Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

sabato 8 gennaio 2011

Patate svedesi - alcune ricette


PATATE SVEDESI alcune ricette
Queste patate a fisarmonica sono molto semplici, le conoscevo ancora dai tempi in cui frequentavo il forum di Cucinait, da allora le ho cucinate in tanti e svariati modi, perché in casa siamo un po’ patatofili.
Dalla Morosina di Matteo che è stata in Finlandia per studio, ho saputo che questa preparazione è tipica svedese e prende il nome del ristorante in cui vennero servite nel 1700 : l’Hasselbacken.
La ricetta originale non la conosco, però la cottura permette di ottenere una croccantezza particolare, mentre l’interno morbidoso, assorbe tutti i sapori che ognuno vuole aggiungere.
Non ho mai fatto foto, perché in casa me le divorano ancor prima di servire in tavola … sembra quasi che le gradiscano meglio degli antipasti perciò le foto che vedete sono prese dal web e non le ho classificate, perché con siti diversi.



TAGLIO per PATATE SVEDESI
Sbucciare lavare e asciugare le patate.
Ogni patata appoggiarla fra due stecchi da spiedo e tagliare le fette regolari, affondando la lama sino a quando si appoggia sugli stecchi:
in sostanza la patata ha il taglio a fisarmonica, unita in basso e mai tagliata completamente.



PATATE SVEDESI allo SPECK
(questa è la più gettonata)
per 4 persone
8 patate uguali
4 bustine di “fogliette” di speck (si trovano al supermercato e sono molto indicate per questa preparazione.
2 spicchi di aglio (sbucciato e tagliato in 4)
rametti di rosmarino
8 funghi secchi rinvenuti
pepe
olio o burro
carta stagnola

Tagliare le patate come sopra, sfogliarle leggermente e appoggiare ogni patata su pezzi di carta stagnola sufficiente per chiudere a pacchetto ogni patata.
Fra una fetta di patata e l’altra, inserire una foglietta di specke pepare.
In ogni pacchetto inserire 1 pezzetto di aglio, 3 aghetti di rosmarino e 1 fungo secco rinvenuto in acqua calda.
Condire con fiocchetti di burro o con un filino di olio.
Chiudere la carta stagnola a pacchetto e infornare a forno preriscaldato 200/220° per 30/45 minuti (dipende dal forno e dalla grandezza delle patate).



PATATE SVEDESI MOLTO GOLOSE
per 4 persone
8 patate uguali
1 spicchio di aglio
un bel cucchiaione di aghetti di rosmarino fresco
1 foglia di salvia
150 g di lardo o pancetta coppata
sale e pepe
8 fogli di carta stagnola

Tagliare le patate a fisarmonica
Preparare un buon battuto finissimo con il lardo, l’aglio, il rosmarino, la salvia, il sale e abbondante pepe.
Appoggiare ogni patata in un foglio di carta stagnola.
Allargare leggermente i petali delle patate e distribuire il battuto.
Chiudere la stagnola a pacchetto e infornare a forno preriscaldato a 200/220° per 30/45 minuti (dipende dal forno e dalla grandezza delle patate).





PATATE SVEDESI al BURRO FUSO
bomba calorica
per 4 persone
8 patate non troppo grosse (circa 80-90 gr. l'una)100 gr. di burro lurpack salato 1 cucchiaio di pan grattato fine1 cucchiaio di parmigiano o montasio o groviera grattugiatosalepepe al mulinello

Tagliare le patate come descritto
Sgranare leggermente i petali di patatee appoggiarle in una teglia leggermente imburrata sul fondo.
Appoggiare un fiocchettino di burro su ogni patata e infornare a 200/220° per 20 minuti.
Usare una parte del burro rimasto per amalgamarlo con il formaggio ed il pangrattato, spalmarlo sulle patate ed infornare di nuovo per altri 10 minuti.
Intanto fondere il rimanente burro sino a farlo diventare color nocciola.
Porzionare le patate nei piatti e cospargerle con il burro fuso ancora bollente.
(se avanza burro, tenetelo per altre preparazioni).




