Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

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Vita genuina di montagna ... Voltois UD

martedì 2 dicembre 2008

Ceppo di Natale - storia












CEPPO di NATALE
Questo ceppo ha 39 anni tanti quanti sono quelli del mio matrimonio.
Il primo Natale insieme, abbiamo raccontato alla nonna che avevamo acquistato un bellissimo albero con poche palline, le altre sarebbero venute in seguito.
Quando nonna ha saputo che alla base dell’albero c’era un trepiedi di metallo, ha portato Carlo mio marito nella legnaia, gli ha fatto vedere questo ceppo e gli ha detto: prendilo, gli fai un buco in mezzo e questa sarà una bellissima base per il tuo albero.
Eravamo commossi, nonna disse anche che il ceppo era beneaugurante ma all’epoca non chiesi perché e la leggenda del ceppo l’ho saputa da pochi anni.
Il ceppo lo teniamo come un cimelio, ci ha seguito in tutti i traslochi che abbiamo fatto e ancora ci seguirà nel nostro lungo cammino che ancora dobbiamo percorrere.


"CEPPO" NATALIZIO
Così era a casa dei miei suoceri in Carnia, 40 anni fa:
nel ripostiglio della legna c’era un ceppo dall’inizio dell’inverno e nessuno doveva usarlo.
La vigilia di Natale mio suocero lo metteva nella stufa a legna e questo bruciava lentamente sino al giorno dopo.
Tornati dalla messa di mezzanotte, era piacevole fermarsi ancora in cucina a scambiarci gli auguri e a mangiare la frutta secca.
La mattina di Natale, dopo esserci lavati e vestiti nelle camere fredde del piano di sopra, si correva in cucina a riscaldarci vicino alla stufa dove ancora ardeva il ceppo messo ad ardere la sera prima.
Al calduccio ci si scambiavano i regali e si procedeva con i soliti riti natalizi.
Mi dispiace di non aver mai chiesto il significato di quel ceppo tenuto in disparte per diverso tempo, l’ho scoperto navigando in internet e vi riporto quello che ho trovato.

Tradizioni:

Un tempo diffuso in tutta Europa, tuttora sopravvive in alcune regioni, generalmente di quercia, veniva acceso la notte di Natale dopo essere spruzzato di acqua benedetta e messo ad ardere nel focolare dal capofamiglia. A volte si traevano presagi dalle scintille, mentre le ceneri erano conservate ed usate poi nei rimedi contro le calamità e le malattie.
Le tante decorazioni e luci che addobbano case, alberi, e strade altro non sono che l’adattamento attraverso i secoli dell’originario ceppo natalizio, che si usava un tempo far bruciare nei camini per dodici giorni consecutivi. Doveva essere di quercia (legno propiziatorio) e questo ceppo prima di diventare natalizio era stato un ceppo “solare”. Veniva infatti bruciato per omaggiare il Fuoco del dio Sole.

tradizione di Natale, bruciare un grosso tronco d'albero.
Nella più antica tradizione popolare, il centro della festa di Natale era costituito dal ceppo, un grosso tronco d'albero che veniva bruciato nel camino. Per il ceppo veniva scelto un pezzo di legno molto duro perché doveva bruciare fino a Capodanno. Nelle campagne toscane si usava un grosso ceppo di quercia che bruciava tutta la notte della vigilia di natale e veniva riacceso ogni sera fino all'Epifania per scaldare il Bambin Gesù. Nel centro Italia si faceva ardere nel camino un ceppo di ulivo fino ai primi di gennaio, quando le ceneri venivano sparse sui campi come augurio di buon raccolto. Nell'Italia meridionale il ceppo veniva ricoperto di edera e circondato da altri dodici legni più piccoli come simbolo di Gesù e degli apostoli.
Da questa antica tradizione deriva l'usanza di confezionare dolci di cioccolata a forma di ceppo, spesso presenti sulla tavola di Natale accanto al panettone e al torrone.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante ...non lo sapevo!

Rosetta ha detto...

Ora so il significato anch'io e finchè c'era mio suocero il compito del ceppo era suo.
Io non ho più la stufa a legna ma mi piace conoscere e far conoscere le tradizioni.