Buon Natale e felice anno nuovo,
accompagnati da tanti bacioni quante sono le stelle in cielo.
“Mandi, è il saluto friulano che equivale a ciao. Il significato si perde nella notte dei tempi e vorrebbe dire “nelle mani di Dio” ;ma forse è di origine precristiana, con la frase “nelle mani degli dei”. Nella lingua latina mandi vorrebbe dire: “La mano di Dio ti protegga” (“Manus Dei”) o, anche “Conservati a lungo!” (“Mane diu”) ed ancora dal latino “mane-diu” Vai nelle mani di Dio.” “che tu rimanga a lungo (su questa terra) ”. Mandi a dûc
CREMA DI PARMIGIANO REGGIANO
2 hg di parmigiano reggiano grattugiato
1/2 bicchiere di olio
4 cucchiai di vino bianco
Amalgamare bene gli ingredienti, sino ad ottenere una crema omogenea.
Varianti: -
aggiungere zafferano a piacereper ottenere una crema gialla-
aggiungere paprika per ottenere una crema rosata-
aggiungere cannella (se piace per avere una crema delicata e dolce)
Da spalmare su pane casereccio tostatoe poi sbizzarritevi voi.
visto a Melaverde
ZELTENTORTE di Rosetta
per 4 tortine oppure due grandine
120 gr burro (toglierlo dal frigorifero due ore prima
2 uova
200 gr zucchero
400 gr farina (possibilmente ½ bianca e ½ grano saraceno
1 bustina lievito per dolci
latte quanto basta per legare gli ingredienti)
1 pizzicotto di sale
400 gr noci pelate (alla Slunga ci sono le vaschette da 100 gr)
200 gr nocciole pelate
300 gr fichi secchi
50 gr pinoli
100 gr pistacchi pelati
150 uva malaga (quella secca e più grande della sultanina)
150 gr datteri denocciolati
Buccia di 2 arance (senza il bianco)
1 bicchiere di grappa trentina
Sbattere bene in una capace terrina il burro con lo zucchero e le uova.
Unire la farina un poco di latte e il lievito
Un pizzicotto di sale e mescolare con un mestolo per benino
Nel tritatutto, tritare non troppo finemente le noci e la buccia di due arance
Unirli all’impasto e dare una prima mescolata per amalgamarli.
Aggiungere i fichi tagliati a pezzetti e i pinoli interi e mescolare
Mettere i datteri tagliati a pezzetti, l’uvetta intera e la grappa.
Rimescolare con pazienza per una decina di minuti finchè è tutto omogeneo.
Farete un poco di fatica perché l’impasto deve rimanere abbastanza sodo.
Imburrare e infarinare 2 tortiere del diametro 24
Oppure 4 vaschette quadrate di alluminio (15 x 15)
Dividere l’impasto nei recipienti, livellare bene il composto e guarnire con mezze noci
e pinoli che avrete tenuto a parte – volendo, decorare con qualche ciliegina candita.
Nei vari recipienti, devono esserci 2 dita circa di impasto.
Mettere in forno già caldo a 180° per 40 minuti circa
Spegnere e levare i dolci quando la superficie presenterà un invitante color bruno.
Lo Zelten è un dolce tipico natalizio del trentino e si accompagna bene con il moscato.
Il tipico Zeltem, ha la forma di un panetto tipo francesino, in questo caso si infarina la placca e si tengono un poco distanziati per non farli attaccare.
Con questi ingredienti, vengono all’incirca 8 panetti.
I miei non gradiscono il cedro candito e perciò lo sostituisco sempre con i datteri.
Se dovete regalarlo, lo potete preparare tre o quattro giorni prima.
Lo appoggiate poi su quei vassoi di plastica e lo impacchettate a mò di caramella col ciuffo con la carta trasparente per pasticceria (l’acquistate in cartolerie).
Un bel fiocco rosso o dorato o verde e voilà un altro regalino è già pronto.