PATATE SVEDESI alla PIZZAIOLA
per 4 persone
8 patate uguali
4 pomodori secchi
1 spicchio di aglio
origano a piacere
sale e pepe
olio
carta stagnola

Tagliare le patate a fisarmonica
Appoggiarle su un foglio di carta stagnola sufficiente per chiudere a pacchetto ogni singola patata.
Tritare finemente i pomodorini secchi con l’aglio, versarli in una ciotola con l’olio, l’origano, pochissimo sale e pepe.
Amalgamare e distribuire questo composto su ogni patata, cercando di farlo penetrare fra una fetta e l’altra della patata stessa.
Chiudere a pacchetto la carta stagnola e infornare a forno caldo 200/200° per 30/45 minuti (dipende dal forno e dalla grandezza delle patate).




PATATE SVEDESI AFFUMICATE
per 4 persone
8 patate uguali
scamorza affumicata a fettine sottili
16 fette di pancetta affumicata
olio q.b.
carta stagnola

Procedere con le patate come descritto.
Su ogni foglio di carta stagnola stendere due fette di pancetta affumicata.
Appoggiare sopra una patata e fra una fettina e l’altra inserire ½ fetta di scamorza.
Condire con un filino di olio.
Chiudere le singole patate nella stagnola e infornare a forno caldo 200/220° per 30/45 minuti (dipende dal forno e dalla grandezza delle patate.


*** Indicazioni ve ne ho date, ora sbizzarritevi

Patate ripiene

Nonna sa …
Marti, cosa ti prepara nonna per pranzo ?
Le patate col buco e le dai anche a Marcolino che diventa grande.
L’estate scorsa il furbacchione mi chiedeva spesso le patate col buco … prima si mangiava il pezzettino di salsiccia però le patate non le ha mai lasciate.

La foto è del web, era classificata con 3 siti diversi

PATATE RIPIENE

per 6 porzioni + 2 piccole

6 patate medio-grosse
2 patate medie
salsiccia a nastro
2 foglie piccole di salvia
1 rametto di rosmarino
2 spicchi di aglio
olio
sale e pepe
1 cucchiaio di pane grattugiato
Burro lurpack

Sbucciare le patate, lavarle e asciugarle.
Con lo scavino (per togliere i torsoli delle mele) praticare un buco nella patata nel senso orizzontale (la parte più lunga della patata.
Inserire in ogni patata la salsiccia spelata.
Versare l’olio in una teglia, distribuire la salvia, il rosmarino, l’aglio e appoggiare le patate quasi unite.
Fondere il burro, sino a quando inizia a spumeggiare, unire il pane grattugiato e il pepe.
Condire la superficie di ogni patata con un poco di questo condimento e coprire con un foglio di carta stagnola (solo appoggiata).
Infornare nel forno preriscaldato a 200° per 20/30 minuti.
All’occorrenza aggiungere poco brodo vegetale.

### i torsoli delle patate che avete scavato, li potete mettere nella teglia oppure vi serviranno per una minestra di riso, patate e prezzemolo.
*** attenti al sale, il burro e la salsiccia sono già salati.

Canederli allo speck

Vi ho detto che per le feste mi è rimasto molto pane … poco male, lo riciclo sempre volentieri, solo che adesso devo staccare un poco e lasciare gli altri canederli nel congelatore, altrimenti i miei Orsi me li fiondano sulla schiena ^__^
… è 3 giorni che propino canederli :- ))))

Presentare i canederli nel piatto:
2 se sono grandi quanto un’arancia piccola miììì
3 se sono palline come albicocche


CANEDERLI ALLO SPECK

per circa 20 pezzi piccoli (come albicocche)

300 gr. di pane del giorno prima, non troppo secco150 gr. di speck a fette un poco spesseprezzemolo tritato quantità a piacereerba cipollina tagliata fine2 uova 2 bicchieri circa di latte tiepido
1 piccola cipollaburro 2 cucchiai rasi di farina sale e pepe
Formaggio montasio grattugiato – se non avete il montasio, mettete il grana che preferite ^__^

Mettere in una terrina il pane tagliato a dadini.
Stufare la cipolla tritata nel burro, appena prende colore, unire lo speck e il prezzemolo.
Lasciare insaporire e poi versare tutto sul pane insieme alla farina e l’erba cipollina.
Sbattere le uova con il latte e ancora un poco di burro molto morbido e versare tutto sul pane.
Salare, pepare e mescolare con le manine sino ad amalgamare il tutto molto bene.
Lasciare riposare per una mezz’oretta e, alla ripresa dell’impasto, aggiungere latte o farina, secondo le esigenze dell’impasto.
Se è troppo duro, aggiungere poco latte per volta, sino ad ottenere un impasto morbido (ma non molle) (con la pratica riuscirete a farli teneri e meravigliosi).
Se l’impasto risulta troppo molle, aggiungere un poco di farina o meglio ancora del pane grattugiato.

