Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

martedì 24 marzo 2009

Luania (salsiccia) affumicata in gabbia

Questa sera ho terminato la scorta di salsicce affumicate portate dalla montagna e acquistate da Rinaldo (vedi il link riportato sotto).
Ho accontentato la mamma e i due amori della mia vita.
LUANIA AFFUMICATA IN GABBIA
2 salsicce affumicate (vedi qui: http://ilfogolar.blogspot.com/2009/03/salumi-di-carnia-la-famiglia-beorchia.html#links )

Per l’impasto:
200 g farina di semola
250 g farina 00
80 g burro armorbidito al MO
3 tuorli d’uovo + 1 uovo sbattuto per spennellare
1 cucchiaio di malto di riso
½ cubetto di lievito di birra
125 g latte
125 g acqua
1 pizzico prezzemolo
1 pizzico maggiorana
1 pizzico erbe provenzali
25 g sale

Le salsicce non le ho cotte, altrimenti sarebbero diventate troppo dure. Inserendole crude nell’impasto, sono rimaste morbidissime.

Impasto per la gabbia:
Nella ciotola del Kenwood inserire il burro sciolto, i 3 tuorli, il lievito sciolto nel latte e acqua mischiati e tiepidi, la farina con il prezzemolo, la maggiorana, le erbe provenzali e per ultimo in cima a tutto il sale.
Avviare il ken con il gancio a bassa velocità, e poi portarlo a velocità 4 per 10 minuti.
Versare l’impasto in una terrina capiente, coprirla con un canovaccio e inserirla nel forno a lievitare, tenendo la sola lucina accesa per 2 ore.
Mettere l’impasto lievitato sulla spianatoia, lavorarlo un poco e poi dividerlo …
Io l’ho diviso in modo da ottenere 4 cake medi e 4 pagnottine-cake piccole.
Le due salsicce le ho divise e così ho ottenuto 4 cake con la ciccina in gabbia, le pagnottine non le ho riempite.
Quindi ¾ di impasto dividerlo in 8 panetti, spennellare i contenitori con l’olio, appoggiare un panetto in ognuno dei contenitori, appoggiare sopra mezza luania (salsiccia) e coprire con gli altri panetti.
Il rimanente impasto dividerlo in 4 e inserirlo nelle formine-cake unte di olio.
Pressare leggermente tutto attorno, spennellare le superfici con l’uovo sbattuto e mettere di nuovo in forno con la lucina accesa a lievitare con sopra il canovaccio.
Lasciare lievitare ancora 30 minuti e poi toglierli dal forno.
Preriscaldare il forno a 200°, infornare e cuocere per 30 minuti.
Li ho serviti con insalatina fresca




Salumi di Carnia "La famiglia Beorchia"











Mamaçita questa volta vi propone una golosissima tappa …

Salumi di Carnia " La famiglia BEORCHIA " e le bontà della Val di Gorto


Lasciate a casa il portafoglio, non perché i prodotti sono costosi, ma perché non finirete più di riempire le borse della spesa tanto sono golosi i prodotti che troverete, la carne sapientemente tagliata è una libidine e gli insaccati sono assolutamente goduriosi.
Rinaldo, con l’aiuto dei sui ragazzi ha creato un vero paradiso della carne, ha un’abilità nella macellazione e nella lavorazione strabiliante.
Rinaldo ha cominciato da ragazzo a scegliere gli animali, a macellarli e a preparare insaccati e col tempo la sua tecnica si è impreziosita, sino a qualche anno fa aveva la macelleria a Ovaro nel centro del paese, da qualche anno si è trasferito nella zona industriale sempre di Ovaro.

Sarà l’aria, saranno i microorganismi, sarà che la bravura di Rinaldo è eccellente, il fatto è che la carne e gli insaccati sono veramente ottimi.




