Oggi vi riporto le sagge parole dei "Tacquini storici, così vi convincete che le rape sono bune e fanno bene.
Questa versione non è proprio light (c'è un pezzetto di gorgonzola in più), ma va da sè che non mi piace lascare minuscoli avanzi, sapendo che agli altri il gorgonzola non piace ... quindi un piccolo pranzo tutto e solo per me.
per 1 porzione
1/2 rapa grande
70 g di gorgonzola dolce
10 g montasio grattugiato
Lavare esternamente la rapa, asciugarla e tagliare solo il pezzo che serve.
Sbucciarla, tagliarla a fettine.
In una ciotolina che vada bene nel MO (microonde), alternare fette di rapa con pezzetti di gorgonzola.
In cima terminare con il gorgonzola.
Inserire la ciotola nel MO e cuocere alla massima potenza 850W per 10 minuti.
Estrarre la ciotola (attenti alle scottature), spolverare con il montasio e portare in tavola.
Gnam gnam che goduriaaaa !
Notizie da: http://www.taccuinistorici.it/ita/news/antica/aromi---orto---frutti/RAPA-base-alimentare-contadina.html
RAPA base alimentare contadina
In epoca romana Plinio elencava le rape fra gli alimenti base delle classi più misere, classificandole come terzo prodotto dell’agricoltura, dopo vino e frumento.
Ancora nel Duecento, Salimbene da Parma riferiva della grande importanza di questa pianta, inclusa dai “rustici” (villani) tra i “grani minuti”, assimilata nel valore ai cereali inferiori e ai legumi.
I medici antichi attribuivano alle rape anche il potere di stimolare Venere per la loro capacità di originare gli spiriti ventosi, e Galeno affermava addirittura che queste verdure generavano sperma.
Dal Quattrocento in poi, sulla scia dell’autorità di Galeno, diversi autori italiani classificavano come cibo afrodisiaco, seppure un pò indigesto e adatto a stomaci forti, rapa bollite o cotte sulla brace.
Anche il poeta Ariosto (XV sec.), non sappiamo se con intenti lussuriosi, consumava questa libagione, conosciuta come la “patata” dell’epoca, preferendola alle ricche portate di carni rinascimentali.
Nel XVII sec. a questo ortaggio dedicò diverse ricette il medico Massonio, che lo proponeva per stimolare l’appetito nell’insalata, per rinvigorire nel brodo grasso, per addolcire il palato assieme al miele.
Con il tempo sembra che le rape passarono di moda come afrodisiaco, soprattutto presso le classi più elevate, perché assunsero l’identità di alimento poco raffinato, non certo adatto ad un convivio amoroso.
Oggi in cucina si apprezzano particolarmente i germogli provvisti delle prime foglioline (cime di rapa o broccoletti di rapa), con i quali vengono conditi diversi tipi di pasta, rinomate le orecchiette.
Le rape vere e proprie sono radici ingrossate della “Brassica campestris” varietà rapa. Invece le cime di rapa identificano i racemi ancora non fioriti della “Brassica campestris” varietà cymosa.
Le rape da radice, dette anche rape bianche, crescono preferibilmente con il clima freddo del nord, mentre le cime di rapa si acclimatano meglio al tempo caldo del sud.
Storia degli afrodisiaci
Tra le tradizioni che descrivono la sua nascita citiamo le due principali:
-una attestata nell’Iliade di Omero, che la vorrebbe figlia di Zeus e di Dione;
-l’altra tramandata da Esiodo, che la indicherebbe nata dalla schiuma (gr. aphrós) formatasi dai testicoli di Urano recisi dal figlio minore Crono, istigato dalla madre Gaia stanca di dover generare una numerosissima prole.
Afrodite, spesso caratterizzata come vanitosa, stizzosa, permalosa, era moglie infedele di Efesto, dio del fuoco. In alcune città greche la bellissima dea aveva una festa a lei dedicata, e i rapporti sessuali con le sue sacerdotesse erano considerati un modo per adorarla.
Celebrata nella letteratura e nelle arti di tutti i secoli, le sue vicende sono state oggetto di numerose raffigurazioni vascolari, musive, pittoriche e scultoree a partire dal VII sec. a.C.
Ritratta spesso assieme a mare, delfini, colombe, cigni, melograni, mele, mirto, rose e limoni, nelle prime opere è illustrata alta, lussuosamente vestita, con uno specchio in mano, poi a partire dal IV sec. d.C. si presenta nuda o seminuda.
