Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

venerdì 15 maggio 2009

Premio Bambi


Ringrazio Annamaria http://wwwchetelodicoaffare.blogspot.com/ per il gentile pensiero che ha avuto nei miei confronti e, come da richiesta, giro il Premio Bambi a:
Ora spetta a voi girare il testimone ad altri vostri amici blogghisti ? bloggatori ? insomma ... agli amici di blog naturalmente :-)))

giovedì 14 maggio 2009

Tonno di coniglio

Vi propongo un ottimo antipasto che può essere anche un gustoso secondo soprattutto in estate.
La tecnica di questa preparazione, nonna la usava per tutti gli animali che allevava per uso domestico, frigoriferi non ce n’erano e sinceramente tutto spariva in un batter d’occhio.
Io lo faccio anche quando c’è bisogno di riciclare carne avanzata, in frigorifero rimane ad insaporirsi per qualche ora e a tavola viene tutto spazzolato.


TONNO DI CONIGLIO

1 coniglio pulito
1 cipolla
2 chiodi di garofano
1 carota
3 gambi di sedano
1 mazzetto di erbe aromatiche (rosmarino, timo, alloro, salvia) - " mazzetto garnì "
11 foglie di salvia
8 spicchi di aglio
olio extra q.b.
sale q.b.
pepe in grani q.b.

Portare a bollore l’acqua in una capiente casseruola dai bordi alti, con la cipolla, la carota, il sedano, il mazzo garnì, i chiodi di garofano e 5 o 6 grani di pepe interi.
Salare e immergere le cosce posteriori che sono più grosse e cuocerle per 20 minuti. Aggiungere il resto del coniglio intero o a pezzi e accertarsi che sia tutto completamente coperto di acqua.
Cuocere a fiamma bassa per un’ora abbondante, finchè la carne tende a staccarsi dalle ossa.
Spegnere il fuoco e lasciare intiepidire il coniglio nella sua stessa acqua di cottura.
Scolare e staccare la carne a pezzi non troppo grossi e tenerli a parte.
Ricoprire il fondo del contenitore con un poco di olio e sistemare i pezzi di carne, alternandoli con foglie di salvia e spicchi di aglio schiacciati (togliere il germoglio), condire con olio e procedere così sino ad esaurimento degli ingredienti.
Alla fine il coniglio deve rimanere completamente sommerso di olio, coprire con la pellicola trasparente e conservare nella parte meno fredda del frigorifero per almeno 48 ore.
In questo modo si conserva per una decina di giorni.
Da servire come antipasto, accompagnato da sott’aceti oppure dal classico bagnet verd
Rosetta B - Milano 18.04.04

mercoledì 13 maggio 2009

Piattoni a modo mio

Li conoscete i piattoni ??? sono i cornetti giganti e piatti, sono molto buoni e si prestano alla cottura in umido.
Questa è una ricetta semplicissima, veloce e gustosa, se vi va ….

PIATTONI A MODO MIO

600 g cornetti piattoni
1 grossaci polla
1 dado ai funghi
basilico
passata di pomodoro Mutti
olio q.b.
sale se occorre

Togliere il picciolo e la coda ai piattoni, spezzettarli in 3 o 4 pezzi, lavarli e metterli nella pentola a pressione con un poco di olio, una cipolla tritata grossolanamente, un bicchiere circa di passata mutti, il dado e 3/4 di bicchiere d'acqua.
Chiudere la pentola a pressione e cuocere 15 minuti dall'inizio del fischio.
Spegnere, sfiatare la pentola, aprire e mescolare con cura il preparato.
Distribuire sopra una buona manciata di basilico, aggiustare di sale e restringere il sughetto. Niente di speciale, veloce eeee ... gnam gnam

Tegole valdostane - biscotti - 2 ricette

Eccovi altre due ricette del mio archivio, facili da fare e molto buone.
Questi dolci sono relativamente antichi, fu grazie ad alcuni pasticceri valdostani che negli anni trenta, durante un soggiorno in Normandia, scoprirono questi dolci.
Furono colpiti dal buon sapore delle tegole e siccome richiamavono nella forma proprio le tegole della Valle d’Aosta, decisero di produrle nei laboratori di Aosta.
Le tegole ottennero un grande successo e da allora entrarono nel patrimonio culinario valdostano.


TEGOLE della VALLE D’AOSTA di Rosy
125 gr di mandorle spelate,
125 gr di nocciole spelate e tostate,
50 gr di farina,
250 gr zucchero,
75 gr burro,
4 uova,
un pizzico di sale.