*** questi un tempo erano dolci poveri ... si facevano con i rimasugli delle dispense.Poi sono diventati dolcetti commerciali per chi non aveva gli attrezzi o gli ingredienti adatti.Ed ora sono diventati un bisness.Ti porto un semplice esempio, la Gubana, dolce meraviglioso dell'Isontinoai confini fra Trieste e Gorizia ecc.che ora è pubblicizzata per la sua bontà, un tempo era fatta in ogni famiglia dopo le feste di Natale, per utilizzare quei piccoli rimasugli di frutta secca che rimaneva dei raccolti invernali.(poretti, quando ne rimaneva ... perchè la fame era tanta e forse rimaneva qualche guscio).Vabbè, in ogni caso gli ingredienti non erano mai uguali, le basi erano: la pasta sfoglia per gubana, la grappa per tenere in ammollo la frutta secca e la frutta secca (senza alcun peso).Tu entravi in qualsiasi famiglia, e da ogni parte il sapore era diverso.E così è lo Zelten, ho imparato a farlo quando abitavo a Trento e tutt'ora lo faccio per piccoli regali natalizi.... ma il sapore non è mai uguale.La bontà di questi dolci stà proprio nel fatto che non siano mai perfetti.L'estetica conta ...gli ingredienti contano ... ma non devono mai essere misurati con il bilancino dei farmacisti.
Ricetta e storia dello Zelten Trentino
Il suo nome risale al termine tedesco “selten” (talvolta) inteso a sottolineare l’eccezionalità della sua preparazione che avviene nel periodo di Natale.
Tipico pane di frutta, la sua usanza è diffusa in tutta la regione Trentino Alto Adige, motivo per cui è difficile codificare una ricetta canonica, dato la varietà degli ingredienti che cambiano da valle a valle e quasi da famiglia a famiglia.
Una base comune si rintraccia nella presenza nell’impasto di farina (un tempo di segale), uova, burro, zucchero, lievito e noci, fichi secchi, mandorle, pinoli e uva sultanina.
In Alto Adige lo zelten assume varie forme: a cuore, ovale, rettangolare, quasi a simboleggiare una maggiore fantasia rispetto allo zelten del Trentino.
Per tradizione tutti i membri della famiglia dovevano portare il loro aiuto nella preparazione del dolce, che veniva mangiato solo una volta rientrati dalla messa di mezzanotte, come gesto di ringraziamento per il cibo donato alla famiglia.
Questa la ricetta dello zelten secondo un manoscritto del ‘700 conservato presso la biblioteca di Rovereto:
Ricetta storica:
“Prendete dell’uva di Candia, uva passa, pinoli, mandorle sbucciate tagliate per lungo, scorze di limone minutamente tagliate, semi di anice, cedro candito, cannella in polvere, un po’ di zucchero e un po’ di farina e mescolate insieme ogni cosa.
Prendete un pezzetto di lievito di birra, della grandezza di una noce…” Ricetta tradizionale: Macerare dell’uva sultanina e canditi di cedro immergendoli nella grappa per circa un’ora. Snocciolare dei datteri e tagliarli a fettine.
Sciogliere del lievito in poca acqua tiepida, impastarlo con farina, sale e poco miele fino ad ottenere un composto morbido che andrà lasciato a lievitare per circa mezz’ora.
Poi Incorporarvi del burro a pezzetti, un uovo, un cucchiaio di miele, farina e impastare il tutto aggiungendo del latte.
Unire amalgamando bene uva sultanina, canditi, datteri, pinoli, cannella, chiodi di garofano e lasciar lievitare il composto per circa due ore.
Imburrare e infarinare una placca da forno e stendervi l’impasto dello spessore di un dito. Decorare con gherigli di noci, spennellare con latte o tuorlo d’uovo e passare in forno ben caldo per mezz’ora.
Prima di servire lo zelten lasciarlo raffreddare
Notizie di: www.eppisearch.netsons.org