La mia amica Fiorella mi ha chiesto la ricetta della marmellata di piciacûi, di ricette ne ho tante che ho pubblicato anni fa in Cucinaitaliana e che ora giacciono nel mio archivio, in attesa di essere trasportate qui sul blog.
I piciacûi sono i frutti della rosa canina.
Foto di www.fotocommunity.it
Drupe o bacche (o meglio cinorroidi) della rosa canina, questi interni sono i semi da togliere e bisogna togliere anche la barba interna - deve rimanere solo la polpa
Fiore di rosa canina - foto del web
I fiori su peduncoli glabri, solitari o in gruppi di 2÷3 , delicatamente profumati, presentano 5 sepali caduchi e 5 petali bianchi o rosati. I sepali sono concrescenti e formano un ricettacolo simile a una coppa chiusa che contiene molti ovari. Canale stigmatico stretto (Ø di 0,5 ÷ 0,8 mm), circondato da un disco largo, generalmente convesso. Il calice, alla maturazione del frutto, è per lo più rivolto all'indietro e presto caduco.
I frutti, detti anche cinorrodi, maturano in autunno e sono, in realtà, falsi frutti piriformi, carnosi e glabri, solitamente portati da peduncoli lunghi 10÷20 mm. In genere di colore rosso vivo a maturità, contengono molti acheni duri ricoperti di corti peli rigidi.
MARMELLATA di ROSA CANINA
per circa 2 vasetti
1000
g frutti (o cinorroidi) di rosa canina
1
bicchiere acqua
350
g zucchero
Innanzitutto
recatevi a cogliere i frutti della rosa canina, ben maturi.
Lavate e pulite i
frutti, cercando di scartare la maggior quantità di semi possibile (e la minor
quantità possibile di polpa...).
Da
un chilo di frutti sarete passati a 250 g tra bucce e polpa ed altri 100 g di
semi che non sarete riusciti a togliere.
Aggiungete
1/2 bicchiere d'acqua e mettete sul fuoco piuttosto basso.
Lasciate cuocere per
mezz'ora, poi passate il tutto al setaccio, eliminando così finalmente i semi.
Il risultato ricorda tremendamente il passato
di pomodoro.
Rimettete
sul fuoco.
Aggiungete
un altro mezzo bicchiere d'acqua e 350 g di zucchero (ricordatevi che la rosa
canina è piuttosto asprigna).
Lasciate
cuocere un'altra mezz'ora, mescolando, poi lasciate raffreddare e mettete nei
vasi.
***Volendo, si può sostituire l'acqua con del buon vino
3 commenti:
La prima volta che ho sentito il termine "piciacui" è stato a Enemonzo (e avevo tanto riso :-D ), allora correvo ancora in bicicletta e dopo la gara siamo andati col mio amico di pedalate a casa sua. lei è appassionata e fa sempre delle gare a Tolmezzo, di conserve ecc. Con la salsa di piciacui aveva vinto, era una salsa per formaggi.
Bacio e perdona la chiacchiera :-D
Libera, grazie per le tue precisazioni, dei piciacui si trova traccia anche nel libro Vecchia e nuova cucina di Carnia, libro di Gianni Cosetti chef del famoso Hotel Roma ... detto anche Orso di Carnia.
Buona giornata
Mandi
grazie cara. vediamo se trovo il tempo anche per questo.
fiorella
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