Tritare finemente le nocciole e le mandorle, mescolarle alla farina e unire il burro fuso tiepido. Montare con la frusta le uova con lo zucchero e un pizzico di sale. In questo composto aggiungere il miscuglio di farina-nocciole-mandorle, si otterrà così un composto liscio ed omogeneo.
Rivestire la placca da forno con carta da forno bagnata e strizzata, distribuirvi il composto a cucchiaioni distanziandoli e facendo in modo che assumano una forma ovale, cuocere i biscotti per circa 10’ e quando sono ancora caldi, passarli sul matterello in modo che assuma la forma curva delle tegole
Rosetta 24.10.2000
TEGOLE della VALLE d’AOSTA solo albumi di Rosy

400 gr zucchero,
200 gr mandorle pelate e tostate,
125 gr nocciole pelate e tostate,
200 gr albumi (questa ricetta non prevede i tuorli),
90 gr farina “00”,
1 bustina vanillina-

Versare nel robot le mandorle e le nocciole tostate e spelate, aggiungere lo zucchero semolato e tritare finemente il tutto sino ad ottenere un composto molto fine- versare il tutto in una terrina capiente, aggiungere gli albumi montati a neve e versare la farina setacciandola lentamente; aggiungere la bustina di vanillina e mescolare bene, delicatamente, con il cucchiaio di legno.Imburrare e infarinare leggermente una placca da forno in alluminio. Riempire la sacca da pasticcere con la bocchetta liscia larga circa ½ cm e formare sulla placca tanti mucchietti grossi come noci, distanziandoli fra loro 3 o 4 cm.
Scaldare il forno a 180° C, informare e cuocere le tegole per 10 minuti.
Quando si tolgono dal forno, passarle ancora calde sul matterello per dare la forma concava delle tegole
Rosetta Milano 15.11.2004

martedì 12 maggio 2009

Pesto di pomodori secchi - 3 ricette

Sono ormai una decina di anni che scrivo sui forum di http://www.coquinaria.it/http://www.ilcortiledellematte.it/http://www.cucinaitaliana.it/ e altri, le ricette di pesto di pomodori secchi le ho riesumate dal mio archivio per proporvele.
Ottime per una pasta improvvisata con gli amici, si usa a freddo oppure sciolto con poco condimento e acqua di cottura della pasta, quel tanto che basta per stemperare il pesto.


PESTO DI POMODORI SECCHI di Rosy

250 g pomodori secchi
6 spicchi d’aglio se è fresco è meglio
1 mazzetto di basilico
1 peperoncino piccante fresco
olio molto buono ex v q.b.

Frullare nel mixer tutti gli ingredienti, versando l’olio a filo sino a raggiungere la densità del pesto.
Invasare in barattoli piccoli, coprire d’olio, chiudere ermeticamente e riporlo in dispensa.
NO SALE
Rosetta 05.03.01


PESTO ROSSO a modo mio di Rosy

Mettere a mollo i pomodorini per mezza giornata in acqua e un filo di aceto.
Strizzarli, versarli nel mixer con molto basilico Montasio grattugiato, aglio, mandorle e olio a fi
Aggiustare di sale frullare bene sino a raggiungere la densità del pesto, invasare e una volta aperto conservare in frigorifero.
*** Io uso il Montasio stagionato perché questo piace in famiglia, però si può usare il pecorino o altro formaggio stagionato.
Rosetta 24.06.02


PESTO RICCO di POMODORI SECCHI di Rosy

300 g pomodori secchi
100 g capperi sottosale dissalati
150 g acciughe sott’olio
4 spicchi di aglio fresco
1 bel mazzo di basilico
Sale e pepe o peperoncino q.b.

Tenere a mollo i pomodori in acqua tiepida e aceto per alcune ore, risciacquare, sgocciolare e asciugare bene i pomodorini.
Tritare tutti gli ingredienti nel mixer, versando l’olio a filo sino ad ottenere un impasto denso quanto quello del pesto.
Condire pasta o riso senza riscaldare il pesto.
Si conserva in frigorifero più di 1 mese, man mano che lo usate, coprite sempre a filo con l’olio, ciò che rimane del pesto.
Rosetta 18.06.05

lunedì 11 maggio 2009

Quadrotti veloci al limone e cocco


BUON COMPLEANNO MATTEO !!!