Oltre alla carne di manzo, vitello e quant'altro, vi regalo un piccolo assaggio degli insaccati di Rinaldo:

Salamp fumât (salame affumicato) -
Luania (salsiccia affumicata) -
Muset e talpa (cotechino e zampone affumicati) -
Sot gola e Argȋel (guanciale e lardo affumicati) -
Panseta (pancetta stesa e arrotolata affumicata) -
Le chicche sfiziose:
Speck (speck affumicato) -
Socol ( ossocollo affumicato) -
Stola (lombo affumicato) -
Filet (filetto affumicato) -
Da Rinaldo sono di casa ... dopo non dite che non vi ho dato buoni consigli !

Focaccia di Recco storia


La mia ricetta di focaccia di Recco al Briè, la trovate qui:
Questa è la foto della vera FOCACCIA DI RECCO del Rist. Vitturin (foto presa dal veb)
STORIA E RICETTA
FOCACCIA DI RECCO

Legate tradizionalmente alla città di Recco, le sue origini affondano le radici nella leggenda. Sembra che tra il Cinquecento ed il Seicento, quando Recco era obiettivo degli attacchi dei corsari musulmani, gli uomini fossero rimasti come sempre a difendere la terra, mentre le donne erano scappate nell'entroterra con i vecchi ed i bambini, portandosi dietro farina, olio, sale.
Una volta al sicuro, impastarono la farina con l'acqua dei torrenti e barattarono il sale e l'olio in sovrabbondanza con il formaggio.
Gli anziani, che avevano raccolto la legna e acceso il fuoco, poggiarono sulle braci alcune lastre d'ardesia dove cuocere il preparato.
Nasceva così la focaccia di Recco.
Ecco la ricetta.
Ingredienti:
2 kg di crescenza,
1 kg di farina bianca di grano 00 rinforzata o manitoba,
1 dl di buon olio extra-vergine di oliva,
2 dl di acqua,
sale fino.
Preparazione:
Sulla spianatoia lavorate la farina con un pò di olio, aggiungendo acqua fredda fino ad ottenere un impasto molto morbido.
Formate un panetto, ponetelo in una terrina e fatelo riposare un'ora a temperatura ambiente, evitando correnti d'aria.
Lavorate la pasta ancora qualche minuto, formate un altro panetto, lasciatelo cinque minuti sulla spianatoia e poi stendetelo in una sfoglia sottile.
Con le mani chiuse a pugno premete sulla sfoglia, cercando di allargarla e renderla ancora più fine, quasi trasparente.
Oliate uniformemente un testo di rame stagnato, grande e rotondo (i liguri usano un diametro di almeno 50 cm), oppure la placca del forno.
Foderate con la sfoglia.
Distribuite lo stracchino a pezzetti e ricoprite con un altro strato di sfoglia, pizzicandola in più punti con le dita fino ad ottenere dei fori di 1cm.
Cospargete di sale e irrorate con l'olio restante, stendendolo su tutta la superficie con il palmo della mano e schiacciando nel contempo i pezzetti di formaggio.
Ponete in forno caldissimo (300°) per circa 6 minuti, finché la superficie della focaccia sarà dorata.
Servitela subito, tagliata a grossi pezzi.


STORIA
Si narra che questo prodotto esisteva già all’epoca della terza crociata.
Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189 la cappella dell’Abbazia di San Fruttuoso accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum prima della partenza della flotta per la Terra Santa.
Sulle bianche tovaglie di lino ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di ceramica e di coccio colme di ogni bendidio: pagnotte di farro ed orzo impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce, agliata, olive e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa (la focaccia col formaggio).
http://www.mangiareinliguria.it/ita/ricette/ricette_liguria/focaccia-formaggio.php


ALTRA STORIA
La Focaccia di Recco: cronistoria di un sapore
pubblicato: venerdì 15 giugno 2007 da arietta in:
Ricette regionali Prodotti tipici Liguria
Parliamo oggi di uno dei piatti poveri più prelibati della tradizione ligure: la Focaccia di formaggio, detta anche Focaccia di Recco .
Inventata a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, quando le terribili scorribande Saracene imponevano agli abitanti di fuggire sui monti e arrangiarsi con quel poco di cui disponevano (farina, formaggio di pecora e un fuoco su cui cucinare con l’ausilio di pietre d’ardesia), per anni è stata preparata solo il 2 Novembre, in commemorazione dei defunti.
Il merito della sua diffusione è da attribuirsi ad una cuoca di fine Ottocento, la signora Manuelina, che era riuscita a conquistare con questo umile piatto tutta la Genova-bene, tramandando di generazione in generazione il sapiente connubio tra amore per la cucina e ricercato utilizzo dei prodotti locali.
Perché per fare una buona focaccia di formaggio bastano in effetti pochi ingredienti (qui trovate le ricette fornita dal Comune di Recco e da Street-food), ma che siano ben selezionati, come la formaggetta ligure e un ottimo olio locale.

