Bello, maestoso, carico di grappoli d'oro.
Ho conosciuto questa bellissima pianta in tarda età, in occasione di una mia permanenza in terra trentina per diversi anni.
Nella pianura della lomellina, a Milano e dintorni e durante le mie diverse gite sui bellissimi laghi alpini del nord-ovest, non lo avevo mai notate.
Sulle nostre montagne a nord-est è una pianta comune, mi è capitato di imbattermi pianta diversi giorni fa e ho saputo diverse cosette che vi riporto più sotto.
Alcune foto le ho prese dal web, poichè con la mia piccola macchina fotografiche, non ho abbastanza
potenza per riprenderle da vicino.
Foto web:
Si tratta di un albero molto utilizzato in ambito
ornamentale per la notevole bellezza della fioritura, formata da lunghi
grappoli di un colore giallo oro molto vistoso, che sbocciano
nel mese di maggio (come si desume dal nome).
In estate si formano poi i bacelli, pendenti
numerosi dai rami e all'interno dei quali sono contenuti i semi marroni.Il legno è particolarmente apprezzato per lavori
di artigianato, visto anche il particolare colore scuro (tant'è vero che viene
anche denominato falso ebano).Il maggiociondolo talvolta è utilizzato come
rampicante per ricoprire, ad esempio, pergolati che diventano molto
caratteristici, per un periodo dell'anno, grazie ai fiori che pendono
decorativi dalla struttura.
Predilige i terreni calcarei e lo si trova spesso consociato
a Carpino nero e Roverella. Ha corteccia bruno-verdastra, liscia, mentre i rami
giovani sono grigio-verdi.
Particolarità
Il nome
comune "Maggiociondolo" esprime sinteticamente le caratteristiche
salienti di questa pianta.
Attenzione:
i frutti, contenenti alcaloidi, possono essere altamente velenosi! Alcuni
animali tuttavia se ne cibano senza problemi, e questo mistero ha attribuito
nelle credenze popolari delle proprietà magiche alla bellissima pianta.
E' uno dei
più velenosi tra gli alberi spontanei: un solo seme può causare crampi
muscolari, sudorazione e allucinazioni ma in realtà tutta la pianta è tossica.
Il legno è
un ottimo combustibile, è molto duro e si conserva bene pertanto viene
utilizzato per palificazioni e piccoli lavori al tornio inoltre, è duro e scuro (tanto che il Maggiociondolo è chiamato anche “falso
ebano”), flessibile e resistente: nell’antichità era utilizzato per costruire
gli archi, e ancor oggi nella liuteria.
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