Questa volta li ho cotti in buon brodo di carne preparato la sera prima.
Inserire i canederli nel brodo appena fremente, cuocerli 15 minuti e servire spolverati con una buona dose di montasio grattugiato.
*** Naturalmente, se avete premura, potete saltare la rosolatura dello speck con la cipolla.
Amalgamate tutto a crudo.

venerdì 7 gennaio 2011

Burro all'aringa affumicata



Nella bacheca ho letto poco fa, la ricetta di una crema da spalmare su crostoni con Aringa affumicata.
“a me” l’aringa piace molto in tutti i sensi … gli Orsi al contrario gradiscono il salmone.
Leggendo il post di questa amica http://cuocaatempoperso.blogspot.com/2011/01/burro-allaringa-affumicata-e-crostini.html qui , mi sono accorta che non le piace molto l’affumicato del pesce.
Ebbene, in montagna, se preparo una montagna di stuzzichini composti da crostoni di pane o polenta abbrustolita spalmati con il burro all’aringa, so di far felici e di saziare con poco i miei amici.
Ed ecco la mia preparazione.
BURRO all’ARINGA AFFUMICATA

1 confezione di filetti di aringhe affumicate
1 panetto di burro salato Lurpak
erba cipollina o cipollotto fresco (quantità a piacere)
latte q.b.

Mettere i filetti di aringa affumicata a marinare nel latte per qualche ora in luogo fresco.
Intanto lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Togliere i filetti dal latte, lavarli sotto acqua corrente e asciugarli molto bene con panno carta.
Mettere nel mixer il burro tagliato a pezzetti, l’erba cipolina lavata, asciugata e tagliata a pezzetti, con l’aringa tagliata a listarelle.
Avviare il mixer, sino a ridurre tutto quanto a crema.
Suddividere il composto in piccoli contenitori oppure in carta stagnola in modo da arrotolarli.
Conservare nel congelatore … per lunghe scadenze …
Oppure in frigorifero se il burro viene utilizzato subito.

Ottimo burro da spalmare in piccole quantità su crostoni di pane
Oppure
Su crostoni di polenta abbrustolita




giovedì 6 gennaio 2011

Canederli e canederlone al formaggio

E chi non ha sempre pane in eccedenza ???
Con le feste me ne è rimasto veramente tanto … e quindi con i panini alle noci e olive, ho preparato un canederlone e canederli al formaggio.
Con l’altro pane … altri canederli in diversi modi che riposano nel congelatore in attesa di tempi migliori.

Canederli tondi in brodo di pollo

Canederli tondi con il sugo
CANEDERLI e CANEDERLONE al FORMAGGIO

pane raffermo (seccato e tritato grossolanamente
100 g formaggio montasio grattugiato
150 g ricotta dura grattugiata con i fori grossi
1 uovo
1 cucchiaio di farina
latte q.b.
sale e pepe q.b.

In una capiente terrina versare il pane, aggiungere il formaggio, la ricotta, l’uovo, la farina, sale e pepe e aggiungere poco latte per volta, sino a raggiungere un composto malleabile, non duro.
Lasciare riposare, confezionare i canederli tondi e infarinarli.
Modellare il canederlone e avvolgerlo nella carta stagnola.

Oggi mi hanno fatto dannare, Mà e Orso hanno voluto il canederlone con il sugo.

Orsino i canederli tondi con il sugo
E la Morosina i canederli tondi in brodo

Tutti accontentati.

COTTURA:

Il canederlone va cotto a bagnomaria in una teglia con poca acqua per 30/40 minuti circa.

I canederli, sia in brodo che da condire asciutti, bisogna inserirli nei liquidi, quando brodo o acqua stanno fremendo, portarli a ebollizione e cuocere piano per 20/30 minuti circa
Questi tondi, vengono a galla come gli gnocchi perciò non mescolateli mai, in ogni caso hanno bisogno di una lunga cottura.

