Ogni famiglia ha il suo metodo per cucinare i crauti e Giulio ne adotta più di uno, secondo quello che accoppia con i crauti.
Questa volta ha fatto rosolare le costine del maiale finchè sono diventate belle rossicce e poi le ha messe a cuocere insieme ai crauti
CRAUTI di GIULIO
Giulio di Maria Chialiar
Ca’ dal lieur
1 kg crauti
2 hg guanciale di maiale
3 foglie di alloro
5 spicchi di aglio tritato grossolanamente
1 piccola cipollina
olio
sale e pepe q.b.
Tagliare il guanciale a dadini più o meno grandi secondo i gusti e metterli a rosolare in una capace casseruola.
Quando il guanciale inizia a prendere colore e a diventare lucido, unire la cipolla affettata sottile e l’aglio tritato (oppure intero per chi lo vuole togliere).
Lasciare imbiondire leggermente, aggiungere i crauti appena passati sotto l’acqua corrente, inserire l’alloro e coprire completamente con brodo anche di dado.
Salare, pepare generosamente, mescolare bene e portare a bollore.
Cuocere a fuoco molto basso per circa un paio di ore, lasciando ritirare il sughetto piano piano.
** i crauti vanno passati appena sotto l’acqua, per non togliere completamente l’acidità.
** i crauti si accompagnano bene con cotechini e carni di maiale affumicate
3 commenti:
Rosetta avrei bisogno del tuo aiuto.
Qui a Scandicci c'è stato un mercatino e ho mangiato un piatto tirolese che si chiama GROSTL. Lo conosci?
Insieme ci hanno messo dei crauti.
Mi sembrava di sentire l'aceto nei crauti. Come potevano essere fatti?
Puoi consigliare una toscana tanto lontana dal Tirolo?
http://ilfogolar.blogspot.it/2008/10/crauti-di-giulio-2.html#links
Non si tratta di aceto ma è la fermentazione dei cavoli cappucci messi a maturare con tanto sale.
Mandi
Grazie Rosetta
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