lunedì 23 marzo 2009

Primi fiori di primavera


Ieri il mio nipotino Marty di 22 mesi, mi ha portato questo bel narciso e mi ha detto:
Nonna Losetta tieni !
Mamma mia mi sono sciolta come neve al sole, avevo i lucciconi agli occhi e un nodo in gola che non mi lasciava respirare.
A maggio andremo io e il nonno Carlo a Londra per una settimana, così ce lo potremo godere un po’.

Stampo per cannoli - casalingo



STAMPO CASALINGO per CANNOLI SICILIANI


Vi è mai capitato di voler realizzare un dolce e di non avere La forma giusta ???
A me è capitato con i cannoli, volevo farli e non avevo i cilindri per friggere i cannoli … va da se che il bisogno aguzza l’ingegno et voilà, i miei cilindri casalinghi per cannoli, facili, veloci e di poca spesa.
1 vaschetta di alluminio
1 pezzetto di foglio di carta forno,
un oggetto tondo (dipende da quanto grandi li volete.



Stampo casalingo per cannoli siciliani

Tagliare il fondo di una vaschetta di alluminio, (tenere i ritagli)

Tagliare un pezzo di carta forno un poco più grande del fondo della teglietta

Arrotolare attorno ad un manico cilindrico (io ho usato il mestolo della polenta) la base della teglietta e poi avvolgerla dentro al foglio di carta forno

I bordi di carta forno più grandi del cilindro appena fatto, infilarli nel cilindro stesso e pressarli bene, in modo che il cilindro non si disfi durante la cottura dell'impasto dei cannoli.

Il cilindro è fatto, non vi resta che provare e funziona benissimo. Naturalmente questi sono usa e getta, ma se non volete spendere gli eurini, il sistema per soddisfare le vogliette c'è.

Ecco i miei cilindri per cannoli, grande e piccolo fatto con i ritagli della vaschetta.

Quello piccolo può servire anche per le delicatessen con dentro la crema e metà guarniti con cioccolata.

Buon divertimento

Coniglio alla birra

Lo sapete vero che in Inghilterra non vendono conigli?, li considerano animali domestici alla stregua del gatto, ai miei ragazzi piace molto questo tipo di carne bianca e quindi mi hanno detto espressamente che desideravano questa portata, domenica a pranzo-
Il mio piccolo Marty mi ha detto: “ nonna Losetta, anche olive” e così non ci ho pensato due volte a imbastire una preparazione con quello che avevo in casa.
A Matteo il pargolo in casa, il coniglio non piace così l’ho accontentato diversamente.



CONIGLIO alla BIRRA

Coniglio a pezzi
1 arrostino di pollo
3 fette pancetta tesa
Olive nere al forno (che ho snocciolato io)
Pomodorini ciliegini
Pomodorini secchi ( http://ilfogolar.blogspot.com/2008/04/pomodorini-secchi-sottolio.html#links )
Capperi
1 bicchiere di birra
1 pizzicone di erbe di provenza
1 peperoncino rosso piccolo e fresco
1 cucchiaino di strutto
1 filo di olio ex v oliva
Sale

Intanto che il forno si preriscaldava a 200°, ho lavato e asciugato il coniglio, l’ho messo a freddo in una teglia da forno con l’olio e lo strutto.
Ho tolto la pelle a un petto di pollo, l’ho tagliato a portafoglio, l’ho battuto leggermente l’ho arrotolato su se stesso e l’ho vestito con fette di pancetta tesa.
Legare l’arrostino e depositarlo in teglia con il coniglio.
Distribuire sulla teglia i pomodorini a piacere, olive nere, pomodorini secchi, capperi, il peperoncino rosso e la birra.
Coprire con un foglio di carta stagnola senza sigillarla, solo appoggiata.
Infornare e cuocere per 20 minuti.
Togliere dal forno, controllare che ci sia ancora sugo altrimenti aggiungere un poco di brodo vegetale caldo.
Girare i pezzi di carne, salare e spolverare con erbe di provenza.
Cuocere ancora per 20 minuti coperto con stagnola, poco prima di spegnere il fuoco togliere la stagnola e lasciare asciugare il sugo.


