“Mandi, è il saluto friulano che equivale a ciao. Il significato si perde nella notte dei tempi e vorrebbe dire “nelle mani di Dio” ;ma forse è di origine precristiana, con la frase “nelle mani degli dei”. Nella lingua latina mandi vorrebbe dire: “La mano di Dio ti protegga” (“Manus Dei”) o, anche “Conservati a lungo!” (“Mane diu”) ed ancora dal latino “mane-diu” Vai nelle mani di Dio.” “che tu rimanga a lungo (su questa terra) ”. Mandi a dûc
Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
sabato 1 marzo 2008
Caffè turco
CAFFE’ TURCO
Tutto ebbe inizio con l’introduzione del caffè in Europa intorno al 1640, quando a Venezia aprirono una bottega del caffè, che fu la prima di tutto il nostro continente.
Tante leggende circolano sulla nascita del caffè, ma la prima storia vera narra che un giorno attorno a Moka, un pastore osservò che i suoi cammelli erano molto nervosi e quindi dedusse che questo comportamento doveva derivare dal loro pasto e, esaminati i prati, trovò le “bacche di Maometto”, come vennero chiamati in seguito.
Per molti decenni l’uso del caffè fu limitato nelle zone dell’Arabia, dell’Etiopia, dell’Egitto e della Siria, sino a quando un aleppino, dopo un lungo viaggio, con i basti dei suoi asini e cammelli stracolmi di una copiosa provvigione di piccoli grani, giunse a Costantinopoli e qui divenne la bevanda nazionale di quel popolo.
Nei paesi arabi le botteghe del caffè vennero chiamate Mektebi-irfan, ossia “scuole della conoscenza”, perché ovunque si aprivano queste botteghe, divennero oggetto di lunghe soste per gli avventori che restavano ore in conversazione.
Ho il bricco apposito, tengo sempre un pcchetto di caffè macinato molto fine e ogni tanto mi preparo il caffè greco, che è molto più blando del caffè turco.
CAFFE’ TURCO
è un modo di preparare il caffè nei paesi arabi.
Ci vuole il caffè macinato molto fine, nel bricco della foto (chiamato ibrik) di solito è di ottone, si mettono tante tazzine di acqua quante sono quelle da preparare.
Si unisce il caffè 1 cucchiaino a tazzina, lo zucchero e chi lo gradisce ci mette il cardamomo.
Bisogna che l’intruglio arrivi ad ebollizione sino a formare una schiuma in superficie, si toglie il bricco dal fuoco, si mette un poco di schiuma nelle tazzine e si ripete l’operazione due volte prima di versare il caffè che sarà diventato consistente e sciropposo.
A questo punto lasciarlo decantare per lasciare che i sedimenti si appoggino sul fondo delle tazzine.
CAFFE’ GRECO
Versare nel bricco tante tazzine di acqua, quante sono le tazzine da preparare, un cucchiaino di caffè e lo zucchero.
Portarlo ad ebollizione, spegnere il fuoco e lasciarlo decantare per lasciar scendere i fondi verso il baco.
A questo punto versare con mano ferma nelle tazzine in modo che i fondi non tornino in superficie.
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