno dei tanti cugini sparsi fra la Lomellina e il Piemonte.
L’ho saputo giovedì scorso durante un nostro incontro ………….
Fra lui e gli Orsi, quanti sfottò ragazzi !!!!!
:-))))))) ma va bene così, da piccoli noi cugini eravamo tutti molto uniti, una volta sposati ci siamo persi un po’ di vista eeee … si fa in fretta a ritrovarsi nonni.
Io sono la prima di tanti cugini e Renzo è il terzo, quanti bei ricordi !
Perché vi ho scritto di Renzo ???
Ma perché mi ha chiesto il motivo per il quale ci metto sempre il formaggio Montasio nelle mie preparazioni.
Francamente mi piace un tantino di più e mi costicchia (preso in malga, un tantino di meno).
In questa ricetta, caro cugino, lo trovi a profusione e mentre preparavo la pietanza mi sono sganasciata dalle risate pensando a te ! :-))))))))))))
Provala, la nonna Ellis mi ha telefonato per chiedermi se avevo ancora torta di verdura e di tenergliela …….
Bom apetit
TORTA di RENZO
2 confezioni di pasta sfoglia
verdure preparate al MO (peperone, melanzana, cipolla e un pezzettino di zucca)
150 g di formaggio montasio grattugiato
100 g prosciutto cotto
poco latte
Appoggiare con la sua carta, una sfoglia nella teglia (mi è capitata fra le mani la teglia di pirex ovale e quella ho usato).
Versare sul fondo le verdure (facendole al MO con poco condimento, sono belle asciutte).
Spolverarle con il formaggio montasio grattugiato e sopra sistemare le fette di prosciutto.
Ritagliare (grossolanamente) un ovale sull’altra sfoglia, appoggiarla sopra il prosciutto e sigillare con la sfoglia sotto che abbiamo lasciato intera.
Praticare un foro per lo sfiato del vapore, così non si rompe la torta.
Con i ritagli preparare dei rotolini e fare delle decorazioni a fantasia … avevo premura e tutto quello che ho fatto lo vedete.
Pennellare la superficie con il latte e infornare a forno caldo a 200° per 30 minuti circa, in ogni caso lasciatela dorare in superficie.
Risotto della nonna
Abitiamo sulla stessa scala, lei al primo piano, io al terzo … da un po’ di tempo si è messa di buzzo buono a farmi dannare, non vuole più farsi da mangiare e io, fra alti e bassi non sono capace di dirle sempre di no e di non fargliene.
Prima le preparavo solo il pranzo di mezzogiorno, ora si è impuntata che lo vuole anche alla sera. Non è per non farglielo per carità, però sia il medico di famiglia che il cardiologo mi hanno consigliato di oppormi, deve farlo da sola per non lasciarsi andare e ultimamente si sta lasciando andare di brutto.
Vabè, non voglio tediarvi oltre, questo è un riso veloce che le preparo qualche volta alla sera …
Pur essendo nata nella Lomellina, terra del riso, non lo amo molto e quindi lo faccio di rado. A mamma invece piace e questo piatto semplicissimo lo chiamo “il risotto della nonna” … a volte glie lo preparo con lo speck oppure con il prosciutto, questa volta l’ho fatto anche per gli Orsi nel modo seguente.
RISOTTO della NONNA
per 3 porzioni
300 g riso carnaroli
1 ½ luganeghe (erano avanzate quando ho fatto gli involtini)
1 pezzo di salame affumicato della montagna
2 spicchi di aglio
2 cucchiai di panna
1 noce di burro
1 ciuffetto di prezzemolo tritato grossolanamente
1 generosa manciata di formaggio montasio grattugiato (Renzooo :-))) )
1 dado per brodo Star
acqua calda
Sciogliere il burro con l’aglio nel wok, lasciare rosolare un istante e poi aggiungere la luganega o salsiccia sbriciolata e il salame tagliato a dadini.
Rosolare molto bene e poi tostare il riso. Spegnere e lasciare riposare un’oretta (di solito lo preparo sempre per tempo).
Riprendere il riso e appena inizia a sfrigolare versare l’acqua bollente e il dado.
Verso fine cottura aggiungere la panna e il formaggio grattugiato.
Terminare la cottura e prima di spegnere spruzzare con il prezzemolo.
