Questo è il mio piccolo contributo, per far conoscere le genti dell'Emilia-Romagna attraverso una lettera aperta scritta da un amico su Facebook.
Leggetela, rispecchia esattamente il carattere socievole, altruista, lavoratore e affidabile delle genti colpite da questo orrendo terremoto.
"Gentile Sig. Terremoto, c'è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la racconto:
Per chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due;
e anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle.
Perché siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale,
con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate... tropicale che ti scioglie la testa,
e a volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno con il sole e la neve,
pianure che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’italia,
la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo.
Città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte,
e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo;
e noi le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Bologna,
dorme a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli,
e tutto ci sembra comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.
Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia,
quasi al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera,
siamo anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud vuoi andare e viceversa
devi passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna,
e come tutti i posti di frontiera, qualcosa da, qualcosa prende a chi passa,
e soprattutto a chi resta,
ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha decido di rimanerci tutta la vita…
in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose.
Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica,
la campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria,
qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate con il righello.
E si fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare meglio,
gli asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.
In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia,
lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei torellini, la cottura dei gnocchini fritti e della piadina
e mica solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in emilia romagna;
ecco la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena,
anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia.
se in tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece lo si fa in cucina,
perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare,
allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti,
per fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose li, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
A Volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante contraddizioni.
Che spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono sempre.
Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per raccontarla un nome solo non basta.
Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di farmi o farci paura con due giri di mazurca
facendo ballare la nostra terra,
io questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa… questa è la mia casa e io non l’abbandonerò mai. [Marco Barbieri - San Giovanni in Persiceto]"
Per chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due;
e anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle.
Perché siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale,
con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate... tropicale che ti scioglie la testa,
e a volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno con il sole e la neve,
pianure che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’italia,
la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo.
Città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte,
e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo;
e noi le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Bologna,
dorme a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli,
e tutto ci sembra comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.
Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia,
quasi al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera,
siamo anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud vuoi andare e viceversa
devi passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna,
e come tutti i posti di frontiera, qualcosa da, qualcosa prende a chi passa,
e soprattutto a chi resta,
ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha decido di rimanerci tutta la vita…
in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose.
Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica,
la campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria,
qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate con il righello.
E si fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare meglio,
gli asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.
In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia,
lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei torellini, la cottura dei gnocchini fritti e della piadina
e mica solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in emilia romagna;
ecco la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena,
anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia.
se in tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece lo si fa in cucina,
perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare,
allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti,
per fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose li, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
A Volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante contraddizioni.
Che spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono sempre.
Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per raccontarla un nome solo non basta.
Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di farmi o farci paura con due giri di mazurca
facendo ballare la nostra terra,
io questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa… questa è la mia casa e io non l’abbandonerò mai. [Marco Barbieri - San Giovanni in Persiceto]"
Le foto sono mie, scattate aa Ampezzo (UD) maggio 2012
26 commenti:
posso solo che essere vicina con tutto il mio cuore ad una terra ed a persone colpite così duramente nel quotidiano, nella vita, nell'anima....
Grazie Elisina, in questo momento possiamo dare solo aiuto morale.
Buona serata.
Mandi
posso condividere questa bellissima lettera? Ci terrei molto a diffonderla. Fammi sapere, grazie! :)
Cara Rosetta molto toccante la tua bella lettera a una regione colpita così duramente, io mi sento vicino a quella povera gente, specialmente alla sera quando io mi posso mettere nel mio letto per riposare mentre migliaia sono ospitati sotto le tende.
Grazie cara Rosetta di averla pubblicata.
Tomaso
Valentina, diffondi pure, ho preso anch'io la lettera da Facebook, te l'ho scritto anche sul tuo blog.
Mandi
Tomaso, è l'unico sostegno morale che posso dare a questa povera gente.
Mettermi in macchina per andarli a trovare ? NO, hanno bisogno di strade libere per i mezzi di soccorso e di lavoro.
Un abbraccio amico mio.
Mandi
Bellissime parole che rappresentano davvero questa terra e le sue genti... Io sono nata in Liguria ma vivo in Emilia-Romagna da ormai 25 anni, quindi questa è ormai anche la mia terra! grazie, un abbraccio!
Un abbraccio anche a te Tiziana, spero che da te non sia successo nulla e che tutti stiate bene.
Un abbraccio e buona notte
Mandi
Cara Rosetta, che piacere conoscerti e che bel post hai scritto... condivido l'unicità della gente emiliano-romagnola, sono persone davvero speciali!
Ho ancora fresco nella memoria il nostro terremoto del 6 maggio... certe "emozioni" non si dimenticano...
Sei di Ampezzo?
Mandi
Tiziana
Mi querida amiga espero que estes bién ya que he visto los terremostos
Mi nuera es italiana y estuvo estos dias allí y me ha contado
Gracias por acompañarme y darme tu cariño en mi escondite
Besitos desde España
Victoria
Tiziana, abitiamo a Milano, ma mio marito è di Ampezzo e ora che è in pensione, passiamo lassù più tempo possibile.
Mandi a te amica mia.
Besos a ti también Victoria.
Gracias por su visita
Ciao
Felice weekend per Te....ciao
Ciao Giancarlo, ricambio volentieri.
Mandi
bellissima lettera ,condivido!!siamo tutti vicini a voi...con il cuore!!!ciaoo
Bellissima lettera, molto toccante più di tante parole.....
Bisogna stare tutti vicini a queste persone colpite così duramente e così fiere di essere già pronte a ricominciare!!!
Mandi
grazie per averci fatto leggere questa parole, fanno un quadro toccante e preciso della gente emiliana. Laura
Grazie Ninì per aver letto la lettera e grazie per la visita.
Buon fine settimana
Mandi
Grazie Laura, se hai voglia, divulga pure la lettera, è un piccolo aiuto morale che possiamo dare a questa gente tartassata.
Mandi
Ciao Laura, buon fine settimana.
Mandi
una lettera che fa' riflette dobbiamo essere tutti uniti nel nostro piccolo e mandare tutti gli sms e fargli sapere che non sono soli e chi non ha occhi non ha pianto per loro spero che il buon DIO sia clemente e li aiuti a rialzarsi
Parole sante Giovanna, buon we e che la parata vada di traverso al colle.
Buon fine settimana
Mandi
ciao cara, ...non ci sono parole....quanta gente rimasta senza neanche un tetto.....!!!
Un vero disastro mamanluisa, penso alle persone anziane che hanno perso i loro affetti familiari ed erano forse le uniche cose che le aiutare ad avere sempre vivi i ricordi d'altri tempi.
Penso ai bambini che non dimenticheranno mai più l'orrore di quanto è accaduto.
Penso ai giovani che non trovavao lavoro e che alla fine sono morti sotto le macerie ...
Penso, penso e mi chiedo erchè ? perchèèè ?
Un abbraccio
Mandi
Ti ringrazio per essere passata dal mio blog...ti rispondo in questo post perchè mi ha colpito al cuore questa lettera...rappresenta veramente ciò che siamo noi Emiliano-Romagnoli...e il nostro pensiero riguardo al terremoto!
Grazie!
Anna
Anna, è un mio piccolo contributo alle genti di Emilia Romagna.
Vi sono vicina col pensiero e nelle preghiere.
Mandi
Posta un commento