Nelle società Greca, Etrusca e Romana si credeva fermamente per motivi magici, religiosi o terapeutici, all’intima connessione tra tavola e letto.
I popoli dell’antichità ricorrevano a molte sostanze ed alimenti più o meno efficaci, sia per gli uomini che per le donne, atte a stimolare e potenziare sessualità, eccitazione amorosa, nonché fertilità e gravidanza. Secondo la magia erano afrodisiaci anche i genitali d’animali e i cibi che nella forma rassomigliando a falli o testicoli.
Durante il Medioevo la categoria degli stimolanti erotici si arricchì sopratutto delle spezie.
Dopo la scoperta dell’America, dal XVII sec. si iniziò ad attribuire anche a pomodori, patate, peperoncini e soprattutto al cacao, una valenza afrodisiaca.
La medicina Settecentesca giudicò stimolanti i tonici (alcol, corteccia di chiana, assenzio), tutti i cibi piccanti e le spezie dall’odore intenso come noce moscata, cannella o vaniglia.
Nell’Ottocento s’iniziò a considerare afrodisiaci anche i cibi ricchi di fosforo quali uova, pesce e formaggi.
Infine, secondo la medicina contemporanea potrebbero svolgere funzione afrodisiaca alimenti e spezie contenenti: sedativi (vino ed alcolici), ormoni (ginseng), neuromodulatori (cacao e fave), vasodilatatori (aglio), irritanti e congestionanti (pepe).
16 commenti:
Penso che questo sia un modo eccellente di usare le rape, che di solito nascondo in creme di verdura visto che mio marito non le ama (troppi traumi da piccolo per via della cucina inglese!). Pero' lui adora il gorgonzola, e allora queste le mangerebbe :-).
Ciao
Alessandra
Cara Rosetta vedo che stai usando della roba sostanziosa!!!
Buon appetito,
Tomaso
Le rape;bella storia.Lisa
Ci credi che non ho mai cucinato una rapa in vita mia? mi fanno soggezione!:-)
Bel racconto e chissà, forse un giorno mi deciderò.-)
Ciaoo
Certo Alessandra, e se non piace il gorgonzola, ci sono una marea di formaggi che si fondono a meraviglia e confondono il sapore della rapa.
Ti dirò che quando mi vengono dei botti di fame a metà mattina, ne pelo e ne sgranocchio una piccola.
Hanno un buon sapore di rapanello e non sono molto pizzicose.
Mandi
Tomaso, le rape le compero spesso, i miei non ne vanno matti ma le mangiano, io le mangio in tutti imodi.
Sono golosissima di gorgonzola e ogni tanto ne compero un pezzetto tutto per me.
Anche le papille gustative hanno bisogno di essere vezzeggiate.
Mandi Tomaso
Lisa 51, sei scioccata ? naaaaààà, non ci credo, sono buonissime.
Mandi
Titti, non mi dire ! le ho sempre mangiata, poi c'è stato un periodo che non erano più reperibili sui banchi vendita, ma ora sono tornate alla grande.
Mandi
Quanto mi piacciono le rape, mai pensato di abbinarle al gorgonzola!!! Ciao rosetta!!!!
Ciao Speedy, se ti piace il gorgonzola, provale così.
Io sono rimasta soddisfatta.
Mandi
beh complimenti per questo lavoro sugli afrodisiaci, molot bene documentato, quella dalla rapa non la conoscevo, va da se che la rapa per tanti anni è stato unico cibo per la gente di montagna durante l'inverno
ogni epoca ha il suo afrodisiaco perchè cambiano i contesti nel considerare la sessualità
mi sono divertito molto a leggerlo te lo volevo dire
pardon la rapa con il gorgonzola la trovo un bella idea anche per uan cena raffinata
Ma che belllissima idea...assolutamente da provare!!un bacione
Günther, grazie amico mio ! i complimenti sono un tonico formidabile per l'orgoglio.
Mi piacciono le storie dei cibi e ogni tanto quando li trovo, mi piace inserirli nelle mie ricette.
Buon fine settimana
Mandi
Günther, per me è stato un meraviglioso piatto unico, ma mi sono veramente soddisfatta.
Buona notte
Mandi
Provala Olga, ti piacerà senz'altro.
Buona notte e buon fine settimana.
Mandi
Posta un commento