*** Del sughetto è rimasto qualche cosa, l’ho frullato, messo in freezer e all’occorrenza, allungato con un poco di acqua di cottura diventerò un ottimo sugo per due spaghetti.

Ventaglietti di sfoglia



VENTAGLIETTI di SFOGLIA

Mi piace molto gironzolare nei siti esteri, non conoscendo l’inglese, i siti dei paesi che visito più spesso sono quelli francesi, portoghesi, spagnoli e la ricetta che vi propongo sta andando alla grande nei blog della cucina spagnola, loro le chiamano “palmeritas”, delle nostre industriali conosco quelle della Vicenzovo con la denominazione di Ventagli o ventagli etti.

Se vi piacciono questi “ventaglietti”, ho trovato e sperimentato quello che cercate, la foto non ce l’ho, in questi giorni sono arrivati i miei ragazzi da Londra con il nipotino e sono riuscita ad esaurire le pile della macchina fotografica digitale, (ora sono in ricarica).
Inserisco un video di youtube, che spiega molto bene come preparare i ventaglietti di sfoglia, sono semplicissimi da fare e se anche non capite lo spagnolo, si comprende benissimo il procedimento.
Le ho preparate per i ragazzi prima della partenza per il ritorno a Londra, in 10 minuti erano pronti per il tè del pomeriggio.
Mio figlio è andato tempo fa al supermercato Lidl per degli acquisti suoi, mi ha portato a casa la sfoglia “BELBAKE”, e così ho potuto conoscrne i pregi e i vantaggi, non è surgelata è nel frigorifero e vi assicuro che è molto buona e soprattutto comoda perché è rettangolare e non ha bisogno di essere stesa.
A casa nostra i ventaglietti piacciono molto e con questa sfoglia ho risolto il problema.
Le “Palmeras y palmeritas de hojaldre e la foto, le trovate qui:
http://www.recetasdemama.es/2009/02/palmeras-y-palmeritas-de-hojaldre/

VENTAGLIETTI di SFOGLIA

Ingredienti:
1 confezione di pasta sfoglia BELBAKE della Lidl
zucchero





Brioches in cassetta

Non mi smentisco, le brioches del vicino sono sempre “le più migliori”.
Ho usato la ricetta delle BRIOCHE A CIAMBELLA di rossana 66 di http://www.coquinaria.it/, purtroppo non ho il link (quando ho copincollato la ricetta, non avevo il blog e i link non mi interessavano), però se fate una ricerca nel sito, la trovate.
Ebbene, non ho potuto attorcigliare la brioche perché ho usato 4 uova grandi e l’impasto non mi si è incordato bene, era leggermente lento e dopo 20 minuti ho spento l’impastatrice perché si stava scaldando la ciotola.
Anziché fare 1 brioche attorcigliata a ciambella come quelle di Rossana, ne ho fatte due e le ho messe in due contenitori da plumcake.
Quello che non ho capito è, come mai quelle di Rossana sono belle lucide e le mie sono rimaste opache.
A parte questo, tutto il resto è uguale, il sapore è ottimo e non sono troppo dolci, proprio come le gradiscono i miei ragazzi.
Una intera è volata ieri pomeriggio per Londra insieme ai ragazzi e sarà la colazione del mattino per qualche giorno, delll’altra ne è rimasta poca per gli Orsi di casa.