Canederlone tagliato a fette con sugo e formaggio

Canederlone tagliato a fette con sugo per chi lo vuole senza formaggio

Canederli e canederloni assemblati

Impasto per canederli al formaggio
SUGO al SALAME con COSTINE di MAIALE

1 pezzo di salame
3 costine di maiale
2 cucchiai di cipolla disidratata
1 spicchio di aglio
1 pizzicone di origano
1 bottiglia di passata Mutti
1 cucchiaio di crème fraiche (devo dire che funziona bene, toglie l’acidità del pomodoro)
olio burro q.b.
sale se occorre

Tritare nel mixer il salame con la cipolla e l’aglio.
Versarli in un tegame con l’olio e il burro a fuoco alto.
Qppena inizia a sfrigolare aggiungere la passata di pomodoro, le costine, l’origano e coprire a filo con brodo vegetale.
Cuocere piano per 1 ora circa, aggiungere la creme fraiche e aggiustare di sale e pepe.
Asciugare il sugo e condire.

Le costine si possono servire con i canederli oppure a parte con purè o altro.

Tortiglioni con cavoletti e crudo Sauris

Ai miei piace molto la pastasciutta condita con sughi di verdure e questo è l’ultimo che mi è venuto bene.


TORTIGLIONI con CAVOLETTI e CRUDO SAURIS
per 3 persone
ho calcolato 80 g a testa per gli Orsi e 50 per la Ellis

210 g tortiglioni
15 cavolini di bruxelles
1 cucchiaio di cipolla disidratata (ne tengo sempre di scorta per quando resto senza quella fresca)
80 g prosciutto crudo di Sauris
1 cucchiaio di crème fraiche
burro
sale e pepe q.b.
formaggio montasio grattugiato

Mondare, lavare e tagliare a fettine sottili i cavoletti.
Sciogliere il burro e rosolare la cipolla con i cavoletti e aggiungere un poco di acqua bollente.
A metà cottura aggiungere il prosciutto tagliato a striscioline, la creme fraiche e aggiustare di sale e pepe..
Alla fine deve risultare un sughetto di verdure cremose.
Cuocere la pasta, condire, spolverare con abbondante Montasio grattugiato e servire caldo.

Panettone riciclato

A Natale i panettoni abbondano sempre, fosse per me ne mangerei un pezzetto a colazione sino al termine delle scorte … ma, ma, ma … i rotolini dicono nain.
Quindi bisogna inventare sempre qualche cosa di nuovo per non annoiare gli orsacchiotti miei.
Ecco, per questa befana, con il panettone ho riciclato le banane mature e una ricottina ina ina
Sembrava che non ne volessero sapere maaa ….


PANETTONE RICICLATO … taca banda

½ panettone
3 banane mature
1 ricottina piccola
latte q.b.

volendo … zucchero (qui - troppo dolce non lo gradiscono)

Tagliare a fette il panettone.
Ho fatto due strati per sistemare meglio il panettone, però l’ho solo bagnato con il latte.
Frullare le banane con la ricotta il latte e un pezzetto di panettone in modo da rendere la crema non troppo fluida.
Versarla sopra al panettone, livellare bene e mettere al fresco.


L'epifania tutte le feste le porta via






L’epifania tutte le feste porta via ?
Ecco una piccola carrellata di cibi e cose varie portafortuna …
Diciamo ciao alla befana e vestiamo il nostro blog di carnevale !

Le Stelle di Natale non potevano mancare per le feste

... e il vischio ??? e i ragazzi ... e i nonni sotto cosa si baciavano se mancava ?

Nota di colore, me li hanno regalati e anche loro porteranno fortuna ^__^

Sulla tavola non manca nulla, candele beneauguranti,
qualche cosa di dolce: Nadalin fatto me me
qualche cosa di salato: Nella scatoletta ci sono le acciughe dissalate e condite da me
non manca la frutta ... e tutto il resto è arrivato piano piano
L'ottimo spumante per il botto di mezzanotte

Le immancabili lenticchie

Il taglio del cotechino in pasta brisè !

Il cotechino in camicia

Il mio Nadalin

Il Nadalin vestito a festa

L'uva èèè da mangiareeee !
i peperoncini sono solo appoggiati per decorare

Uva e melograno sbucciato !

