M’è
venuta una botta di milanesite, sono lontana ormai da un anno … ma non sento la
mancanza della città, bensì di una goloseria che un tempo trovava piena
soddisfazione acquistando questi dolcetti in panetteria.
Grazie
alla ricetta del mio amico Sergio Salomoni che conoscevo sin dai tempi in cui
frequentavo Cucinait, di tanto in tanto me li faccio da sola per la prima
colazione.
Per
domani non ho nulla e così oggi me li
sono preparati … spero di conservarne un po’ per le prossime colazioni; con l’aria
che tira, la neve e il freddo smuovono grandi appetiti agli homeni ^_____^ … va
a finire che mi trovo le scatole di latta vuote.
Questo
è un tipico dolce che per tradizione a Milano si consuma il 23 aprile, giorno di San
Giorgio protettore dei lattai e dei mandriani.
In questo giorno, infatti, a Milano si usava mangiare il “pan de mej “ (pane di miglio), un dolce rustico che un tempo si preparava con una specie di pasta frolla gialla ottenuta con miscele
variamente proporzionate di farine di mais e di frumento, decorato
con la “panigada” ( fiori di sambuco essicati che si mangia intinto nella pànera (latte con la
panna).
PAN
DE MEJ
Ingredienti:
150 g farina
bianca
150 g farina
di mais bianca a grana grossa (non ho farina gialla a grana grossa)
150 g farina
gialla a grana fine fioretto
150 g zucchero semolato
150 g burro
3 uova intere
15 g lievito
di birra
2 cucchiai fiori
di sambuco secchi
zucchero
a velo
latte
un pizzicotto sale
Procedimento:
Setacciare direttamente nel boccale dell'impastatrice le tre farine, e rompervi le uova.
Unire il burro morbido, un cucchiaio di fiori di sambuco, lo zucchero, una
presa di sale e il lievito sciolto in poco latte tiepido.
Impastare tutto con
cura per ottenere una pasta di media consistenza; se occorre aggiungere ancora
un poco di latte.
Radunare bene l'impasto nel boccale della plaetaria, coprirla e
lasciarla lievitare in un luogo tiepido per un paio di ore.
Sulla placca da
forno stendere un foglio di carta forno.
Dopo la lievitazione, mettere sulla spianatoia la pasta, lavorarla
velocemente e formare dei panini rotondi e schiacciati, del diametro di circa
10 cm.
Metterli sulla placca, distanziati tra loro.
Coprire e far ancora
lievitare per mezz’ora.
Accendere il forno a 190°.
Passata la mezz’ora,
cospargere i panini con poco zucchero a velo e i fiori di sambuco, infornare e
cuocere per 30 minuti.
Si
servono freddi, secondo la tradizione accompagnati da panna liquida o appena
appena montata.
Impasto
Biscotti
Biscotti
Biscotti confezionari e ancora a riposo per 1/2 ora
Biscotti cotti, cosparsi con zucchero a velo e fiori di sambuco
Che bravo il mio Orso, ... per ora non ne ha assaggiato neppure uno e così ho riempito la mia scatola
Non lasciatevi ingannare, i miei biscotti sono Pan de Mej ... la scatola è delle Esse di Raveo, biscotti particolari friulani
QUESTO IL PROCEDIMENTO A MANO DI SERGIO:
PAN DE MEJ
Ingredienti:
farina
bianca 150 gr –
farina
gialla a grana grossa 150 gr –
farina
gialla a grana fine 150 gr –
zucchero semolato 150 gr –
burro
150 gr –
uova intere 3 –
lievito
di birra 15 gr –
fiori
di sambuco secchi 2 cucchiai –
zucchero
a velo,
latte,
sale.
Procedimento:
Setacciare sulla spianatoia le tre farine, fare la fontana e rompervi le uova.
Unire il burro morbido, un cucchiaio di fiori di sambuco, lo zucchero, una
presa di sale e il lievito sciolto in poco latte tiepido. Impastare tutto con
cura per ottenere una pasta di media consistenza; se occorre aggiungere ancora
un poco di latte. Formare una palla, metterla in una zuppiera, coprirla e
lasciarla lievitare in un luogo tiepido. Ungere e infarinare una placca da
forno. Dopo la lievitazione, rimettere sulla spianatoia la pasta, lavorarla
velocemente e formare dei panini rotondi e schiacciati, del diametro di circa
10 cm. Metterli sulla placca, distanziati tra loro. Coprire e far ancora
lievitare per mezz’ora. Accendere il forno a 190°. Passata la mezz’ora,
cospargere i panini con poco zucchero a velo e i fiori di sambuco, infornare e
cuocere per 30 minuti.
Si
servono freddi, secondo la tradizione accompagnato da panna liquida o appena
appena montata..
sergio salomoni
Cernusco
sul Naviglio
DI
TUTTO UN PO’
Pane
di miglio o Pan de Mej o Pan Meino o Turtej de Panigada
Un
tempo i contadini che vivevano in povertà, sapevano creare con semplici
ingredienti un dolce entrato nella storia della Lombardia e non solo.