Mescolare, spegnere e servire molto caldo.
venerdì 4 dicembre 2009
Zucca al MO
Ora comincio ad avere meno diffidenza verso il MO … con calma
ZUCCA al MO
per 2 porzioni
1 pezzo di zucca
1 cipolla
olio appena appena
sale e pepe q.b.
Pulire la zucca, tagliarla a pezzi e metterla nel piatto crisp con un filo di olio.
Sbucciare la cipolla tagliarla a fettine e unirla alla zuca.
Aggiungere ancora un filino di olio, mescolare e mettere nel forno del MO.
Azionare il tasto manual combi 4 e 15 minuti per la cottura.
A metà cottura, girare le verdure e terminare la cottura.
Quando è cotto, salare, pepare, mescolare bene e servire caldo.
Ecco come ho servito questa preparazione.
Orso piccolo “brisa” (niente) … è andato a mangiare la pizza con gli allenatori di calcio
Orso grande con la bresaola
Involtini alla Bartali
Oggi il tempo è bruttissimo, tutto grigio, pioggia a volontà, freddo becco, tanta umidità “fuori” e luci accese in casa.
Dopo aver stirato una montagnetta di panni, come propone la mia amica svizzera mi sono detta: scià, zaino in spala, via in cucina.
E che faccio, alle 10,40 c’è solo roba veloce, meno male che ho fatto la spesa ieri sera e ho tenuto in frigorifero un paio di cosette … e mi viene il buzzo di farmi la polenta eee ……..
Vabè, cotto e mangiato
(di contorno c’era la trevisana al MO)
INVOLTINI alla BARTALI (famoso ciclista - ovvero involtini di corsa)
per 4 porzioni
10 bistecchina di lonza di maiale
1 confezione di salsicce
1 cipolla bianca
3 spicchi di aglio intero (che si può togliere – io l’ho schiacciato)
sedano
1 cucchiaio colmo di triplo concentrato di pomodoro Mutti
1 tazza da tè di birra
2 cucchiai di panna da cucina
burro e olio q.b.
attenti al sale
stecchini per saldare gli involtini
1 confezione di polenta bianca precotta
Sale q.b.
Battere leggermente le bistecchine, appoggiare sopra un pezzetto di salsiccia spellata, arrotolare e fissare con uno stecchino.
In un tegame che li contenga, sciogliere una buona porzione di olio e burro.
Rosolare la cipolla tagliata a pezzettini con l’aglio intero, il sedano tagliato a rondelline e appena iniziano ad imbiondire unire e finire di rosolare con gli involtini.
Sciogliere il concentrato nella birra e versarlo sopra agli involtini con la panna.
Alle 11 ha preso bene il bollore e ho cotto tutto sino a ½ giorno … perfetto
Aggiustare di sale se occorre.
- In un paiolo ho cotto la polenta precotta, di solito bastano pochi minuti ma a me piace sentire il profumo della polenta e perciò l’ho cotta per ½ ora, si è formata la classica crosticina abbrustolita sul fondo e attorno ai bordi del paiolo, emanando il classico odore di polenta.
Servito subito … slurp
*** Ho usato tutte le bistecchine di Lonza, erano 10, (con le due che mi sono avanzate insieme ad un poco di sugo, domani faccio il sugo per la pasta asciutta.
*** Mi dispiace dirlo, ma la luganega lombarda non è buona come la lûjania friulana, la prima è dolciastra, ha l’aggiunta di cannella e chiodi di garofano … la seconda è saporita, buona e basta !!!
Trevisana semplice al MO
Esperimento rifatto, Orsi contenti !
Avevate ragione, accendendo il combi 4 manual entra in funzione il grill :-))))))))))))
eee, il coperchio del MO a ramengo :- )))
Questa volta è stato perfetto … ho tentato ancora con verdure, per la ciccina vedremo più avanti quando mi sarò impratichita !
TREVISANA SEMPLICE al MO (microonde)
per 3 porzioni
2 cespi di trevisana
3 spicchi di aglio tagliati a metà
olio
sale e pepe q.b.
Tagliare in quattro, lavare bene e sgrondare i cespi di trevisana.
Versare un filo di olio in una teglia per MO, spargere a ventaglio l’aglio e appoggiare la.
Inserire la teglia nel MO, accendere il tasto combi 4 per 5 minuti e avviare.
Estrarre la teglia, girare la verdura e cuocere ancora per 5 minuti.