Chi ama sbucciare i melograni ??? solo una mamma speciale e ce ne sono tante !
Ne ho sbucciati 3 per festeggiare con i ragazzi di Londra
e altri 6 per Orsino che ha festeggiato in montagna :-))))
Manca qualche cosa ancora ?

mercoledì 5 gennaio 2011

Malloreddus 4 regioni - (Gnocchetti sardi)

Già Andrea (mio genero), ha strabuzzato gli occhi per la trevisana al forno e poi con il pasticcio … con questi gnocchetti non finiva più di farmi i complimenti.
^__^ ^__^ ^__^
… Guasrda come gondolo, guarda come gongolo … cooon il twist !

MALLOREDDUS 4 regioni
per 6 persone più 2 bimbi

½ kg malloreddus (gnocchetti sardi)
2 cespi circa di trevisana al forno (trevisana veneta)
2 ½ hg speck di Sauris (speck friulano)
2 hg gorgonzola dolce (gorgonzola della lombardia)
latte se occorre
sale e pepe q.b.
burro (regolatevi secondo i gusti … c’è anche il gorgonzola un poco grasso)

Rosolare lo speck di Sauris tagliato a piccoli dadini nel burro, appena inizia ad abbrustolire, unire la trevisana tritata a coltello.
Salare, pepare e aggiungere il gorgonzola tagliato a pezzetti.
Lasciar sciogliere il gorgonzola, aggiungendo poco latte per volta, in modo da formare un buon sughetto cremoso.
Scolare i Malloreddus (gnocchetti sardi), versarli in un piatto da portata ben caldo, unire il sugo, mescolare e servire ….
Mamma che buonoooo !
Mamma che fameeeee !!

TREVISANA al forno

Togliere la radice e dividere a metà i cespi di trevisana.Lavarla molto bene e lasciarla sgrondare un poco nello scolapasta.Preriscaldare il forno a 180°.In una teglia capiente versare un poco di olio e distribuire sul fondo alcune lamelle di aglio.Sistemare i mezzi cespi di lattuga e infornare finchè la verdura è ben appassita, avendo cura di girarla almeno una volta a metà cottura.La verdura l’ho salata solo quando l’ho servita a tavola con un leggero giro di olio e spolverata di pepe appena macinato.

Pasticcio di trevisana

Suocera, ho tanta voglia di mangiare la trevisana … fammela cotta, cruda, in insalata, pasticciata … se mi accontenti è il più bel regalo di Natale che abbia mai ricevuto.
Detto fatto, basta reperire la materia prima e poi … via alla fantasia ed alle padelle ^__^
Non mi costa proprio nulla … ne ho acquistato un bel borsone alla Esselunga, cespi grandi, tenero, fresco, e mi sono sbizzarrita.
Tenuto a parte due bei cespi da condire in insalata, l’altra l’ho appassita tutta al forno.
Buona parte se la sono sbafata come verdura cotta di contorno e quella che nmi è rimasta, ha trovato la sua buona sistemazione:

PASTICCIO di TREVISANA

per 6 persone e 2 bimbi

1 lt di bechamella fatta con farina di riso

½ kg di pasta rigatoni
½ cipolla tritata
1 spicchio di aglio tritato
150 g pancetta affumicata tagliata a dadini
circa 2 cespi di trevisana già cotta
sale e pepe q.b.
olio e burro q.b.
formaggio montasio grattugiato

Cuocere la pasta in abbondante acqua salata.
In una teglia che contenga bene la pasta, sciogliere il burro con l’olio, e soffriggere l’aglio con la cipolla e la pancetta.
Attenti al sale, aggiungerlo solo se necessario e pepare generosamente.
Appena inizia a prendere colore, unire la trevisana tritata grossolanamente a coltello.
Spegnere, versare insieme la bechamella e mescolare accuratamente.
Scolare la pasta cotta, unirla nella teglia con il sugo e la bechamella.
Spolverare con una generosa dose di formaggio grattugiato, mescolare e infornare a 200°, finchè si forma una leggera crosticina in superficie.

TREVISANA al forno

Togliere la radice e dividere a metà i cespi di trevisana.
Lavarla molto bene e lasciarla sgrondare un poco nello scolapasta.
Preriscaldare il forno a 180°.
In una teglia capiente versare un poco di olio e distribuire sul fondo alcune lamelle di aglio.
Sistemare i mezzi cespi di lattuga e infornare finchè la verdura è ben appassita, avendo cura di girarla almeno una volta a metà cottura.
La verdura l’ho salata solo quando l’ho servita a tavola con un leggero giro di olio e spolverata di pepe appena macinato.

lunedì 3 gennaio 2011

Mousse di gorgonzola al recioto della Valpolicella

Questa è un’antica ricetta che ho fatto tante volte con il Porto … Da quando ho un genero veronese, che mi ha fatto apprezzare i vini della Valpolicella e in particolar modo il recioto e l’amarone, ho iniziato a preparare questa mousse con il recioto … abbinata vincente e molto molto italiana.