BRIOCHE IN CASSETTA

Ingredienti:
½ cubetto di lievito di birra
100 ml di latte tiepido
100 ml di acqua tiepida
400 g di farina 0 o Mettone (è una farina francese)
200 g farina manitoba
2 cucchiaini rasi di sale
125 g zucchero Zefiro
Semi di ½ bacca di vaniglia
125 g di burro ammorbidito
3 uova (io le avevo grandi) … vedi nota in alto

Sciogliere il lievito e lo zucchero in acqua e latte tiepidi, inserirli nella ciotola del Ken, unire le farine, le bacche di vaniglia e con il gancio impastare.
Aggiungere il sale, le uova e, a più riprese il burro.
Impastare finchè il composto diventa elastico e non sporca più la ciotola, in pratica dovrebbe rimanere attaccato al gancio e le pareti della ciotola restano puliti.
Lasciare lievitare coperto con un canovaccio, per ¾ ore in un luogo tiepido (io ho messo la ciotola nel forno con la lucina accesa per 3 ore soltanto), deve raddoppiare di volume.
Sgonfiare l’impasto e lasciarlo riposare ancora coperto per un’altra mezz’ora.
Dividere il composto in due parti e appoggiarli nei contenitori da plumcake foderati con carta forno o imburrati e infarinati.
Metterli ancora nel forno coperte con la lucina accesa, a lievitare ancora 2 ore (io poco più di un’ora, finchè raddoppino ancora di volume.
Preriscaldare il forno a 180/200°, intanto spennellare le brioches con burro fuso tiepido, stando bene attenti a tenere il pennello leggero per non sgonfiare l’impasto.
Cospargere con zucchero a granella e cuocere per circa 40 minuti, finchè si presentano ben dorate.
Se dovessero scurirsi troppo, coprire con carta stagnola.

***A piacere, prima di essere infornata, può essere cosparsa con la glassa:
sbattere 1 tuorlo con 3 cucchiai di zucchero, 125 g di mandorle tritate e, se piace, un bel pizzico di cannella.

*** Per la sua ciambella Rossana ha diviso l’impasto in 2 parti uguali, li ha arrotolati a cilindro (circa cm 40) e ha formato una treccia che poi ha sistemato nella tortiera a ciambella.

Patatine chips al MO

Venerdì sera sono arrivati i miei ragazzi da Londra con il nipotino di 22 mesi, un amore di bimbo che fa le feste per tutto quello che prepara nonna Losetta.
Girando fra i blog degli amici, ho trovato una vera leccornìa per i bambini le “Chips di patate” fatte al microonde,
(vedi http://michela-pepepeperoncino.blogspot.com/search/label/PIATTI%20AL%20MICROONDE )
Non solo il nipotino era felice, pure i grandi mi hanno spinto in cucina per farne altre … (questo il sabato), la domenica ho pure dovuto replicare.
Devo perfezionare la tecnica, con quei tromboni che ti continuano a chiedere se sono pronte, alla fine non ti ricordi i tempi ed è tutto un rebelott !


Ho un microonde “combi 4” con il crisp della Wirpool.

PATATINE CHIPS AL MICROONDE

Sbucciare le patate, lavarle, asciugarle, tagliarle con la mandolina molto sottili asciugarle ancora un poco e appoggiarle sul piatto crisp ben sparpagliate senza sovrapporle troppo.
Irrorare con un filino di olio, posizionare il timer nella posizione crisp e cuocciono per 13 ½ minuti.
Spegnere, salarle leggermente, girarle e posizionare ancora su crisp per altri 13 ½ minuti.
Servire … non fanno in tempo a raffreddarsi e se volete fotografare, fatelo mentre sono ancora in cucina sul piatto del crisp, perché se le portate in tavola, non riuscirete più a fare foto.
Grazie Michela !

Costine di maiale ai piselli e patate

Giovedì scorso era una giornata frescolina e così ho pensato di preparare le costine con un buon puccino e una deliziosa polentina bianca … ho riscaldato i cuori dei miei Orsi e della mammetta, per me coscetta di pollo con funghi insaporita con l’olio al sedano.