Togliere di nuovo la teglia, salare, pepare e bagnare con un filino di olio ancora, mescolare e passare di nuovo al MO per 1 minuto.
Servire caldo.
Perfetto ! smack
Baccalà mantecato con la zucca
e così pasticcian pasticciando mi è venuta una leccornìa che gli Orsi mi hanno chiesto di ripetere
per 3 porzioni
1 pezzetto di baccalà 250 g circa già ammollato
400 g zucca circa
6 spicchi d’aglio
3 filetti di acciughe sott’olio
3 cucchiai di panna
½ lt di latte
1 generosa manciata di formaggio montasio grattugiato o quello che preferite :-))))) (vero Renzo?)
1 ciuffo di prezzemolo
2 noci di burro
3 – 4 cucchiai di fiocchi di patate da purè
sale solo se necessita e pepe
In un tegame adatto, mettere il baccalà, coprirlo d’acqua e portarlo ad ebollizione.
Appena arriva a bollore spegnere il fuoco e lasciarlo riposare nella sua acqua.
In una padella (ho usato quella piccola da wok della berndes), soffriggere la zucca tagliata a lamelle leggermente salata con l’aglio, per una decina di minuti.
Intanto scolare il pezzo di baccalà, togliere la pelle, le spine e disfare con le mani la polpa.
Aggiungere nel wok il baccalà disfatto, il latte, le acciughe, il formaggio grattugiato, la panna e proseguire la cottura per altri 20 minuti.
Spegnere il fuoco, passare tutto al mixer o al minipimer e rimettere in padella con una noce di burro, il prezzemolo tritato fine e i fiocchi di patate per purè. ( regolatevi secondo la consistenza dell’impasto, aggiungendo 3 o 4 cucchiai di fiocchi).
Lasciare rassodare e servire caldo
*** mettete aglio a volontà, cuocendo con il latte perde molto del suo sapore pungente, pur mantenendo un gentile profumo ed una digeribilità incredibile
DA RIPETERE A NATALE PER I MIEI LONDININI … (per chi ancora non mi conosce ho una figlia sposata con un meraviglioso bimbo ed un altro in arrivo, che vive a Londra)
Arrosto rifatto
La mia amica della montagna mi dice sempre … ma come fai ad avere così tanta fantasia in cucina …
E io … Maria, credo che sia la passione per quello che preparo
E lei … ma se non hai fatto scuole o corsi specifici come fai a cucinare così bene !?!
… potremmo andare avanti così per mezza pagina, con una madre che non ha mai cucinato volentieri, lontana dalla nonna che prima mi insegnava tante cose, ho cominciato a frequentare vicine di scala – mamme dei miei compagni di giochi (10 famiglie), stavo attenta, e quando potevo, a casa cercavo di fare quello che avevo imparato.
La mia cucina è caotica, nel senso che con 2 vicine milanesissime, 1 bergamasca, 1 cremonese, 1 sarda, 1 calabrese, 1 istriana, 1 emiliana, 1 piemontese e noi pavesi … con la distrazione tipica di una bambina di 10/12 anni, va da sé che qualche pasticcio (mescolato in tante salse) saltasse fuori, però ho sempre avuto l’istinto di correggere il tiro e da un mezzo flop riuscire a tirare fuori qualche cosa di commestibile.
Le mie preparazioni finiscono per essere un putpurì di tante preparazioni ed è per questo che i cibi, pur facendoli allo stesso modo non mi vengono mai uguali … perché aggiungo uno o due componenti diversi e il sapore non è più quello.
Tutto questo perché, ma perché ai miei ho sempre preparato il bollito rifatto e invece questa volta gli ho propinato “l’arrosto rifatto” che a mio avviso è ancora più buono.
E com’era buono, il piccolo sfotte e dice … papà, pensi che ce lo rifaccia così buono un’altra volta ? e l’altro … scordatelo, in 40 anni di matrimonio non ho mai mangiato la stessa cosa … :-)))))
ARROSTO RIFATTO
per 3 porzioni
5 fette di arrosto di ossocollo di maiale
1 scalogni grande
1 cucchiaino di triplo concentrato di pomodoro Mutti
3/4 bicchiere di acqua calda
sugo di arrosto q.b.
polenta avanzata
Versare in una padella il sugo di arrosto, rosolare per bene lo scalogno tritato sottilmente e poi appoggiare le fette di arrosto cercando di sovrapporle il meno possibile .