Il
pan de mej è un biscotto di pasta al burro lievitata con farina di mais e, secondo
la tradizione spolverato con i fiori di
sambuco, detti “panigada”: questo ingrediente ormai è reperibile presso le
erboristerie (mentre un tempo veniva raccolto ed essiccato in casa) .
Sulla
superficie si usa zucchero a velo misto con fiori di sambuco polverizzati.
Pan
de mej in realtà significa “pane di miglio” e probabilmente prima dell’arrivo
del mais dalle Americhe era questo l’ingrediente principale.
Secondo
un’antica tradizione, il pan de mej si mangiava come augurio di una stagione
propizia il 23 aprile, giorno di S. Giorgio, quando venivano rinnovati i
contratti fra i lattai e i mandriani, e si gustava con panna montata o crema di
mascarpone all’antica e dopo il rinnovo i mandriani tornavano agli
alpeggi posti nelle valli bergamasche.
Se
li volete conservare, basta metteteli nelle scatole di latta e durano per 4-5
giorni.
Parlare
di Pan de Mej vuol dire parlare di uno dei maggiori miti gastronomici della
tradizione lombarda.
Suscita
sempre un certo timore per i secoli di storia e gli avvenimenti che l’hanno
accompagnato legato molto spesso a povertà, guerre, carestie, saccheggi e
sommosse popolari.
Da
Varese a Milano, da Lecco a Como, da Cantù a Bergamo e via cosi; per ogni città
lombarda c’è sempre, nella tradizione dolciaria, una panigada un dolce
realizzato con la farina di miglio che richiama proprio il nome scientifico
della specie botanica.
Lo si prepara per rendere viva una antica
tradizione già nota nel XVII sec, quando in alcuni testi si legge che i
mandriani mangiavano abitualmente il pane di miglio intinto nella panna .
Un tempo a colazione, non mancava mai una tazza di latte e questi deliziosi dolci
rustici che saziavano bene sino al pasto successivo.
La
seconda ipotesi sull’ origine del dolce lombardo lo vede invece, sempre
protagonista nel giorno di San Giorgio, ma in una versione un po’ più “ di buon
auspicio”.
Infatti,
il 23 aprile a Milano era il giorno del rinnovo annuale dei contratti e in quel periodo le mandrie erano chiamate
bergamine perché la transumanza avveniva nelle valli del bergamasco.
Le
mandrie sostavano in stalle di legno costruite nella zona dell’Ospedale
Niguarda la famosa Ca Granda (MI) e
fornivano il latte per gli ammalati dell’ospedale.
Queste
stalle furono poi distrutte durante le “Cinque giornate di Milano” nel 1848 per
costruire le barricate.
Nel
giorno di San Giorgio era quindi usanza che i lattai offrissero una tazza di
panna (pànera) a tutta la popolazione contadina proprio per accompagnare questo
dolce in segno di “buon auspicio” per la stagione.
Così
nacque la tradizione di preparare nel giorno di San Giorgio il Pan de Mej.
Il
dolce divenne cosi popolare che si diffuse poco a poco in qualsiasi periodo
dell’anno diventando uno dei simboli della Lombardia.
Ora
pochi lo producono e purtroppo anche il 23 aprile passa spesso inosservato e
con lui la sua storia e tradizione.
Attualmente,
il sapore del Pan de Mej è un ricordo di pochi lombardi perché è un sapore
antico fatto di emozioni che sembrano purtroppo …ormai dimenticati soprattutto dai
nostri figli che preferiscono le merendine
confezionate.
10 commenti:
Che belli dolcetti! Non li conoscevo! Complimenti per la preparazione cara Mandi! Un bacione e buon fine settimana :)
Buon fine settimana anche a te Angelica.
Buona serata
Mandi
Siiii cara Rosetta, questi ghiotti biscotti li conosco, sono buonissimi così rustici, brava!!!!
complimenti Rosetta, sono ottimi, grazie per la ricetta!
buon we simona
Conosco ed assaggiato il pan de mej però non avevo la ricetta. Grazie cara qua bora da urlo.
Mandi
Ciao Rossetta,
che bella idea, sono bellissimi!!!!
Sono appena arrivata sul tuo blog e devo dire che mi piace molto..vado a "sfogliare" il tuo ricettario ^_^
Ti aspetto presto da me!
Ciao,
Ale
Ciao Speedy, sei anche tu milanese o giù di lì ???
Buon fine settimana
Mandi
Buon fine settimana anche a te Simona cara,un abbraccione
Mandi
Ciao Edvige, i pan de mej sono molto buoni pucciati nel latte al mattino.Qui abbiamo avuto vento forte e gelido sino alle 11, ora tutto è quieto e tutto tace ... ma il tempo è irresistibilmente da sballo.
Buona giornata cara amica
Mandi
Ciao Ale, fammi finire di scrivere sul mio blogghino e poi passo senz'altro a trovarti.
Buon fine settimana
Mandi
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