MOUSSE di GORGONZOLA
al RECIOTO della VALPOLICELLA

per 4 persone:

300 g di Gorgonzola dolce
1,2 dl di panna acida (se non l'avete fatela voi
3 cucchiai di Recioto
Tagliare a pezzetti il Gorgonzola e passarlo al mixer con il Recioto e la panna acida.
Trasferire il composto in una ciotola e lavorarlo con la frusta fino a ottenere un composto morbido e soffice.
Conservare al fresco, servire con pane dolce alle noci e accompagnare con un bicchierino di Recioto.

Stuzzichini di sgombri

Questa è una vecchia ricetta che di tanto in tanto riciclo, ai miei dolci orsacchiotti piacciono molto
Il mio piccolo Martino (3 anni) appassionato di sushi, ha fatto una gran festa, Marcolino 10 mesi, prima mangia le sue pappe e poi stoicamente assaggia tutto con grande soddisfazione.

foto di lapiccolacasa.blogspot

Stuzzichini di SGOMBRI

1 kg di sgombri
2 spicchi d'aglio
2 filetti di acciughe salate
1 cucchiaiata generosa di capperi
10 olive verdi snocciolate
prezzemolo
olio ex v o
sale e pepe q.b.

Lessare gli sgombri, spelarli e conservare i filetti (possibilmente interi)
Unire nel mixer l'aglio,le acciughe dissalate, i capperi, il prezzemolo, il pepe e tritare il tutto senza farlo diventare poltiglia)
In una teglietta ovale, disporre i filetti di sgombro, spalmare sopra metà del pesto mixato. coprire con il resto degli sgombri e per finire il resto dell'impasto profumato.
Coprire con olio e lasciare macerare per qualche ora.

domenica 2 gennaio 2011

Tortino di Rape in bianco

Bene bene, basta truccare le verdure et voilà, grandi e piccini si spolverano i piattini.
Le rape mi piacciono crude, nonna le cucinava ma non mi ricordavo più come … grazie a san google, ho sempre tanti spunti e pizzicando qua e la, trovo il modo di incontrare i gusti che vanno bene per i miei pollastri.
Benedette le rape, erano anni che si vedevano raramente sui banchi dei negozi e ora stano tornando in auge, speriamo che non facciano lievitare i prezzi perché per ora è una delle verdure che ha un costo accessibile.
(Forse è un’idea presa da Paoletta di Buttalapasta)




TORTINO di RAPE in BIANCO

per 4/6 persone

600 g rape
2 spicchi di aglio
250 g latte
250 g panna
burro per la teglia
sale
noce moscata

Sbucciare le rape, lavarle e tagliarle a tocchetti.
Disporle ben stese in una casseruola e coprirle con il latte allungato con l’acqua.
Sbucciare uno spicchio di aglio, schiacciarlo e unirlo alle rape, salare e portare a ebollizione per una ventina di minuti.
Scolarle (e tenere il liquido)
Versarle in una teglia bene imburrata.
In una pentolino versare il liquido conservato, la panna, l’altro spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato, la noce moscata grattugiata, aggiustare di sale e bollire sino a ridurre per bene questo sughetto.
Distribuirlo sulle rape e infornare nel forno preriscaldato a 200°.
Cuocere finchè le rape diventano leggermente dorate … dipende dal forno, 10/15 minuti circa.

Il Nodo d'Amore - Tortellino di Valeggio

I ragazzi di Londra, di passaggio dagli altri nonni di Verona, hanno pensato bene di fare una piccola tappa al Ristorante La Borsa di Valeggio sul Mincio e quindi hanno pensato bene di acquistare proprio sul posto un paio di kg di tortellini … “I famosi Tortellini di Valeggio” da regalarmi per Natale.
Qui la tribù era al completo e quindi i tortellini che fra l’altro sono buonissimi, sono finiti in fretta … un poco asciutti e un poco in brodo …
Volete un piccolo assaggio ???, solo in brodo …

Oltre alla ricetta, tratta dal sito http://www.ristoranteborsa.it/ , vi segnalo il ristorante e vi trascrivo la bellissima leggenda del Tortellino di Valeggio che ho ricopiato da una bellissima cartolina inserita nel pacco dono dei Tortellini.