Sciogliere il concentrato nell’acqua calda e versarlo sopra alle fette di arrosto.
Coprire e lasciare rapprendere il sughetto piano piano.
Correggere di sale se necessario.
Ungere con olio una larga padella, appoggiare le fette di polenta e abbrustolirle da ambo le parti.
Servire caldo con una fresca insalatina dell’orto.
*** Se le porzioni sono 3 e le fette sono 5 … chi ne ha mangiata una sola “e piccola” ???
:- )))))
mammina naturalmente !
Ettepareva !!! … ma va sempre bene così
Pasta rape e zafferano light
Questa è la mia pasta … vedete un po’ voi se vi piace questa idea, a me è piaciuta molto, ma non faccio testo perché mi piace tutto :-)))
PASTA RAPE e ZAFFERANO light
per 1 porzione
40 g di pasta
1 rapa (di quelle bianche)
1 bustina di zafferano
olio consentito
sale affumicato di danimarca (oppure sale normale e pepe)
peperoncino facoltativo
Mettere a cuocere la rapa tagliata a pezzetti con acqua e sale.
A metà cottura aggiungere la pasta (uso le tacconelle che cuocciono in 7/8 minuti ), e portare a cottura.
Mentre la pasta cuoce, versare nella ciotolina lo zafferano, l’olio consentito e un paio di cucchiaini di acqua calda per sciogliere lo zafferano.
Servire caldo.
*** astuzia … per chi deve limitarsi nei cibi, mangiare pasta è molto appagante, ma non usate la pasta grossa, vedrete solo 4 fischiotti nel piatto e cadrete in depressione. Usate la pasta piccola, una volta cotta sembrerà molto più voluminosa e vi sentirete più soddisfatti.
*** cuocete la vostra pasta con le verdure (come si fa per le orecchiette con le rape per intenderci), caso mai metteteci poca acqua in modo da non doverla scolare e che tutte le sostanze delle verdure vengano assorbite dalla pasta stessa, la vostra citola la vedrete colma e vi sentirete più appagate … anche l’occhio vuole la sua parte
*** anziché usare i piatti grandi, usate dei piatti piccoli o delle ciotole come quella in fotografia, vi sembrerà di mangiare come pascià.
mercoledì 2 dicembre 2009
Pranzo al salto
Il primo che ride … lo riduco in polpette :-)))))))))))))))))
Ho un bel MO (microonde) da diversi anni, è un Wirpool MT 264 combi 4, forse perché mi piace cucinare in modo tradizionale, o forse perché non lo amo particolarmente, questo arnese non l’ho mai sfruttato come merita.
L’ho sempre usato per riscaldare, cuocere frutta o verdura al vapore e niente più; ho fatto un paio di torte ma con un risultato poco edificante, nonostante avessi seguito pedissequamente la ricetta del libro di istruzioni.
Visto gli ottimi risultati ottenuti da alcune amiche de: www.ilcortiledellematte.com , ho deciso di iniziare di buzzo buono a produrre cotture diverse con il mio MO.
Niete di speciale, ho preparato una cosina semplice semplice … olio, cipolla, zucca … immaginavo già un piattino gustoso fatto in pochissimo tempo
E patatrack !
Cosa sia successo non lo so, ho letto da qualche parte che le verdure devono essere coperte per non lasciarle seccare e io da brava principiante ho messo sopra il coperchio che uso di solito sulle verdure o frutta a 850 W.
Questa volta ho messo il coperchio, ho azionato il tasto manual combi 4 e 15 minuti per la cottura.
… in giro per casa a sbrigare i miei lavoretti e quando suona il taimer … la sorpresa !
Sciolto, la calotta superiore completamente sciolta !
Sono rimasta incredula a bocca aperta , con tutte le volte che ho usato quel coperchio non è mai successo nulla, guardate un po’ voi……………
Non abbiamo saltato il pranzo, di insalata in casa ne ho sempre, ma quella zucca che doveva servire per il pranzo era veramente ottima, bella soda e con tutto il suo sapore di zucca … mannaggia, nuttato tutto.
Che dite, devo continuare gli esperimenti o mi fermo qui ? L’Orso grande mi ha detto che ultimamente ne combino troppe, l’Orso piccolo ride e dice: forza mamma … al prossimo carboncino !!!