COSTINE di MAIALE ai piselli e patate

1 kg di costine di maiale magre
1 bottiglietta di passata di pomodoro Mutti
Maggiorana
1 piccolo peperoncino
1 cipolla
1 carota piccola
1 costola di sedano
3 chiodi di garofano
1 scatola di piselli Bonduelle
3 patate medie
1 dado ai funghi Star
Un poco di strutto
Un poco di olio
2 bicchieri di birra

Mettere nella pentola a pressione tutto a freddo nel modo seguente: olio, strutto, costine di maiale, peperoncino, cipolla steccata con 3 chiodi di garofano, la carota intera, sedano, dado ai funghi, e la birra.
Chiudere la pentola a pressione e cuocere per ¼ d’ora a partire dal fischio.
Spegnere il fuoco, lasciare uscire tutto il vapore e aprire la pentola.
Prelevare la cipolla coi chiodi, il sedano, la carota e frullarli nel mixer.
Rimettere il frullato nella pentola, aggiungere la maggiorana, 2 bicchieri di acqua calda, aggiustare di sale e cuocere per 1 ora.
Spegnere il fuoco e dopo le dovute cautele togliere il coperchio, mescolare e unire
le patate tagliate a pezzi e i piselli.
Se il sugo si è ritirato di molto, unite ancora 1 bicchiere di acqua calda.
Cuocere 10 minuti a partire dal fischio, aprire la pentola, portare a completa cottura le patate e regolatevi con il sugo, se è tanto tenere la fiamma alta, altrimenti tenete il fuoco basso.
Le ho servite calde con la polenta bianca.


Olio al sedano



Mi piace molto il sapore forte del sedano e quando ho visto questa ricetta sul sito di Lory:
http://lamercantedispezie.blogspot.com/2009/03/pecorino-e-fave.html#links
non ho resistito alla tentazione di prepararmene una piccola scorticina.
Dietaperennedipendente, devo sempre escogitare mille modi diversi per mangiare piacevolmente i cibi che diversamente sarebbero di una monotonia solenne, naturalmente lo uso per i cibi sconditi e nella quantità consentita, l’ho già provato sulle anonime bistecchine ai ferri, per arricchire il minestrone, sulla trota in bianco.
E perché no, per sentire sapori diversi questo olio è il benvenuto … gusti permettendo naturalmente.

OLIO al SEDANO

Olio extra vergine non troppo forteFoglie di sedano (una manciatina, dipende da quanto olio desiderate preparare)Sale di guèrande (ho messo il sale di Cervia)Portare l'olio a 65° versate il sale e il sedano, spegnere il fuoco, lasciare raffreddare e mixare!

domenica 22 marzo 2009

Strudel di frittata e spinaci


A mio genero piacciono le torte salate e questa volta l’ho accontentato con uno strudel di vedure che ha gradito moltissimo.
Non avevo tempo di preparare una pasta brisè e quindi ho ripiegato sulla sfoglia rustica che a noi piace molto e che tengo sempre di scorta.


STRUDEL di FRITTATA e SPINACI
1 rotolo di sfoglia rustica
2 pugni di spinaci costti e strizzati
1 falda di eperone rosso
1 falda di peperone gialo
1 peperoncino piccante piccolo
2 spicchi di aglio
2 uova
1 pizzico di maggiorana
olio ex v oliva
sale e pepe q.b.

In una padella antiaderente, soffriggere in poco olio l’aglio tagliato a metà con il peperoncino e i peperoni tagliati a striscioline sottili.
Lasciare appassire cuocendo piano, togliere l’aglio e il peperoncino e unire gli spinaci strizzati e tritati.
Salare, mescolare e lasciare insaporire.
A parte sbattere leggermente le uova spolverate di sale, versarle sulle verdure e lasciarle rapprendere leggermente senza mescolare.
Lasciare raffreddare e poi trasferire la frittata ottenuta sopra alla sfoglia rustica stesa.
Piegare verso l’interno i bordi destro e sinistro, in modo da formare un rettangolo.
Rotolare la sfoglia, in modo da darle la forma di uno strudel.
Con il cutter o un coltello affilato intagliare in più punti la superficie, spennellare con il latte e infornare nel forno preriscaldato a 200° per 30/40 minuti (dipende da quanto impasto si mette all’interno.

*** Spennellare con il latte, la superficie non diventa bella lucida, la prossima volta ci metterò l’uovo sbattuto.