I miei tortellini di Valeggio li ho cucinati con un delicato brodo vegetale, così li hanno gustati grandi e piccini.

Questa ricetta la trovate sul sito del Ristorante Alla Borsa di Valeggio sul Mincio.

TORTELLINI "NODO D'AMORE AL BURRO FUSO E SALVIA"

1 sfoglia di pasta,
150 g di stracotto di manzo,
50 g di maiale,
50 g di polpa di vitello,
25 g di fegatini di pollo,
1 uovo,
burro,
salvia,
noce moscata,
sale.

Tritate finemente la carne e i fegatini e cuoceteli a fuoco lento nel burro. A cottura ultimata aggiungete l’uovo sbattuto, il grana e un pizzico di noce moscata. Stendete la sfoglia sottilissima e tagliatela a quadretti di 3 centimetri di lato. Al centro di ognuno ponete un cucchiaino di ripieno quindi richiudeteli, dando loro la caratteristica forma del tortellino. Lasciateli asciugare un po’ e poi cuoceteli nel brodo bollente per un paio di minuti. Serviteli caldissimi, conditi con burro fuso dorato insieme a foglie di salvia



Questa è la simpatica cartolina trovata nella confezione dei Tortellini Nodo d'Amore di Valeggio

LA LEGGENDA DEL TORTELLINO
(ve l’ho trascritta tutta d’un fiato con i lacrimoni agli occhi, è troppo bella e le leggende mi piacciono un sacco)


Alla fine del ‘300, nel corso delle numerose guerre che segnarono l’Italia settentrionale, il signore di Milano Giangaleazzo Visconti, detto il Conte di Virtù, raggiunge le sponde del Mincio e vi stabilisce una testa di ponte per lo sviluppo di un piano militare contro i suoi nemici.
Nell’accampamento delle truppe viscontee, il buffone Gonnella intrattiene i soldati alla luce dei falò raccontando un’antica leggenda:
questa vuole che le acque del Mincio siano popolate di ninfe bellissime che talvolta escono dal fiume per danzare in prossimità delle rive ma, una vecchia maledizione le costringe ad assumere le sembianze delle orribili streghe.
Mentre tutto l’accampamento cade nel sonno, provenienti dal fiume appaiono le streghe, che iniziano a danzare tra i soldati addormentati, soltanto Malco il loro valoroso capitano, si ridesta e affronta le misteriose creature che vedendosi scoperte fuggono verso il Mincio.
Una di queste viene raggiunta e nel disperato tentativo di scappare perde il mantello che l’avvolgeva rivelandosi inaspettatamente una ninfa.
Nel breve corso della notte tra i due nasce l’amore el’alba li sorprende a promettersi eterna fedeltà.
Silvia, la bella ninfa, deve ritornare nelle profondità del fiume prima del sorgere del sole e lascia a Malco, quale pegno del suo amore, un fazzoletto teneramente annodato.
Il giorno seguente giungono alla presenza del Conte di Virtù tre splendide ambascerie, durante il ricevimento alcune belle fanciulle eseguono una danza in onore degli ospiti.
Il capitano Malco, riconosce in una di esse, Silvia, che l’amore ha spinto ad affrontare il mondo tumultuoso degli uomini.
Gli sguardi innamorati di Silvia e Malco destano pero, la gelosia di Isabella, nobile dama cugina del Conte di Virtù, che da tempo aspira all’amore del capitano.
Spinta dalla gelosia, Isabella, denuncia come strega al Conte la bella ninfa.ùLa festa viene subito interrotta e dato l’ordine di arrestare Silvia.
Malco impetuosamente si frappone tra la fanciulla amata e le guardie, consentendole di fuggire verso il fiume, poi si arrende e consegna la spada al Conte adirato.
Al calar della sera, Isabella, si presenta a Malco che langue in una cella: tormentata per il suo gesto invoca il perdono e la comprensione del prigioniero.
Mentre i due si parlano, riappare Silvia, ancora una volta emersa dal fiume per salvare l’amato, costringendo Isabella a ritirarsi sconfitta.
Silvia propone a Malco l’unica via di scampo: non sulla terra, dove ormai non ci può essere felicità per i due amanti ma, nelle acque dove vivono le ninfe.
Malco accetta senza esitazione e si dirige con Silvia verso il fiume.
Il Conte di Virtù, allertato dalle guardie si lancia all’inseguimento ma viene momentaneamente fermato da Isabella, la quale pentita chiede rispetto e comprensione per un amore che non conosce limitazioni.
Arrivati al fiume, poco dopo che Silvia e Malco si sono lanciati nelle acque, il Conte di Virtù trova abbandonato sulla riva il fazzoletto di seta dorata, simbolicamente annodato dai due amanti per ricordare il loro eterno amore.
Ancora oggi si racconta come le donne e le ragazze di quel tempo nei giorni di festa avessero voluto ricordare la storia dei due innamorati tirando una pasta sottile come la seta, tagliata e annodata come il fazzoletto d’oro, e arricchita di un delicato ripieno.
Era nata la leggenda del Tortellino di Valeggio.