Oggi, per il compleanno di mio figlio, ho fatto una torta che lui a scelto nel mio archivio, E’ da tempo che mi chiedeva una torta al limone ma non mi sono mai decisa per il sapore aspro di questo frutto, pensavo che a fine preparazione il sapore fosse troppo accentuato, al contrario, mi sono dovuta ricredere, la torta che ha scelto è molto buona e delicata.
Ringrazio MaffoBond alias Serena di http://www.coquinaria.it/ che l’ha postata sul forum.
Non ho apportato modifiche, è ottima così com’è.

QUADROTTI VELOCI al LIMONE e COCCO
130 g zucchero
200 ml di panna fresca
250 ml latte
125 g burro
90 g farina di cocco
80 g farina 00
4 uova
2 limoni non trattati
1 cucchiaino di lievito per dolci
Zucchero a velo
Foglioline di menta (queste proprio non le ho)

Lavorare le uova intere montandole con lo zucchero e la farina finchè il composto è amalgamato.
Man mano aggiungere la farina di cocco, il burro fuso e intiepidito, il latte, la panna, il succo e la scorza grattugiata dei due limoni.
L’impasto rimane molto liquido, va bene così
Foderare con carta forno bagnata e strizzata molto bene una tortiera rettangolare 30 x 23 (io ne avevo una di 28x 19), si versa l’impasto e si inforna a 180° (in forno preriscaldato per 45’. (La mia l’ho lasciata 1 ora e poco più).
Fare la prova stecchino appena la superficie sarà ben dorata.
Attenzione, prima di sformare il dolce, lasciarlo raffreddare completamente.
Tagliare a quadrotti delle dimensioni preferite, spolverizzare con zucchero a velo decorando, (se piace), con qualche fogliolina di menta.
Il sapore della menta si sposa bene con quello del limone e cocco.
Durante la cottura la farina di cocco risale verso la superficie e l’interno dei quadrotti rimane morbido.
Buona e veloce da rifare senz’altro.

domenica 10 maggio 2009

Bagnet verd

Una delle poche cose che avevo imparato dalla nonna era il bagnet verd, vedevo le mani di nonna che veloci tritavano sul tagliere il prezzemolo, l’aglio, le acciughe sotto sale e la mollica del pane lasciato macerare nell’aceto. L’odore che emanavano questi ingredienti mischiati a poco a poco insieme, era inebriante e l’acquolina scendeva veloce nel gargarozzo.
Aiutavo volentieri la nonna, anche perché sapevo che qualche piccola quantità finiva nel mio panino della merenda … merenda da Rè.
A volte metteva il tuorlo di un uovo sodo, altre volte no, (diceva che l’uovo legava meglio gli ingredienti) purtroppo dal paese sono andata a Milano troppo piccola e tantissime cose non ho mai potuto chiederle a nonna e via da lei non ho imparato più nulla.

Immagine di rete

BAGNET VERD

1 bel mazzo di prezzemolo
2 spicchi di aglio
3 acciughe sotto sale solo diliscate
mollica di pane
capperi sott’aceto o sotto sale dissalati lavati e strizzati
aceto di vino rosso
pepe
olio di oliva

Mondare, lavare e asciugare accuratamente un bel mazzo di prezzemolo.
Appoggiarlo sul tagliere e dare una prima e buona tritata a mano, aggiungere l’aglio e tritarlo insieme e in ultimo aggiungere le acciughe e la mollica del pane strizzata.
Versare tutto in una terrina, pepare, aggiustare di sale e unire l’olio a filo, sino ad ottenere una salsa della consistenza del pesto.
Invasare coprire a filo con olio, chiudere i vasi e riporre in dispensa.

*** La salsa verde, deve risultare abbastanza liquida e deve riposare per almeno 24 ore prima di essere consumata; se non la consumate subito potete conservarla in frigorifero in vasetti di vetro a chiusura ermetica con sopra un filo di olio d’oliva.

*** volendo, aggiungere l’uovo sodo schiacciato con i rebbi della forchetta e amalgamarlo insieme agli altri ingredienti.

*** vi assicuro che il passaggio degli ingredienti nella terrina, alla fine non era sprecato. Appena nonna aveva invasato il bagnet, noi bambini eravamo già pronti con un pezzo di pane o di polenta per fare la scarpetta.

*** Il nome deriva dal colore del pezzemolo che è uno degli ingredienti principali. Nella tradizione culinaria piemontese fa parte delle salse per accompagnare il famoso " bollito " Il bollito piemontese è composto da sette tagli di carne “ si accompagna anche alla coda di bue, alla lingua di bue, alla testina, allo zampino, alla gallina o cappone, al cotechino e al polpettone.