L'antico paese di Valeggio sul Mincio, felicemente situato tra le città di Mantova eVerona, nòte nel mondo per aver dato i natali a due famiglie Montecchi e Capuleti il cui tragico destino ha fatto innamorare ognuno di noi di Romeo e Giulietta, vànta una propria leggenda tanto da poter chiamare Valeggio sul Mincio: Città dell'Amore celebèrrima la leggenda di Malco e Silvia: il Nodo D'Amore Due innamorati contrastati dal Conte di Virtù,che suggellarono il loro patto d'amore dissolvèndosi insieme tra le acque del Mincio.

Essi lasciarono in pegno un dràppo di seta gialla simbolicamente annodato per ricordare ai pòsteri il loro indissolùbile amore. Le dònne di Valeggio annòdano a mano tutti i giorni, quadrucci di sfoglia dorata con un delicato ripieno di carne brasata, per ricordare la storia dei due innamorati. I famosi tortellini di Valeggio sul Mincio: Nodi D'amore. Ogni anno l'Associazione dei Ristoratori di Valeggio sul Mincio organizza il terzo martedì di giugnomonumento che risale al 1300, una cena per circa 4000 commensali per commemorare i due innamorati e celebrare il Vero tortellino di Valeggio sul Mincio: il Nodo D'AMORE: sul Ponte Visconteo,

Ristorante Valpolicella

Vi segnalo il Ristorante Valpolicella, presso il quale ho pranzato il giorno di Santo Stefano (2010), per festeggiare il battesimo del mio secondo nipotino Marco.
Questo ristorante si trova in mezzo alle colline della Valpolicella, terra di vini fantastici e di ulivi, il panorama in questo periodo è proprio da presepe.
Vi presento una carrellata di piatti apparsi sulla tavola … non sono tutti, mi scuso con i ristoratori, se non ricordo alcuni nomi o se li ho scambiati con altri … la gioia di godermi i nipotini di Londra per alcuni giorni, mi ha fuso le rotelle.Ringrazio di nuovo i proprietari e tutto il personale per la cortesia e le attenzioni che ci hanno dedicato


Non è difficile arrivarci, ora le colline sono spoglie, però appena la primavera si sarà risvegliata, il panorama sarà incantevole

Non mi sovviene il nome ... mi perdoni
Questo Signore è di una cortesia e di una simpatia veramente unica, grazie !
... ora lo so ...
questo Signore si chiama DIEGO, se andate al ristorante Valpolicella vi accoglierà molto cordialmente.
Il centrotavola non poteva mancare, molto carino e discreto

Risotto all'amarone, questo non poteva mancare, è un classico risotto della zona

Non si può gestire una macchina fotografica mentre gli altri si servono alla velocità della luce ... sono riuscita ad accaparrarmi solo 1 gnocco fritto con pancetta mmmmmhhhhhhhhhh

Tagliatelle ai funghi
... mancano le lasagne e altri primi

Tagliatelle al sugo (amarcord)

Gnocchi di spinaci nel cestino di frico

Cosciotto di maialino arrosto

Costolette di agnello con polenta
... mancano altri secondi

Tagliata di manzo al radicchio (?) e riduzione di amarone (??)

Arriviamo al difficile, credo che sia gelato alle amarene

Panna cotta ai frutti di bosco

Pannacotta all'amaretto

Dolci secchi serviti con il buonissimo vino "Recioto" ... mi hanno scippato la bottiglia ... mamma che buonoooo ! - veramente buono tutto